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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Sanità. Barbato (Idv): “Scopelliti in Calabria? No, a… Guantanamo!”

Sanità. Barbato (Idv): “Scopelliti in Calabria? No, a… Guantanamo!”

Il deputato di Di Pietro presenta una interrogazione parlamentare 

Sanità. Barbato (Idv): “Scopelliti in Calabria? No, a… Guantanamo!”

Il deputato di Di Pietro presenta una interrogazione parlamentare

 

 

 

“Si rimuove la Polverini da commissario-sanità

per la regione Lazio che – afferma Francesco Barbato, capogruppo IDV in

Commissione Finanze – avrà sicuramente altre colpe, ma non espone un

Curriculum ricco di inchieste e condanne di magistrati penali e contabili,

come il Curriculum di Scopelliti, che invece continua a recare gravi danni

in regione Calabria”.

“Sprechi e ruberie nelle ASL calabresi neanche si conoscono tutti, per

mancanza di tracciature contabili e in diversi casi, addirittura, per

mancanza di bilanci, con dati resi a voce. Intanto si affida il risanamento

della sanità a un commissario che sicuramente ha più responsabilità degli

attuali amministratori, ad oggi tutti immacolati, per la situazione creata

a Reggio Calabria con il conseguente recente scioglimento del consiglio per

contiguità alla ‘NDRANGHETA. Sono intervenuto in questi giorni in aula –

conclude il dipietrista -, denunciando, da un lato, l’abnormità della

regione Calabria e, dall’altro, per costruire una sanità a favore della

vita e della salute dei cittadini calabresi, oltre ad aver presentato

un’interrogazione – in allegato – per incalzare il Governo a rimuovere

immediatamente Scopelliti da commissario della sanità in Calabria e

mandarlo preferibilmente a… Guantanamo!”.

 

INTERROGAZIONE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

 

Il giorno 18 ottobre 2012 10:38, deputato Francesco Barbatoha scritto:

BARBATO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

alle elezioni regionali del marzo 2010, con il 57,76 per cento dei    voti, viene eletto presidente della regione Calabria l’onorevole Giuseppe Scopelliti;

il 30 luglio 2010, al fine di dare    attuazione al piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario della regione Calabria, il Consiglio dei ministri ha nominato commissario ad acta il presidente della regione, onorevole Giuseppe Scopelliti;

il 19 ottobre 2011, Repubblica informa: «Falso in bilancio. È questa    l’accusa che la Procura della Repubblica di Reggio contesta al governatore Giuseppe Scopelliti. Il Presidente della Regione Calabria nella tarda serata di ieri ha infatti ricevuto un invito a comparire per essere interrogato dal pool di magistrati che indaga sul “caso Fallara”, la maxi inchiesta che sta tentando di far luce sul buco nelle finanze del Comune, quantificato proprio nelle scorse ore in 170 milioni di euro. La notizia è stata diffusa dallo stesso Scopelliti, finito nel vortice giudiziario nella qualità di sindaco, ruolo che ha ricoperto in riva allo Stretto dal 2002 fino alle regionali del 2010»;

il 16 febbraio 2012,    www.cn24.tv riporta: «Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro della sanità, ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. A Scopelliti vengono contestati la stipula del “Patto di Legislatura” tra la Regione e l’Aiop, la delibera di giunta relativa al rinnovo del protocollo d’intesa tra Regione Calabria e l’Università Magna Graecia e l’approvazione con delibera di giunta del regolamento attuativo contenente i requisiti minimi per l’autorizzazione al funzionamento e le procedure per l’accreditamento dei centri socio riabilitativi per disabili e la riconversione dei servizi Siad, relativi alla Fondazione Betania Onlus. Provvedimenti assunti senza preventivo parere del “Tavolo Massicci”. Indagato, oltre a Scopelliti, anche il Dirigente Generale della Presidenza Franco Zoccali. Per la convenzione con l’Università Magna Graecia, risultano inoltre indagati il dg del Dipartimento salute Antonino Orlando e per la delibera relativa alla Fondazione Betania l’assessore al lavoro Francescantonio Stillitani ed una dirigente del dipartimento»;

il 31 luglio 2012, si legge: «Secondo i magistrati della Dda di    Reggio, era Dominique Surace, ex consigliere comunale della lista “Alleanza Per Scopelliti”, il dominus della cosca De Stefano Tegano per la grande distribuzione. In concorso con Giuseppe Rechichi, ex direttore della Multiservizi, Surace avrebbe utilizzato anche la società mista per accaparrare consenso elettorale. Ed i giochi di forza in chiave politica passavano anche dalla garanzia di superamento degli esami di maturità per gli iscritti ad una nota scuola privata della città. L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip reggino su richiesta del procuratore Ottavio Sferlazza e del sostituto procuratore Stefano Musolino ha raggiunto oltre a Surace e Richichi, altre quattro persone. Sequestrati anche beni per un valore di 122 milioni di euro». (www.stopndrangheta.it);

il 3 agosto 2012, Corriere.it pubblica: «Nuovo avviso di garanzia     per il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, che risulta essere indagato nell’ambito dell’inchiesta relativa alla nomina di Alessandra Sarlo nel ruolo di direttore generale del dipartimento controlli»;

il 4 agosto 2012,    Ilfattoquotidiano.it riferisce: «Milioni di euro pubblici spesi in pochi anni per far ballare i reggini e (perché no ?) creare consenso. L’esponente di punta del Pdl calabrese, il 20 luglio scorso, è stato rinviato a giudizio assieme ai tre revisori dei conti del comune di Reggio. Abuso d’ufficio e falso in atto pubblico: per i magistrati “avrebbero falsamente rappresentato, nella contabilità dell’ente, dati e circostanze determinando l’approvazione dei bilanci di previsione per gli anni 2008 e 2009 nonché quella del rendiconto di gestione per l’anno 2008”. L’inchiesta poggia le sue basi su una relazione redatta dai periti della Procura. Centinaia di pagine in cui i consulenti dei pm hanno stimato un “buco” di 87 milioni di euro, che sarebbero parte dei 170 milioni “certificati” dagli ispettori del ministero dell’Economia in merito al disavanzo maturato dal 2006 al 2010.»;

nel novembre 2009, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe    Scopelliti, è stato condannato dalla Corte dei conti al pagamento di un milione e 300 mila euro, in solido con il tecnico del comune Giuseppe Granata, per l’acquisto della ex fabbrica per la lavorazione degli agrumi Italcitrus (www.reggiocalabrianotizie.it)

;

il 20 giugno 2010, si legge: «Scopelliti nel novembre scorso, è stato    rinviato a giudizio dal gip di Reggio per occupazione abusiva di spazio demaniale e violazione del codice della navigazione, avendo fatto sorgere a meno di trenta metri dalla battigia quattro gazebo sul lungomare di Reggio. I gazebo in questione sarebbero stati costruiti senza i necessari pareri degli uffici competenti e, quindi, senza il nulla osta del demanio marittimo». (www.infiltrato.it e http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe-Scopelliti);

il 21 settembre 2010 un articolo su    www.strill.it riferisce: «condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) Giuseppe Scopelliti, ex sindaco di Reggio Calabria e attuale Presidente della Giunta Regionale, Antonio Canidi, ex assessore all’Ambiente del Comune di Reggio e attuale Assessore Regionale alle Attività Produttive, e il dirigente comunale Igor Paonni. Il processo, riguardante la bonifica della discarica di Longhi Bovetto, vedeva i tre alla sbarra per omissione di atti d’ufficio. Secondo il pm Ombra, Scopelliti (difeso dagli avvocati D’Ascola, Morace e Melissani) e Caridi (difeso dall’avvocato Polimeni) avrebbero dovuto porre in essere adeguate azioni di programmazione, controllo e vigilanza sull’operato del dirigente Paonni (difeso dall’avvocato Mallamaci) che, sempre secondo l’accusa, sarebbe responsabile della mancata esecuzione dei lavori di bonifica della zona, in quanto curatore del progetto preliminare e della realizzazione delle opere necessarie alla bonifica del sito»;

il 13 aprile 2011 su    Ilfattoquotidiano.it si riporta la seguente notizia: «”Giuseppe Scopelliti, il presidente della Regione Calabria ? Conosco lui, suo fratello Francesco che sta a Como e fa l’assessore. Io, signor giudice, conosco un po’ tutti”. Diciassette marzo 2011. Giornata di celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Settimo piano della Procura di Milano. Ufficio del gip Giuseppe Gennari, marchigiano, giovane, preparato. Davanti a lui, Paolo Martino sta parlando già da qualche minuto. Tre giorni prima è stato arrestato per associazione mafiosa. I magistrati lo ritengono il grande tessitore degli affari della ‘ndrangheta in riva al Naviglio»;

come riportato nel libro di Pierfrancesco De Robertis «La Casta    invisibile delle regioni. Costi, sprechi e privilegi» (edito da Rubbettino nel 2012), la Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, nella relazione sullo stato della sanità nella regione Calabria, ha scattato una fotografia che rappresenta «un atto d’accusa pesantissimo al governo regionale, presente (governatore Scopelliti, Pdl) e passati (dal 2005 al 2010 Agazio Loiero, Pd, a guida di una giunta di centrosinistra, e prima di lui dal 2000 al 2005 Giuseppe Chiaravallotti, ex magistrato, alla testa di una coalizione di centrodestra)»; nel libro si legge altresì che il malgoverno calabro «ha portato a un disavanzo per il settore sanitario (solo stimato) di oltre un miliardo di euro» (pagg. 152-153);

la Commissione, nella sua relazione conclusiva, come l’interrogante    ha già sostanzialmente avuto modo di segnalare in un intervento in Assemblea, ha riscontrato «dati contabili e di bilancio inaffidabili; (…) tardiva e in alcuni casi omessa approvazione del bilancio di esercizio; (…) illegittimità rilevate nell’acquisto di farmaci; mancata utilizzazione di strutture sanitarie e apparecchi medico-sanitari; inosservanza delle norme nazionali e comunitarie in materia di affidamento di appalti pubblici; pagamento di fatture riferibili a operazioni inesistenti; ritardato pagamento ai fornitori; illegittimo conferimento di incarichi professionali e consulenze; carenza di un efficiente sistema di controllo»; emerge, altresì, che «manca la rintracciabilità delle spese» e che «non esistono i bilanci», posto che «la Corte dei Conti parla di una mancanza di tracciatura contabile e di dati ottenuti di fatto a voce» (Pierfrancesco De Robertis «La Casta invisibile delle regioni» Rubbettino 2012, pag. 153);

nei giorni scorsi vi è stato l’inedito scioglimento del comune di    Reggio Calabria per infiltrazioni della criminalità organizzata ed è singolare che la citata amministrazione sia stata sciolta benché nessuno degli amministratori comunali attuali risulti indagato. Ad avviso dell’interrogante l’insostenibile situazione prodottasi in Calabria è da ascrivere a quello che appare un modello di gestione riconducibile al Presidente della Regione Scopelliti;

allo stato attuale risultano essere oggetto di commissariamento da    parte del Governo i servizi sanitari di cinque regioni (Calabria, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio), con l’attribuzione dell’incarico di commissario, come previsto dalla legge, ai rispettivi presidenti di regione, i quali in questa veste possono esercitare speciali poteri; va segnalato, tuttavia, che in Molise il 7 giugno 2012 è stato nominato un commissario ad acta per l’adozione e l’attuazione degli obiettivi prioritari del piano di rientro e dei successivi programmi operativi per il piano di rientro dei disavanzi regionali nella persona di Filippo Basso, mentre nella regione Lazio il 16 ottobre 2012 è stato nominato Enrico Bondi, quale commissario ad acta per la sanità in sostituzione di Renata Polverini;

alla luce dell’insostenibile dissesto della gestione sanitaria    calabrese, che, a giudizio dell’interrogante, implica una netta responsabilità del presidente della regione Scopelliti, e dei recenti interventi del Governo che ha nominato nuovi commissari ad acta in situazioni che appaiono meno gravi rispetto a quella registrabile in Calabria, non si comprende come il presidente Scopelliti possa continuare a svolgere l’incarico di commissario ad acta–:

se si intendano assumere le iniziative di competenza per l’immediata rimozione da commissario    ad acta alla sanità nella regione Calabria dell’onorevole Scopelliti, sostituendolo con una figura tecnica specializzata ed altamente qualificata, esterna al tessuto regionale. (4-18161)

Segreteria deputato Barbato