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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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San Giorgio, risorgi!

Nella giornata di Pasqua i giovani e gli adulti di Azione cattolica hanno distribuito a tutti i sangiorgesi un volantino, attraverso il quale veniva chiesto ai cittadini, alle associazini e a tutte le realtà sociali, di abbandonare un certo clima di rassegnazione e andare avanti per costruire una società migliore

San Giorgio, risorgi!

Nella giornata di Pasqua i giovani e gli adulti di Azione cattolica hanno distribuito a tutti i sangiorgesi un volantino, attraverso il quale veniva chiesto ai cittadini, alle associazini e a tutte le realtà sociali, di abbandonare un certo clima di rassegnazione e andare avanti per costruire una società migliore

 

 

SAN GIORGIO MORGETO (RC) – Nella giornata di Pasqua i giovani e gli adulti di Azione Cattolica hanno distribuito a tutti i sangiorgesi un volantino, attraverso il quale veniva chiesto ai cittadini, alle associazini e a tutte le realtà sociali di abbandonare un certo clima di rassegnazione e andare avanti per costruire una società migliore.

Ecco il volantino:

San Giorgio, risorgi!

Viviamo in un tempo di particolare difficoltà economica e di crisi morale e sociale. Il nostro piccolo paese, amato e sognato da chi si è allontanato per trovare lavoro, sta attraversando un momento di sopore, di sfiducia, di torpore a tutti i livelli.
È presente un certo senso di rassegnazione e fatalismo che ci impedisce di sognare, costruire e sperare in un paese più bello, più a misura di persona, più vivo.
Siamo sicuri che noi, forse più che in altri territori, abbiamo un cuore, una tradizione, dei valori che ci potranno permettere di dare un volto nuovo al nostro paese; ma abbiamo bisogno di credere che San Giorgio può essere più vivo e più presente, più attivo in tante situazioni. Noi ne abbiamo individuato alcune.

La famiglia
Sta vivendo un momento di difficoltà perché i figli hanno nuove esigenze, nuove mentalità, nuovi interessi, chiedono nuove regole.
C’è un disagio educativo molto evidente, che impedisce il dialogo, che crea incomprensioni e spesso un senso di abbandono da parte dei genitori che pensano, sbagliando, che tanto “troveranno la loro strada”.
La differenza culturale tra figli e genitori li rende succubi delle nuove generazioni; c’è lo scontro tra due mentalità diverse che non facilita un corretto rapporto educativo e che lascia perplessi e disarmati i papà e le mamme.
Alla famiglia diciamo: risorgi! Non perdere il tuo ruolo, trova le risorse e i modi per stare accanto ai tuoi figli, qualunque sia la realtà sociale in cui vivi.

La scuola
Abbiamo vissuto le traversìe dell’accorpamento scolastico che certamente ha inciso sulla qualità della scuola, che vorremmo più adeguata alle esigenze educative dei nostri figli.
Anche qui la crisi educativa ha invaso l’ambiente scolastico, malgrado si sforzi di trovare metodi e modi nuovi per educare i propri alunni; essi richiedono sempre di più una presenza attenta e costante da parte dei genitori e una cura più concreta di tutti per far sì che il tempo scuola sia un tempo in cui i bambini e i giovanissimi possano ricevere il meglio per sviluppare le proprie capacità e i propri carismi.
Alla famiglia diciamo risorgi in un impegno nuovo di presenza nella realtà scolastica!

L’unità
Abbiamo bisogno di unità sociale e non di antiche e ataviche divisioni tra centro e periferia, tra campagna e centro storico, magari risuscitando vecchi rancori che oggi non stanno da nessuna parte e che creano solo indebolimento sociale e inutili conflitti.
Abbiamo la necessità di far risorgere il senso di unità, perché se siamo divisi tra noi il bene, quello autentico, non potrà mai andare avanti, e ci sarà sempre chi della debolezza e della divisione ne approfitterà.
Risorgiamo tra di noi, riscopriamoci comunità con le proprie diversità, le proprie peculiarità e con i suoi obiettivi importanti. Risorgiamo con coraggio lasciando da parte i pregiudizi, i vecchi risentimenti, nella coscienza che se operiamo tutti assieme saremo più forti e realizzeremo veramente il bene sociale.

I giovani
I giovani sono i più poveri della nostra società. Poveri non in senso economico, perché le famiglie spesso danno loro tutti i beni materiali e spesso anche più di quanto potrebbero. I giovani sono i più soli perché hanno perso l’interesse, il gusto di stare in famiglia, il senso della loro gioventù e soprattutto uno spazio e un luogo nel quale poter esprimere la loro giovinezza.
I giovani, in un certo senso sono il crocevia delle contraddizioni e del disagio del nostro mondo. Dobbiamo risorgere, su queste cose, perché essi sono alla ricerca sempre più pressante di risposte circa il loro futuro, il loro modo di essere e di esistere, le domande più importanti della loro vita.
Giovani provate a risorgere, riacquistando dignità e senso civico, rivendicando con forza i vostri diritti e i vostri spazi nella nostra società.

Il lavoro
Anche se è vero che viviamo in un momento di crisi economica, non dobbiamo rassegnarci o dare per scontato che i nostri figli devono andare via dal nostro paese per costruirsi un futuro, facendo finta di non capire che la crisi non è solo a San Giorgio, ma ovunque.
Dobbiamo imparare a sperare e a inventarci itinerari di formazione e di guida verso nuove possibilità lavorative che la nostra terra possiede e che per tanti motivi mai è riuscita ad esprimere.
Dovremmo avere il coraggio di innescare nuovi processi formativi finalizzati a creare una mentalità imprenditoriale che, forse, non c’è mai stata; a guardare con occhi nuovi l’agricoltura e l’artigianato; queste attività non possono scomparire, ma devono essere un’eredità importante che potrà far vivere dignitosamente il nostro paese per il futuro.
Dobbiamo imparare a risorgere nella fiducia sociale e nelle capacità produttive che non sono mai state espresse pienamente nella nostra comunità.

La rassegnazione sociale
La rassegnazione è figlia del disimpegno e della mentalità mafiosa. Noi non crediamo che “a San Giorgio non può cambiare nulla”: questa convinzione è una grande menzogna. A San Giorgio tutto può cambiare basta trovare il coraggio e un po’ di amore per il proprio paese, e siamo sicuri che questo non ci manca… i fatti lo dimostrano.
Dobbiamo imparare a risorgere con noi stessi, a far morire il senso di stanchezza e di inevitabilità delle cose come se fossimo semplicemente spettatori inermi.
Dobbiamo risorgere perché nel nostro piccolo non siamo spettatori, ma attori, e se ognuno fa la sua parte possiamo ottenere grandi cose, per noi e per il futuro del nostro paese e dei nostri giovani.
Risorgiamo, senza piagnistei o critiche a questo o a quello, risorgiamo da attori coscienti di una nuova mentalità civile, riprendendoci quello che ci appartiene e che nessuno potrà toglierci.

La tradizione religiosa
Riprendiamoci e risorgiamo nelle tradizioni religiose su cui si fonda il nostro paese. Tradizioni che non solo sono eventi religiosi, ma i valori sui quali è stata costruita la nostra società e che sono vivi e presenti tra di noi, che in questo momento delicato e particolare rischiano di perdere senso e consistenza.
Risorgiamo con Gesù nella coscienza della dignità umana.
Risorgiamo con Gesù riprendendoci i nostri diritti.
Risorgiamo con Gesù riaffermando il valore della famiglia.
Risorgiamo con Gesù ritrovando una nuova coscienza civile.
Risorgiamo con Gesù diventando unità.
Risorgiamo con Gesù per dare speranza ai giovani.
Risorgiamo con Gesù assicurando i diritti ai più poveri ed emarginati.

Noi ci crediamo
I giovani e gli adulti di Azione Cattolica