Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Salvate il “soldato” Cordopatri, Primario dell’efficiente Radiologia di Polistena Un’eccellenza del territorio riconosciuta anche fuori dai confini regionali dev’essere salvaguardata e soprattutto (non de)potenziata

Salvate il “soldato” Cordopatri, Primario dell’efficiente Radiologia di Polistena Un’eccellenza del territorio riconosciuta anche fuori dai confini regionali dev’essere salvaguardata e soprattutto (non de)potenziata

| Il 19, Lug 2024

Di GiLar

Chi vorrebbe fare fuori il primario di Radiologia dell’Ospedale di Polistena Niky Cordopatri? Sembrerebbe una domanda banale figlia di una retorica scontata, ma noi la poniamo seriamente per capire se corrisponde a verità o meno. Oppure sarà una nostra sensazione e che speriamo rimanga tale senza, smentita da una realtà non nemica, ma “collaborante”.
Noi siamo testimoni, insieme a molti cittadini (o pazienti, fate come volete), che parlano di quel reparto come un’eccellenza calabrese, una serietà professionale e soprattutto, vedi diversamente in altre realtà sanitarie, anche una velocità nel refertare gli esami diagnostici.
La Calabria è una terra sfortunata e colma di falle, di punti oscuri ancora il “Bosone di Higgs” nella nostra Regione non è stato ancora scoperto, e tendiamo ad essere generalmente masochisti. Noi siamo capaci anche a distruggere quel buono che c’è!
Il reparto di Cordopatri è come quel “Tango” descritto dal grande Borges, “un linguaggio in cui convivono tragedia, malinconia, ironia, amore, gelosia, ricordi, il barrio amato, la madre, pene e allegrie…”. Ed è per questo che forse, diciamo forse, è invidiato? Lasciamo il dubbio ai benpensanti perché di malpensanti ne abbiamo già abbastanza.
La calunnia è un venticello, ma se utilizzata nella sanità diventa una tragedia che si va a ripercuotere sui poveri cittadini, quelli che non hanno la possibilità dei “viaggi della speranza”, ma anche nell’uguaglianza dei diritti costituzionali alla salute, hanno la possibilità di essere diagnosticati da un primario che è riconosciuto come un’eccellenza medica, e non solo in Calabria (chi scrive ha parlato con persone di Roma, Milano, Torino e nelle maggiori città calabresi).
Potremmo sembrare i difensori di Cordopatri, ma non è così, noi difendiamo la Salute dei cittadini e ne prendiamo le difese di un Nosocomio che serve alla Piana di Gioia Tauro, così tanto vituperato, a volte azzoppato, molte volte denigrato e tante volte ingiustamente giudicato. Ma è un Ospedale, quello di Polistena che ha un’importanza fondamentale, con i suoi medici, il personale infermieristico e altri operatori sanitari, c’è un Ospedale, difendiamolo! C’è un primario come Cordopatri che funziona e che trascorre gran parte della sua vita dentro un reparto, e che referta la quasi totalità delle prestazioni e che tale attività rappresenta numeri importanti, ma che non dovrebbero essere solo numeri, ma anche meriti, valori riconosciuti e non “incompatibilità ambientali” (sic!).
Un primario al quale è stato impedito di svolgere l’attività di intramoenia e fa male leggere che “L’ormai precario personale che consta solo di tre medici radiologi, che per quanto fossero esentati dalle notti, avevano dato disponibilità a coprirne diverse in regime di recupero diurne dalle ore in PA, oltre ad essere umiliati, come il sottoscritto, essendo stati depennati d’ufficio dalla libera professione intramoenia (…)”.
Noi non vogliamo entrare in merito a quelli che siano i meccanismi, a volte farraginosi, di un’Azienda Sanitaria, siamo certi che la stessa tuteli la salute dei cittadini, ma vorremmo essere altrettanto certi che un primario che funzioni e che è riconosciuto da una grande fetta di popolazione anche fuori dai confini regionali, venga tutelato, “coccolato” e tenuto ben stretto non solo per il bene dei pazienti stessi ma anche e soprattutto per “donare” prestigio ad un Ospedale, quello di Polistena, migliorandolo in tutti i suoi aspetti sanitari perché fondamentale per il territorio ai fini della sopravvivenza di una sanità sempre vicina ai pazienti che davvero ne hanno bisogno, evitando di rivolgersi al “santo in paradiso” di turno. E quindi sarebbe opportuno e soprattutto fondamentale, potenziare il reparto in quanto se non si integra il reparto con nuove risorse, si potrebbe anche rischiare l’interruzione di un “pubblico servizio” indispensabile per i cittadini che ne avranno bisogno.