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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Sacal, Nicolino Panedigrano critico con Grandinetti e Colosimo "La gestione deve rimanere pubblica proprio perché dall'aeroporto attendiamo ricadute di sviluppo per la città ed il comprensorio; mentre i privati, si è appena visto con Alitalia, hanno spesso e volentieri altre priorità ed altri scopi"

Sacal, Nicolino Panedigrano critico con Grandinetti e Colosimo "La gestione deve rimanere pubblica proprio perché dall'aeroporto attendiamo ricadute di sviluppo per la città ed il comprensorio; mentre i privati, si è appena visto con Alitalia, hanno spesso e volentieri altre priorità ed altri scopi"
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Concordo con Francesco Grandinetti che l’aeroporto di Lamezia debba essere un punto centrale dello sviluppo della nostra Città per i prossimi anni. Ma qui mi fermo. Continuo infatti a non capire i suoi ricorrenti e sperticati elogi per l’attuale presidente della SACAL, voluto e imposto dal duo Abramo-Scopelliti.

Grandinetti che siede nel consiglio di amministrazione della Sacal da un bel pezzo, prima nominato da Speranza e poi dai soci privati, sa bene che i precedenti problemi di bilancio della società sono stati conseguenza dell’operazione “Calabria in volo” con la quale la Giunta Scopellit/Stasi (Talarico dormiva) ha scaricato sull’aeroporto di Lamezia la spesa di un progetto con cui si voleva spingere Ryanair ad avviare voli dagli aeroporti di Reggio e Crotone. E allora, perché il tanto (da lui) lodato Presidente Colosimo non alzò la voce per impedire che la Sacal pagasse un progetto per farsi fare la concorrenza?

Anche lo stesso Grandinetti, che sebbene non ancora Presidente del Consiglio Comunale era pur sempre capogruppo consiliare oltre che membro del CdA della Sacal, se avesse aggiunto allora la sua alla nostra protesta di sicuro non avrebbe fatto male a Lamezia … e non solo! Aveva già perso la sua vecchia verve barricadera contro Catanzaro matrigna, ma non c’era bisogno di scomodare il Carroccio del fondatore di Lamezia, sen Perugini, per capire che quella operazione si sarebbe trasformata in un danno grave per il nostro aeroporto.

Colosimo e Grandinetti si sono poi distratti anche quando il duo Scopelliti/Stasi (Talarico a quel punto russava) ha annunciato un investimento di 20 milioni di euro sui tre aeroporti calabresi, assegnandone il 40% al nostro aeroporto, che rappresenta più dell’80% del traffico da e per la Calabria, ed il restante 60% ai due aeroporti di Reggio (la città di Scopelliti) e Crotone (la città della Stasi), che insieme si dividono meno del 20% del traffico aereo calabrese.

Nemmeno sull’idea della Giunta Scopelliti/Stasi di unificare le tre società di gestione Colosimo e Grandinetti hanno detto qualcosa (Talarico era ormai sprofondato nel deliquio dei sogni). Eppure l’obiettivo recondito, ma fin troppo palese, di una tale proposta, che purtroppo ritorna, è quello di scaricare sull’aeroporto di Lamezia i debiti e le sofferenze degli altri due, come successe con l’accorpamento tra l’ASL in attivo di Lamezia e quella in forte passivo di Catanzaro.

E allora, caro Grandinetti, l’attuale classificazione di quello di Lamezia tra gli aeroporti principali e strategici è esclusivamente merito della sicurezza, della operosità e della attrattività del nostro aeroporto. Sì, quindi, a mettere progetti sull’aeroporto di Lamezia nei nostri programmi elettorali di sviluppo della nostra città, ma niente amnesie. E, soprattutto, cominciamo col dirci se condividiamo la proposta del Presidente Colosimo di privatizzare la Sacal e consegnare attraverso l’aumento del capitale la gestione dell’aeroporto ai privati.

Noi siamo contrari. Pensiamo che la gestione debba rimanere pubblica proprio perché dall’aeroporto attendiamo ricadute di sviluppo per la città ed il comprensorio; mentre i privati, si è appena visto con Alitalia, hanno spesso e volentieri altre priorità ed altri scopi (senza dimenticarci che ambienti economici catanzaresi hanno da tempo messo gli occhi sull’area aeroportuale e sull’area industriale di Lamezia).

Proponiamo che sia il nuovo governo regionale a farsene carico o, al limite, pensiamo ad una sorta di azionariato popolare. Vediamo se e cosa si può fare, ma partiamo da idee come queste, se davvero pensiamo che l’aeroporto debba essere una risorsa per il nostro territorio.

Nicolino Panedigrano