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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 16 MAGGIO 2024

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“Santa Barbara monito per tutti. Speculatori via dalla Sibaritide” E' quanto afferma il Coordinamento No Triv "Magna Graecia". "Principio di precauzione subito"

“Santa Barbara monito per tutti. Speculatori via dalla Sibaritide” E' quanto afferma il Coordinamento No Triv "Magna Graecia". "Principio di precauzione subito"
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Abbiamo apprezzato molto la lezione di civiltà riservataci di Luca Madeddu, amministratore di Apennine Energy, in
occasione della presentazione del progetto devasta-sibaritide della sua azienda, il quale ci ha consigliato
accoratamente di badare ai depuratori piuttosto che alle innocenti multinazionali del petrolio.
Nel cogliere quanto di positivo c’è in questo invito, consigliando al soggetto in questione di informarsi prima di
esprimersi su argomenti di cui evidentemente sa poco meno di nulla visto che la società civile di questo territorio è più
che attiva e vigile sulla questione del ciclo delle acque, non possiamo non fare una doverosa precisazione: tra
l’opinione di un Madeddu qualsiasi e l’opinione di un cittadino qualsiasi del Coordinamento “Magna Grecia”, c’è un
lauto stipendio di differenza, quello che percepisce lui per dare opinioni su commissione e tutelare gli interessi di una
società, interessi diversi ed opposti rispetto a quelli della comunità della sibaritide.
Fatta questa precisazione, non possiamo non sottolineare come in queste ore, purtroppo, si sia verificato l’ennesimo
colossale disastro ambientale ed economico provocato dalla stessa schiatta di predoni in giacca e cravatta, e dalla loro
folle corsa al petrolio, che intende mettere le mani sullo ionio, con 80 mila litri di greggio finiti sulla spiaggia di Santa
Barbara (California) a causa di una rottura all’oleodotto.
Stiamo parlando di una catastrofe, l’ennesima, dai costi inestimabili, di una macchia nera in mare lunga sei chilometri,
di un ecosistema irrimediabilmente distrutto.
Si badi bene che le coste della California sono bagnate dall’Oceano Pacifico e non da un golfo chiuso come quello che
bagna la sibaritide: basterebbe una parte minuscola del petrolio fuoriuscito in California per moltiplicare i danni
ambientali, sanitari ed economici; la macchia nera, spinta dalle correnti del golfo, girerebbe in tondo tra le coste
calabresi, lucane e pugliesi. E per cosa poi? Per un prodotto di bassa qualità che andrebbe purificato, e le cui scorie
dovrebbero essere interrate in qualche discarica sempre dalle nostre parti? Realizzando interventi che, ormai è
accertato, aumentano frequenza e portata dei terremoti in un territorio già ad altissimo rischio sismico?
Quello delle trivellazioni sullo ionio è un progetto sconsiderato, ideato da un manipolo di speculatori e appoggiato da
un governo che si dimostra sistematicamente nemico degli interessi dei cittadini a tutti i livelli, in modo particolare nel
mezzogiorno d’Italia.
Alla luce dei dati scientifici, storici e della tracotanza di chi vorrebbe trasformare il nostro territorio in un misero
serbatoio per ricchezze altrui, riteniamo che tutte le amministrazioni comunali della fascia ionica e la Regione Calabria
debbano con estrema urgenza fare ricorso al principio di precauzione per difendere la vita ed i diritti di coloro che le
hanno elette.
Inutile sventolare eventuali compensazioni economiche con cui qualcuno, tra le righe, vorrebbe comprare le opinioni
di istituzioni e cittadini: dopo un disastro come un terremoto o una perdita di greggio, queste misere royalties non
compenserebbero nemmeno un centesimo del danno subito dal territorio.
Che queste compensazioni rappresentino solo il contentino per qualche amministrazione comunale accondiscendente
è inconfutabilmente dimostrato dal caso della Regione Basilicata, una regione ampiamente petrolizzata, che quindi
dovrebbe essere la punta di diamante del paese, e che invece è la regione più povera d’Italia e che paga l’impatto
ambientale enorme delle trivelle.
Lo ribadiamo: non ci sono compensazioni e trattative che tengano. Questo è un territorio a forte vocazione turistica,
agricola e naturalistica e lo sviluppo di quest’area del paese è strettamente legato a tali vocazioni. A coloro che per i
propri interessi intendono cancellare questa prospettiva di sviluppo sconquassando il territorio offriamo
esclusivamente la possibilità di fare le valigie.
Coordinamento No Triv
“Magna Grecia”