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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Sel: “Dal 2002 una vertiginosa caduta. A chi ama Reggio diciamo di ritrovare i colori di una nuova primavera”

| Il 21, Set 2012

“Rispettiamo quei firmatari del documento ‘Reggio rivendica il suo ruolo’ i quali hanno ritenuto con sincerità, nel sottoscriverlo, di tirarsi fuori da un ipotetico disegno di criminalizzazione generale ai danni della nostra città. Meno rispetto abbiamo per chi ha montato ad arte l’intera vicenda per tentare di mistificare la realtà”

Sel: “Dal 2002 una vertiginosa caduta. A chi ama Reggio diciamo di ritrovare i colori di una nuova primavera”

“Rispettiamo quei firmatari del documento ‘Reggio rivendica il suo ruolo’ i quali hanno ritenuto con sincerità, nel sottoscriverlo, di tirarsi fuori da un ipotetico disegno di criminalizzazione generale ai danni della nostra città. Meno rispetto abbiamo per chi ha montato ad arte l’intera vicenda per tentare di mistificare la realtà”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo: 

Rispettiamo quei firmatari del documento “Reggio rivendica il suo ruolo” i quali hanno ritenuto con sincerità, nel sottoscriverlo, di tirarsi fuori da un ipotetico disegno di criminalizzazione generale ai danni della nostra città. Meno rispetto abbiamo per chi ha montato ad arte l’intera vicenda per tentare di mistificare la realtà: il Comune di Reggio Calabria, e non la città e i cittadini di Reggio, negli ultimi anni è stato investito da una serie di inchieste giudiziarie e di controlli contabili, che è inutile enumerare ancora una volta, che hanno evidenziato comportamenti illeciti, illegali, dannosi per le casse dell’Ente, inopportuni o moralmente esecrabili. L’intera questione è stata al vaglio, sotto vari aspetti, dei Magistrati, del Prefetto di Reggio, degli Ispettori ministeriali, della Commissione d’accesso, degli Ispettori della Procura della Repubblica. Da ultimo, del Ministero dell’Interno ed eventualmente sarà esaminata dal Governo. Davanti ad un quadro di una chiarezza inoppugnabile, rispetto al quale non possiamo fare altro che attendere serenamente una decisione che chiediamo giunga prima possibile, sulla quale non siamo in grado di incidere poiché si baserà sull’evidenza dei fatti e dei documenti, ci poniamo alcune domande e le poniamo a coloro che senza secondi fini hanno sottoscritto quel documento.

Cosa significa “riteniamo ingiusta la campagna di diffamazione che criminalizza un’intera città”? Chi e quando ha diffamato e criminalizzato Reggio? Coloro che hanno fatto il loro dovere? I giornalisti che hanno raccontato i fatti? I politici che hanno segnalato a chi di competenza le cose che, a loro giudizio, non andavano? Cosa significa “abbiamo fiducia nell’operato delle istituzioni chiamate ad assumere decisioni (…) ma non accettiamo che su questo si costruisca una strategia denigratoria di un’intera comunità”? Significa che se nelle sedi competenti si dovesse accertare che il Comune di Reggio (il Comune ente, e non la città!) ha subito infiltrazioni mafiose, si dovrebbe far finta di niente? O che se quelle decisioni si dovessero assumere, perché dovute e obbligate, ciò comporterebbe una denigrazione di un’intera città, anche di chi lavora onestamente dando lustro con le proprie competenze?

Cosa significa “non si può coinvolgere un’intera classe dirigente, imprenditoriale, professionale per logiche che nulla hanno a che vedere con l’interesse della città”? Significa che gli imprenditori e i professionisti di Reggio seri e onesti (che sono la maggioranza), sarebbero colpiti da provvedimenti che riguarderebbero solo una parte della classe politica? A quella parte andrebbe semmai accollata la responsabilità di avere assunto decisioni e comportamenti che hanno condotto a quei provvedimenti. Cosa significa “Reggio è una città normale”? E’ normale una città in mano alla ‘ndrangheta, come mille inchieste hanno accertato? E’ normale una città nella quale non si pagano gli stipendi, non si onorano i contratti, si lasciano incompiute in ogni angolo, non si pagano i buoni libro ai ragazzi della scuola dell’obbligo, si vedono disabili in carrozzella sprofondare in una buca solo perché non si sostituiscono tombini da poche centinaia di euro, si assiste ad arresti di consiglieri comunali, professionisti, imprenditori perché associati alla criminalità organizzata? Sarebbe normale una città nel momento in cui fossero definitivamente accertate infiltrazioni mafiose nella sua massima assise elettiva, e i suoi cittadini, seri e onesti, non pretendessero chiarezza e decisioni tali da spazzare via il marciume, anziché gridare al complotto? Cosa significa che Reggio “vuole proseguire nel suo cammino di crescita e sviluppo”? Ecco, in questo caso è bene essere chiari con un’affermazione categorica: Reggio, dal 2002, dopo gli anni della Primavera, ha conosciuto una vertiginosa caduta, uno sprofondo economico, finanziario, morale, certificato non solo dalla penosa realtà che abbiamo sopra descritto per sommi capi, ma anche dai dati inconfutabili diffusi periodicamente e provenienti dalle fonti più disparate.

E infine: cosa significa “non si speculi sulla nostra pelle (…)”? Chi specula sulla pelle di chi? Speculano i magistrati, i commissari, i politici, gli ispettori, i giornalisti, i quali si sono limitati a trattare i problemi ognuno nell’ambito di propria competenza? E a chi apparterrebbe la pelle sulla quale si specula? Coloro che hanno vissuto da normali e onesti cittadini non avvertirebbero il peso di una speculazione. Chi deve sentire sulla propria pelle e sulla propria coscienza il peso della responsabilità per ciò che è accaduto nella nostra città sono i malfattori, i collusi, gli appartenenti alla zona grigia (che grigia non è perché è più nera del nero), i fiancheggiatori, i miracolati, gli arricchiti, ma anche gli ignavi e i distratti, i pigri di cervello e d’azione, quelli che hanno preferito non vedere, non sentire, non parlare. Non ci rivolgiamo a chi ha firmato ed è stato artefice in passato di truffe ai danni della pubblica amministrazione, a chi ha firmato e ha vissuto nel privilegio, a chi ha firmato ed ha avuto, e tanto, a discapito di tutti gli altri. Il nostro pensiero e la nostra riflessione sono rivolti a chi ha creduto e crede in una città diversa perché normale veramente, a chi ha studiato, ha sofferto, a chi sente il dovere di difendere Reggio dai suoi nemici che si nascondono nel suo stesso grembo, laddove si dovrebbero spendere energie per decidere nell’interesse di tutti e non di pochi, laddove dovrebbero albergare il sacrificio e l’altruismo, la voglia di vedere il proprio popolo progredire, acculturarsi, per dire basta al cancro della ‘ndrangheta che ne sta succhiando il sangue e le energie.

Noi ci vogliamo rivolgere però anche ai pigri e ai distratti, per convincerli che la comunità è di tutti, che non devono esistere deleghe in bianco e che la democrazia va esercitata con la partecipazione; e anche che prestando attenzione a tutto e a tutti presteranno attenzione a se stessi e ai loro figli, al loro presente e al loro futuro.

E’ questo che conta, alla fine. Essere veri cittadini che amano la propria città, la curano, la fanno bella e le danno un’anima pulita. Solo amando la propria città, e perciò volendola libera, decorosa e dignitosa, i veri cittadini troveranno la forza di ribellarsi per scacciare via le zone nere e quelle grigie: per ritrovare i colori di una Primavera che abbiamo il dovere morale di riconquistare.

Federazione provinciale di Reggio Calabria Sinistra Ecologia Libertà

redazione@approdonews.it