Sciopero grande distribuzione, mobilitazione a Reggio I dipendenti reggini sono stati gli unici ad astenersi dal lavoro nella nostra Regione
Reggio baluardo in Calabria dello sciopero nazionale della grande distribuzione. I lavoratori reggini sono stati gli unici ad astenersi dal lavoro nella nostra regione. E sono stati protagonisti di un sitin svoltosi in piazza Italia, guidato da UILTUCS e FILCAMS. Inoltre, le due organizzazioni sindacali, insieme alla FISASCAT, hanno presentato un apposito documento in Prefettura. Ad essere ricevute dal vice prefetto aggiunto Eugenia Salvo sono state Sabrina De Stefano (UILTUCS), Samantha Caridi (FILCAMS) e Anna Rosa Marrapodi (FISASCAT), insieme ad una delegazione di lavoratori.
«Ormai da quattro anni le aziende della grande distribuzione e della distribuzione organizzata, associate a Federdistribuzione, impongono unilateralmente l’applicazione di quello che a tutti gli effetti risulta essere un regolamento associativo residuo del precedente contratto collettivo nazionale di lavoro “Terziario, distribuzione e servizi” scaduto nel 2013. Infatti, Federdistribuzione, in spregio a un diritto costituzionalmente garantito, non solo oppone un’irragionevole chiusura rispetto alla definizione di un contratto collettivo nazionale di lavoro di settore, ma continua ingiustificatamente a rifiutarsi di applicare il rinnovo del contratto collettivo nazionale tds del 2015, unico che al momento è tenuta ad applicare» è un estratto del documento presentato a Palazzo di Governo.
«Riteniamo grave la condotta mantenuta dall’associazione datoriale ed inaccettabile il danno che tale comportamento determina per le lavoratrici e i lavoratori, sia sotto il profilo retributivo che contributivo, anche in considerazione degli incrementi salariali erogati unilateralmente, nettamente inferiori da quelli previsti dal contratto collettivo nazionale rinnovato. Ad aggravare ulteriormente la posizione di Federdistribuzione, le tante vertenze che coinvolgono i gruppi della distribuzione moderna organizzata, le procedure di licenziamento collettivo, le disdette dei contratti integrativi aziendali, l’adozione unilaterale di nuovi modelli organizzativi che, oltre ad avere determinato un preoccupante decremento occupazionale, hanno sancito un forte peggioramento delle condizioni di lavoro per decine di migliaia di lavoratori» è un altro passaggio della stessa nota.
«C’è soddisfazione nell’aver dato il nostro contributo allo sciopero nazionale e di essere stati gli unici in Calabria a mobilitarci. L’auspicio è che la vertenza nazionale si sblocchi positivamente il prima possibile. Noi siamo pronti a continuare a sostenerla» è un breve commento delle tre sindacaliste espresso a margine dell’incontro svoltosi in Prefettura.