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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Sanità, Panedigrano: “Il tavolo Massicci ha bocciato l’intero progetto presentato nel 2010 da Scopelliti”

“La maggiore e peggiore conseguenza di tale fallimento è che si dovrà programmare un nuovo piano che durerà fino al 2015 e che fino ad allora saranno prorogati non solo l’incremento dell’IRPEF dello 0,30% e dell’IRAP dello 0,15% per cittadini e imprese calabresi, ma anche il blocco del turn over nella sanità ed il divieto di effettuare spese non essenziali”

Sanità, Panedigrano: “Il tavolo Massicci ha bocciato l’intero progetto presentato nel 2010 da Scopelliti”

“La maggiore e peggiore conseguenza di tale fallimento è che si dovrà programmare un nuovo piano che durerà fino al 2015 e che fino ad allora saranno prorogati non solo l’incremento dell’IRPEF dello 0,30% e dell’IRAP dello 0,15% per cittadini e imprese calabresi, ma anche il blocco del turn over nella sanità ed il divieto di effettuare spese non essenziali”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

A dispetto delle strombazzature sulle premialità per il 2008 ed anni precedenti, riconosciute alla Regione Calabria solo perché è divenuto definitivo l’accertamento del debito fino al 2007 e per il «miglioramento della tenuta delle scritture contabili che permettono un puntuale riscontro della procedura di pagamento dei debiti pregressi», il tavolo Massicci nell’ultima seduta del 4 aprile 2013 ha certificato il fallimento dell’intero progetto presentato nell’ottobre 2010 dal Presidente Scopelliti nella veste di commissario straordinario.
Scopelliti si è visto bocciare il suo Piano di Rientro:
1) perché nel tempo previsto non ha prodotto una nuova rete ospedaliera, né una nuova rete di sanità territoriale, tanto che il Tavolo Massicci ha preso atto che i LEA non sono assicurati in tutto il territorio regionale;
2) perché non ha ridotto la mobilità sanitaria verso altre Regioni, che nell’anno 2011 è costata alla Regione un esborso di circa 240 milioni di euro;
3) perché ha ottenuto un parziale contenimento della spesa non eliminando gli sprechi ed i doppioni, ma facilitando l’uscita del Personale, cosa che ha decapitato un intero sistema sanitario regionale;
4) perché ha incrementato spese non dovute come quelle per la Fondazione Campanella, per la Fondazione Betania, per la convenzione con l’ospedale romano del Bambin Gesù.
La maggiore e peggiore conseguenza di tale fallimento è che si dovrà programmare un nuovo piano che durerà fino al 2015 e che fino ad allora saranno prorogati non solo l’incremento dell’IRPEF dello 0,30% e dell’IRAP dello 0,15% per cittadini e imprese calabresi, ma anche il blocco del turn over nella sanità ed il divieto di effettuare spese non essenziali.
Ci aspettano quindi tre ulteriori lunghi anni di lacrime e sangue, durante i quali avremo nella sanità regionale l’aggravamento di tutte le carenze attuali.
Ora che Scopelliti dovrà presentare un nuovo piano il rischio più evidente è che questo nuovo piano ricalchi quello del 2010 nella forma e nella sostanza e che così peggiorino sia le prestazioni sanitarie regionali che le spese, perché ora, dopo gli oltre mille di cui è stata facilitata l’uscita, di dipendenti da mandare in pensione non ce ne sono più.
In Calabria abbiamo bisogno, invece, di un vero piano sanitario, prodotto secondo le esigenze e le necessità della Regione e che tenga conto delle realtà locali già esistenti, delle complesse articolazioni viarie territoriali, della copertura sanitaria di tutto il territorio.
Noi crediamo che chi, come il Presidente Scopelliti, ha prodotto per la Calabria il maggior aggravio di tasse possibili e la peggiore assistenza sanitaria possibile, debba passare la mano e che i calabresi abbiano diritto ad avere un piano sanitario 2013-2015 prodotto e gestito da un Commissario diverso da quello che ha fallito.
Perciò, sig. Presidente, anche se un governo con un ministro della salute amico ha evitato di trarre le conseguenze del suo fallimentare operato come commissario, lasci e consenta che un altro soggetto predisponga il nuovo piano 2013-2015. Con l’auspicio di un programma adeguato che non guardi solo a Catanzaro ed a Reggio Calabria, ma tenga conto delle necessità di tutti ed anche delle giuste richieste del Lametino, che invece il suo piano di rientro del 2010 ha colpevolmente assoggettato al vicino capoluogo.
Nicolino Panedigrano (Comitato salviamo la sanità nel lametino)