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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Sant’Anna Hospital, Spirlì ai ministeri: «Asp non firma contratto, subito ispettori» Il presidente della Regione scrive a Speranza e Lamorgese: «Commissario Azienda aspetta esito contenzioso, necessario verificare possibili comportamenti omissivi»

Sant’Anna Hospital, Spirlì ai ministeri: «Asp non firma contratto, subito ispettori» Il presidente della Regione scrive a Speranza e Lamorgese: «Commissario Azienda aspetta esito contenzioso, necessario verificare possibili comportamenti omissivi»

«Nell’ambito della chirurgia cardiovascolare, il Sant’Anna Hospital, eccellenza della nostra
Regione, ha da sempre coadiuvato il Ssr, anche grazie alla presenza di professionalità
riconosciute a livello internazionale. Alcuni eventi di natura giudiziaria, nonché un importante
contenzioso con l’Asp di Catanzaro, hanno determinato la sospensione delle attività, i cui effetti
si stanno riverberando esclusivamente sulla collettività e sui dipendenti della stessa struttura».
È quanto scrive il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, in un lettera inviata ai ministri
della Salute, Roberto Speranza, e dell’Interno, Luciana Lamorgese.
Proprio a causa del contenzioso in essere, l’Asp di Catanzaro «ha espresso – spiega il presidente
della Giunta – la volontà di non sottoscrivere, con il nuovo management della struttura sanitaria,
il contratto 2020 sino al completo chiarimento della situazione giudiziaria ancora sub iudice».
«Nonostante l’intervento dell’amministrazione regionale e del commissario ad acta Guido Longo
– rileva Spirlì –, vani sono stati gli incontri avuti col prefetto Latella (commissario dell’Asp di
Catanzaro), la quale continua a voler “attendere” gli esiti del contenzioso pur non ravvisandosi,
allo stato attuale, elementi che impediscano di fatto la sottoscrizione del nuovo contratto».
«ATTIVITÀ ISPETTIVA»
Alla luce di quanto esposto, il presidente della Regione chiede pertanto a Speranza e Lamorgese
«l’avvio di una attività ispettiva e di supporto attraverso l’invio di funzionari ministeriali, al fine
di verificare se la mancata soluzione della problematica sia da attribuire a ingiustificati
comportamenti omissivi e, in ogni caso, di individuare le più corrette soluzioni».
«La soluzione di tale annosa questione, soprattutto nella situazione emergenziale che stiamo
vivendo – conclude Spirlì –, rappresenta una assoluta priorità, in quanto consentirebbe la
riduzione della pressione nelle strutture ospedaliere e, soprattutto, tutelerebbe tutta quella parte di
popolazione costretta a emigrare fuori regione per usufruire delle prestazioni sanitarie di cui
hanno pienamente diritto».