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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 25 APRILE 2024

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Rosarno, operazione “Faust”, case popolari, Idà: “perchè glieli dobbiamo dare ai “niri” , io me ne fotto dei ‘niri’ scusa” Dalle intercettazione emerge una realtà fatta di bandi di gara pilotate con la complicità anche del segretario comunale

Rosarno, operazione “Faust”, case popolari, Idà: “perchè glieli dobbiamo dare ai “niri” , io me ne fotto dei ‘niri’ scusa” Dalle intercettazione emerge una realtà fatta di bandi di gara pilotate con la complicità anche del segretario comunale

Il sindaco di Rosarno Giuseppe Idà, finito ai domiciliari dopo l’operazione della DDA di Reggio Calabria denominata “Faust”, come il personaggio di Goethe, il “dottore” che fece il patto con il diavolo ed è questa poi nei fatti la tesi che la procura reggina ha definito nel complesso delle indagini.
Nelle intercettazioni si leggono molte cose, in quelle che sono le oltre 1500 pagine di ordinanza.
Il sindaco Idà accusato “per avere accettato, quale candidato a Sindaco del Comune di Rosarno nella lista civica CambiAmo Rosarno, la promessa di PISANO Francesco, di PISANO Salvatore, di PISANO Domenico e di IANNACE Giuseppe di procurargli voti mediante le modalità di cui al terzo comma dell’art. 416 bis c.p. in cambio di altre utilità (…), tra cui, “l’assegnazione a Scriva Domenico, uomo di fiducia di Pisano Francesco, dell’assessorato ai lavori pubblici o, comunque, l’attribuzione al medesimo di altro incarico di prestigio”, oltre al “mutamento” della destinazione urbanistica di terreni di proprietà del Pisano, riapertura del “centro vaccinale a Rosarno nell’immobile del Pisano, ed altro ancora.
In un’intercettazione, a pochi giorni della sua elezione, il sindaco di Rosarno, a proposito di un bando di gara per la progettazione di una “accoglienza abitativa” nelle aree urbane, si esprimeva così:

IDA’ Giuseppe: e poi una volta che hanno fatto le case popolari vediamo se glieli diamo ai “nigri”

Pasquale: devi vedere se ci sono ancora i neri qua, quello puoi fare

IDA’ Giuseppe: non solo, ma poi glieli diamo “ai janchi”, glieli diamo ai “zingari” , perchè glieli dobbiamo dare ai “niri” , io me ne fotto dei “niri” scusa

Un bando che sembra, secondo gli investigatori pilotato. Fa riflettere anche la conversazione tra il sindaco Idà e la segretaria comunale, la quale “ammetteva che anche lei si era prestata a condizionare l’esito di alcuni concorsi”.

IDA’ Giuseppe: tu pensi che questo qua può vincere il concorso? a me sembra una cosa dell’altro mondo
ALATI Maria: si, si, gli danno i compiti, bello, bello, a me non lo dire Sindaco che io putroppo ne ho fatte pure cose strane
IDA’ Giuseppe: e tu pensi… scusami .. esistono tre persone in Commissione che favoreggiano a lui
ALATI Maria: si…. si … portando a quei tre si, che rispondono solo a lui
IDA’ Giuseppe: e intanto che facciamo è una alternativa per….
ALATI Maria: …ride…
IDA’ Giuseppe: cioè ma tu ti rendi conto che con l’alternativa perdiamo pure i soldi
ALATI Maria: questo io lo so perchè…. io questo l’ho capito, io avevo la speranza che lui mi dicesse puoi metterlo …inc…
IDA’ Giuseppe: eh! lo so, anch’io ho questa speranza, per questo
ALATI Maria: io …l’unica cosa voglio domani mattina capire quanta parte del 2011 perdiamo
IDA’ Giuseppe: perchè se perdiamo….
ALATI Maria: se perdiamo poco lo annulliamo e facciamo dodici, tredici e qauttordici e ne facciamo un altro, se non perdiamo molto io devo capire quant’è la parte che grava sul 2011 dei resti che abbiamo accumulato
IDA’ Giuseppe: perchè non era meglio fare scusami … prendere 2011, 2012, 2013 e una parte del 2014 e la computiamo da qui a tre anni e ne facciamo un altro
ALATI Maria: così si…non lo puoi fare, solo tre anni puoi fare, dodici tredici e quattordici devi farli anche perchè non c’è gente che è andata in pensione …omissis…

“L’aggiudicazione dell’appalto in questione all’impresa Scali srl destava i sospetti di tale Pasquale che, interloquendo con il sindaco Idà, sosteneva si fosse trattato di una concessione fatta ad Elisabetta Tripodi, già sindaco di Rosarno fino al 2014”
A seguito del bando in questione ne veniva pubblicato un secondo per conferimento di incarichi professionali di importo inferiore a 40mila euro, riguardanti servizi di ingegneria delle figure di coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, direttore operativo, ispettore di cantiere.
Dalle telefonate intercettate emerge l’interessamento di Domenico Scriva per far vincere la procedura, per uno dei posti messi a bando all’architetto Maria Annunziata Barone. Su 77 professionisti che inviavano il proprio curriculum, erano tre quelli scelti nella fase finale. Fra loro, anche Maria Annunziata Barone. E si apprendeva come, proprio grazie ai suggerimenti di Scriva, la Barone era riuscita ad aggiudicarsi l’incarico di ispettore di cantiere con un ribasso dell’1%, per un importo pari a 8mila euro.

Barone Maria Annunziata: quindi ho fregato al secondo praticamente?

Scriva Domenico: hai fregato a tutti praticamente

Barone Maria Annunziata: perchè ho fregato a tutti?

Scriva Domenico: e perchè quello di trentasette prende dodicimila e quattro

Barone Maria Annunziata: eh!

Scriva Domenico: e quindi…responsabilità …inc…sicurezza che responsabilità ci sono

Barone Maria Annunziata: eh eh

Scriva Domenico: e a te ti è rimasto l’ispettore di cantiere

Barone Maria Annunziata: ah ok!

Scriva Domenico: va bene?

Barone Maria Annunziata: forse in quello in cui bisogna essere più presente però?

Scriva Domenico: forse più presente…ma va bè poi si vede non ti preoccupare!

La stessa irregolarità della procedura veniva ammessa dallo stesso sindaco Idà il 15 novembre 2016 che, nel corso si uno sfogo con altra persona, confessava di aver accontentato Domenico Scriva per quanto riguarda l’incarico alla Barone: «No! Ma stai “cugghiuniannu! Ha finito Mimmo Scriva, peccato che mi ha fregato solo quella cosa di Nunzia Barone».