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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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SARA, SPUNTA UN TESTIMONE:

SARA, SPUNTA UN TESTIMONE:

C’è un testimone che poco dopo le 14,30 del 26 agosto ha visto Sara percorrere a piedi un breve tratto di strada che porta all’abitazione della cugina, con la quale doveva andare al mare

SARA, SPUNTA UN TESTIMONE: “L’HO VISTA ANDARE AL MARE”

C’è un testimone che poco dopo le 14,30 del 26 agosto ha visto Sara percorrere a piedi un breve tratto di strada che porta all’abitazione della cugina, con la quale doveva andare al mare.

C’è un testimone che poco dopo le 14,30 del 26 agosto ha visto Sara percorrere a piedi un breve tratto di strada che porta all’abitazione della cugina, con la quale doveva andare al mare. È lì, in via Kennedy, che si fermano le immagini della ragazzina di Avetrana svanita nel nulla da dieci giorni. Il teste è un giovane di Erchie (Brindisi), che due giorni dopo la scomparsa, sfogliando un giornale, ha incrociato con gli occhi la foto della quindicenne e ha cercato di ricordare dove l’avesse vista. Successivamente, focalizzato l’episodio, il giovane è stato sentito dai carabinieri e ha raccontato quella scena. Era diretto al mare, alla guida di un’auto e da solo. Percorrendo via Kennedy, la strada che porta alla litoranea, ha intravisto la ragazzina e poi l’ha superata mentre lei camminava sul marciapiede di destra, dopo aver attraversato evidentemente la carreggiata. Lì Sara era praticamente a metà strada tra la sua casa, in vico II Verdi, e quella della cugina, in via Grazia Deledda. Il ragazzo ha detto ai carabinieri di non aver notato nulla di strano, proseguendo in direzione della litoranea e non immaginando che sarebbe stata l’ultima persona a vedere la ragazzina prima che scomparisse. È lì che si fermano le tracce di Sara, due-tre minuti prima di imboccare a destra via Raffaello Sanzio e poi svoltare a sinistra per via Deledda, dove l’attendeva la cugina. Poco più di 200 metri di strada nei quali la figura di Sara è svanita. Il testimone è considerato attendibile dai carabinieri. Combaciano gli orari, i tempi di percorrenza del tragitto a piedi tra le due abitazioni, le indicazioni sull’abbigliamento della quindicenne. Ma Sara non si trova. Potrebbe essere stata affiancata da un’auto con a bordo qualcuno che conosceva, ed essere stata convinta a salirvi. Ma gli investigatori non escludono che la ragazzina possa essere stata tirata con la forza in auto: aveva le cuffie alle orecchie e stava ascoltando musica, potrebbe non essersi accorta del pericolo e non aver avuto il tempo di invocare aiuto. Intanto i tecnici informatici della Polizia di Stato di Taranto e Bari stanno esaminando i profili su Facebook aperti a nome di Sara. Tre erano stati aperti a nome Sara Scazzi, l’ultimo – tre giorni prima della scomparsa – con lo pseudonimo di Sara Buffy, personaggio ammazzavampiri di una serie televisiva noir americana. Entro pochi giorni si saprà se in quei profili si nasconda un traccia utile a scovare dove sia finita la quindicenne. In mattinata sommozzatori e un elicottero dei carabinieri hanno scandagliato per breve tempo i canali adiacenti al fiume Chidro, ma poi la pioggia ha fatto rinviare ancora le ricerche in acqua, che invece proseguono a terra perlustrando pozzi e casolari abbandonati. Tra le prede dei cronisti compare anche Davide, il dicassettenne studente anche lui dell’istituto alberghiero di Maruggio (Taranto), del quale Sara si era invaghita senza essere corrisposta, perchè lui è già fidanzato. Per insegnanti e amici, Sara amava solo lui, per lui piangeva e riempiva le pagine dei suoi diari ma lui non la filava: l’ipotesi di un fuga per amore o per una delusione d’amore, a dieci giorni dalla scomparsa di Sara, sembra davvero pura fantasia.

SCIARELLI: TANTE SEGNALAZIONI
È sempre più giallo su Sarah Scazzi, la ragazzina di 15 anni, di Avetrana (Taranto) scomparsa il 26 agosto scorso, dopo essere uscita di casa intorno alle 14,30. E mentre spunta un testimone, che sostiene di averla notata proprio quel pomeriggio, mentre camminava lungo via Verdi, la strada che conduce all’abitazione della cugina, dove la giovane era diretta, si moltiplicano anche le segnalazioni da tutt’ Italia alla redazione di «Chi l’ha visto», la storica trasmissione di Rai3, condotta da Federica Sciarelli, che tornerà in onda il 15 settembre dopo la pausa estiva, ma che in questi giorni si sta occupando del caso attraverso il suo sito on line. «Stiamo lavorando a tutto campo per Sarah -riferisce la Sciarelli all’ADNKRONOS- Siamo in contatto con la famiglia e con la polizia alla quale inviamo, per verificarne l’attenbilità le segnalazioni, davvero tantissime, che ci stanno arrivando. Soprattutto dal nord. Tanto che pensiamo ci possa essere una ragazzina che le somiglia parecchio e stiamo valutando l’ipotesi di lanciare uno spot per invitarla a farsi avanti ed evitare così confusione». Piste privilegiate? «Non ne seguiamo mai una sola per principio -dice- piuttosto le battiamo tutte, pronti sempre a cambiare idea. È il nostro approccio. Il caso di Elisa Claps ci insegna. Non va sottovalutato nessun dettaglio e non va mai abbassata la guardia. Certo spesso si tratta di scomparse volontarie. Nel caso di Sarah la mamma è convinta che non sia così. Ma stanno passando troppi giorni. Speriamo comunque che alla fine si faccia viva».

GIALLO SI INFITTISCE È mistero da nove giorni sulla sorte di Sarah Scazzi, la giovane di 15 anni, di Avetrana, in provincia di Taranto scomparsa dal primo pomeriggio del 26 agosto. Era diretta a casa di una cugina che abita poco lontano da lei. Insieme sarebbero dovute andare al mare in compagnia di una terza ragazza. Con sè portava uno zaino con all’interno un asciugamano. Aveva fatto anche uno squillo prima di arrivare da Sabrina ma dopo un pò il suo telefono, che prima suonava a vuoto, è diventato muto. E di lei da quel momento nessuna traccia. Oggi un testimone ha raccontato di averla vista camminare, probabilmente diretta a casa della cugina. Timida e un pò enigmatica. Questo il profilo che ne è emerso in questi giorni. Una ragazzina che frequentava la biblioteca, dove oltre a leggere libri, un pò particolari negli ultimi tempi, utilizzava ovviamente anche Facebook. Lei a casa non aveva il computer ma, grazie ad alcune amiche, aveva creato tre o quattro profili. Sarah frequenta l’Istituto Alberghiero a Maruggio senza eccellere ma anche senza sfigurare. Le passioni sono quelle tipiche della sua età di passaggio: le canzoni di alcuni gruppi (Avril Lavigne, Marilyn Manson), i diari dove appuntare le sue emozioni, i peluche. I carabinieri, le altre forze di polizia, la Protezione civile e molti volontari hanno scandagliato il territorio palmo a palmo alla sua ricerca con l’ausilio di sommozzatori, elicotteri e unità cinofile, spingendosi anche nelle vicine province di Brindisi e Lecce. Sono stati esaminati pozzi, cave, masserie, casolari, canali e ovviamente la vicina zona costiera. Sembra di vedere un film già visto con la scomparsa dei fratellini di Gravina. Man mano che passano i giorni diventa sempre più probabile l’ipotesi di un rapimento, non è chiaro a quale scopo, o comunque di un allontanamento non proprio spontaneo. Gli inquirenti ribadiscono però di tenere aperte tutte le piste. Molte le persone che sono state sentite: amici e parenti. Tutte, con gli investigatori, hanno escluso l’allontanamento volontario e si sono dette sicure di un sequestro. «Non si sarebbe mai fidata di uno sconosciuto», questo il refrain che ripetono tutti. Quindi la ragazza potrebbe essere stata avvicinata e magari costretta a salire in auto da qualcuno che lei in qualche modo conosceva. Sarah frequentava solitamente la cugina e gli amici più grandi di quest’ultima, tutte persone che i familiari della giovane ritengono affidabili. La madre Concetta, fedele dei Testimoni di Geova, e il padre Giacomo, che lavora per quasi tutto l’anno come muratore a Milano, ormai temono il peggio. E mentre crescono gli appelli su Facebook, dove è stata aperta una pagina dedicata alla sua ricerca, il sindaco di Avetrana, Mario De Marco, ha invitato i cittadini che dovessero sapere qualcosa a parlare. L’amministrazione comunale ha anche fatto stampare 2.000 volantini con la foto di Sara e 5.000 cartoline. A far scartare l’ipotesi di un allontanamento pianificato da tempo anche il fatto che la giovane è uscita in pantaloncini e con uno zainetto, contenente solo un asciugamano. Ovviamente numerose sono state le segnalazioni provenienti dal territorio ma anche da altre zone d’Italia, alcune macabre. Sono state tutte verificate ma di Sarah, bionda, alta 1 metro e 58, 40 chilogrammi, non è emersa alcuna traccia. Nelle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, sono stati coinvolti anche il Ros, il Racis, il Rac (Reparto analisi criminologiche) dei carabinieri e la Polizia Postale per approfondire i contatti della ragazza su Internet. Proprio su Facebook il gruppo creato dalla cugina per cercarla ha raggiunto oltre 32 mila membri. Sembra essere stata esclusa l’ipotesi di una vendetta di qualche parente per una consistente eredità ricevuta recentemente dalla madre. I carabinieri hanno ascoltato a lungo anche un presunto molestatore residente nel paesino, che in questo tipo di indagini non manca mai. Ascoltato nelle ultime ore anche un ragazzino di cui si sarebbe invaghita la ragazza scomparsa. Oggi intanto è stato individuato un giovane di Erchie che ha visto Sarah quel pomeriggio mentre camminava a piedi in via Kennedy forse proprio mentre era diretta a casa della cugina.

IL GIALLO DELLA SCOMPARSA Dodici minuti. È racchiusa in questo periodo di tempo la chiave che risolve il giallo sulla scomparsa di Sarah Scazzi, avvenuta il 26 agosto scorso ad Avetrana, un centro di settemila anime a due passi dal litorale ionico tarantino. Della quindicenne si hanno notizie certe fino alle 14.30, quando Sara esce da casa per raggiungere l’abitazione della cugina, Sabrina Misseri, di 22 anni, che l’aspetta per andare al mare. Le tracce si perdono definitivamente alle 14.42, quando il cellulare di Sara viene spento e non sarà mai più riacceso. La famiglia della giovane pensa che Sara sia stata rapita, pista questa che è «seriamente» presa in considerazione dai carabinieri che da sei giorni, con il solo aiuto dei volontari della protezione civile e, in un caso, dei vigili del fuoco, cercano con esito negativo la quindicenne anche nelle cave, nei casolari, nei canali e nei pozzi. Il teste-chiave di questa storia che non promette nulla di buono è Sabrina Misseri, a casa della quale Sara praticamente viveva. Sara e Sabrina sono amiche per la pelle tanto che la quindicenne, dal dicembre scorso, frequenta anche il gruppo di amici della cugina che hanno fatto di Sara la loro mascotte. Gli elementi di partenza di questo giallo di fine estate sono gli orari e il racconto di Sabrina, una ragazza forte e determinata che sogna di fare l’estetista ma che è abituata al duro lavoro nelle campagne. La ricostruzione dei fatti fornita della ventiduenne è confermata dai riscontri ottenuti dai militari attraverso i tabulati e le celle telefoniche. Sara esce da casa alle 14.30. Poichè non ha credito sul cellulare, comèè sua consuetudine fa uno squillo convenzionale sul telefonino della cugina per dirle che sta arrivando.
Da via Verdi (vico secondo), dove abita Sara, a via Grazia Deledda, dove vive Sabrina, occorre camminare per 5-600 metri. Bisogna percorrere un serpentone di strade, deserte per la calura estiva, alla periferia della città. Sara ha gli auricolari alle orecchie e ascolta musica. Non può sentire rumori nè se un’auto la segue. Sabrina sostiene che Sara sia stata rapita appena è uscita da casa, appena ha girato l’angolo tra il vico in cui abita e via Verdi. «Perchè – racconta – a 50 metri di distanza abita un’altra zia di Sara che avrebbe sentito urlare la nipote. Poi, a 200 metri di distanza, erano al lavoro degli operai nel cortile esterno della scuola media». Insomma, qualcuno si sarebbe accorto del rapimento di una quindicenne. Dopo aver ricevuto lo squillo alle 14.30, Sabrina alle 14.35 viene raggiunta sotto casa sua dall’amica Mariangela che guida l’auto con la quale le tre ragazze devono raggiungere il mare, il ‘Villaggio Aurorà che si trova sulla strada per la vicina San Pietro in Bevagna. Sabrina vede che Sara non arriva e chiede all’amica se l’ha incontrata per strada. «Non ho visto nessuno», le risponde Mariangela. Sabrina si preoccupa subito perchè Sara solitamente impiega cinque minuti per arrivare a casa sua. «È un tipo veloce, scattante», sottolinea. Afferra il cellulare e chiama la cuginetta. Il telefono squilla per cinque-sei volte, poi la chiamata viene respinta e scatta la segreteria telefonica. Sabrina non si dà per vinta. Ricompone il numero ma questa volta il cellulare di Sara è spento. Sono le 14.42.