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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Saint Michel in visita al carcere di Siano Ecco la lettera che il presidente don Gaudioso Mercuri ha scritto per i detenuti

Saint Michel in visita al carcere di Siano Ecco la lettera che il presidente don Gaudioso Mercuri ha scritto per i detenuti
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Qualche giorno fa, la Saint Michel è stata ospite alla Casa Circondariale di Siano, dove ha avuto la possibilità ed il permesso di incontrare i detenuti di massima sicurezza del penitenziario. Un incontro che ha spinto il presidente don Gaudioso Mercuri, una lettera aperta, per tutti i detenuti
incontrati. Questa la lettera che verrà letta loro domani mattina.

Gentilissima Dottoressa,

con  la presente intendo esprimere a Lei, in quanto Direttrice dell’Istituto Penitenziario, e  alle Autorità Giudiziarie, un doveroso e sentito grazie per aver accolto l’istanza che le avevo rivolto, concedendo alla squadra di calcio Saint Michel, di cui sono il Presidente, l’autorizzazione per poter disputare all’interno della Casa circondariale una partita amichevole in segno di solidarietà nei confronti dei suoi “ospiti” detenuti. Tale iniziativa è avvenuta non a caso durante l’anno della Misericordia, indetto da Sua Santità Papa Francesco, il quale, riferendosi a Dio, non si stanca di affermare che «non c’è luogo dove la Sua misericordia non possa giungere, non c’è spazio né persona che essa non possa toccare».

San Giovanni XXIII, il “Papa buono”, visitando i detenuti di Regina Coeli, aveva detto: «Sono venuto qui, nella casa del Padre!». Viene spontaneo chiederci: ma come, la casa del Padre in un carcere? Sì, perché questo è il luogo dove si avverte più bisogno di amore, di speranza, di misericordia! Poco dopo, uno di quei detenuti, in ginocchio e rivolgendosi al Pontefice, esclamò: «Santo Padre quello che ha detto prima nel suo discorso, vale anche per me?» Il Papa si chinò, lo aiutò a rialzarsi e lo abbracciò, senza dire una sola parola.

Da questo esame di vita, io per primo, in quanto sacerdote, e, in modo particolare, i miei ragazzi abbiamo imparato e arricchito ancor di più il concetto di senso della vita e di diritto alla libertà, quali pilastri fondamentali per ogni essere umano.

Noi, come Associazione ASD Saint Michel, abbiamo un Progetto Sociale che prevede un nuovo modo di evangelizzare attraverso lo sport e, in particolare, mediante il calcio, che rappresenta mezzo oggigiorno molto efficace e diretto nel mondo giovanile, al fine di trasmettere i sani valori e i principi più autentici del vivere civile, quali la legalità, la lealtà, l’onestà e il rispetto delle regole e del prossimo.

Voglio ancora manifestare, adesso da lontano, ma vicino col cuore, a tutti i fratelli detenuti la nostra vicinanza e forti sentimenti di commozione per la situazione di restrizione che stanno vivendo e dovranno ancora vivere, alcuni per lungo tempo, lontano dai propri cari. Recentemente, Papa Francesco nel Carcere di Ciudad Juarez (Messico), rivolgendosi ai detenuti ha detto: «Chi ha sofferto profondamente il dolore e, potremmo dire, “ha sperimentato l’inferno” può diventare un profeta nella società. Lavorate perché questa società che usa e getta non continui a mietere vittime».

In questa prospettiva di speranza, l’augurio e il sostegno morale che desidero porgervi è solo quello di aggrapparvi alla fede e alla preghiera, nella speranza che Dio possa riempirvi di coraggio e forza per poter affrontare il tempo della pena, e nello stesso tempo che vi trasmetta la luce spirituale per la redenzione, per una riflessione oculata e un per profondo e attento discernimento. Non dimenticherò mai, statene certi, i volti, le lacrime, il bisogno di amore e perdono che i vostri occhi mi hanno insegnato, ma soprattutto la gioia della condivisione. Recentemente, qualcuno di voi, avendomi scritto una lettera, ha evidenziato la bellezza della preghiera che abbiamo recitato insieme tenendoci per mano, la preghiera del Padre Nostro, quel Padre misericordioso che ha come unico metro di giudizio l’amore.

Cari detenuti, è difficile pregare e credere quando ci si sente abbandonati dall’umanità! Anche Gesù fu un carcerato, un torturato, un imputato e un condannato, il più giusto e innocente dei condannati della storia!  Solo lui è capace di capire le vostre lacrime!

C’è una parte della preghiera del carcerato che io amo tantissimo, voglio proporvela:

Tanti brutti pensieri mi assillano, ma poi, se penso a Te che hai perdonato a tutti i Tuoi crocifissori, pur essendo innocente, mi vergogno, e Ti ringrazio che sono ancora in vita. Tu sei l’unico filo di speranza vera, Signore Gesù, dammi la fede nella vera libertà che è dentro di me e che nessuno può strapparmi. O Vergine Santa, dammi la forza di non agitarmi e di star lontano dalle tentazioni del diavolo, dalle impurità e dalla sete di vendetta…

Grazie davvero a tutti i detenuti, per il forte senso di dignità, pudore, decoro e correttezza che hanno dimostrato e lasciato impresso nei nostri occhi, nella nostra memoria e nel cuore di ciascuno di noi come segno indelebile ed esperienza unica e profonda.

Un caloroso saluto per l’accoglienza, la vicinanza, la disponibilità e l’affetto anche al Commediografo Mario Sei; grazie al suo prezioso contributo è stato possibile vivere questa meravigliosa giornata nel segno dell’amore e della misericordia!

Colgo l’occasione per esprimere un cordiale e affettuoso saluto a Lei, carissima Dottoressa, e a tutti gli organi di Polizia.  Un forte abbraccio di speranza e benedicente in Cristo a tutti voi!

Sac. Don Gaudioso Mercuri

Calciatori, Dirigenti, Staff dell’Asd Saint Michel.