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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Rosarno, nessuna calunnia, terza archiviazione per la preside Russo Archiviate le accuse dei magistrati di Reggio Calabria alla dirigente del “Piria”

Rosarno, nessuna calunnia, terza archiviazione per la preside Russo Archiviate le accuse dei magistrati di Reggio Calabria alla dirigente del “Piria”
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Il Gip del Tribunale di Palmi,dott.ssa Manuela Morrone, ha archiviato de plano l’accusa di calunnia mossa autonomamente dalla Procura di Reggio Calabria ,nella persona del procuratore Gerardo Domimijanni, alla preside Russo.
La Russo dichiara: “Il procedimento nasceva da una denuncia della scrivente nei confronti di sei militari della Guardia di Finanza di Reggio Calabria per aver falsamente attestato la presenza della stessa nell’elenco soci dell’Associazione Riferimenti. I militari venivano iscritti nel registro degli indagati,dopo qualche mese, solo dopo che i miei legali segnalavano alla Procura di Catanzaro che il procedimento risultava a carico di ignoti. Di contro il Procuratore Dominijanni ipotizzava il reato di calunnia,esorbitando ancora una volta dalla propria competenza territoriale,ritenendolo strumentale al fine di ottenere l’impunità nel procedimento Musella in cui,ad oggi, mi viene contestato un abuso d’ufficio per aver proposto al Consiglio di Istituto di una scuola di Roccella di cui ero reggente l’acquisto di libri editi dall’associazione,nell’ambito del Progetto Nazionale MIUR “Gerbera Gialla”,in una veste mai ricoperta all’epoca dei fatti contestati.
Il procedimento, su segnalazione alla Procura Generale da parte dei miei difensori,avvocati G.Saccomanno e S.Talarico, veniva trasferito per competenza alla Procura di Palmi”. Il Pm dott. Rocco Cosentino in maniera lapidaria cosi scrive nella richiesta di archiviazione: “è un fatto pacifico che quanto affermato dalla Russo corrispondesse a verità,il suo nome non era inserito nell’elenco dei soci ;basti pensare che uno degli indagati,la cui posizione è stata archiviata,in sede di interrogatorio aveva ammesso che quel dato investigativo inserito nell’informativa non corrispondesse alla realtà dei fatti precisando però che si fosse trattato di una mera svista” . Tra l’altro,chiarisce la Russo, la stessa Guardia di Finanza aveva accertato che la stessa si era associata insieme ad altri colleghi con regolare sottoscrizione del modulo di adesione e versamento di 10 euro in data 13 marzo 2016, data successiva ai fatti contestati nel procedimento Musella. Pertanto,prosegue il PM”Ritenuto che quanto denunciato dalla Russo corrispondeva “oggettivamente” alla realtà documentale dei fatti,affermando in denuncia un fatto “oggettivamente” vero contro un fatto “oggettivamente” falso,affermato con “leggerezza” nella redazione dell’informativa da parte dei militari,considerata l’insussistenza del reato di calunnia “concretamente”sfornito dell’elemento soggettivo, chiede l’archiviazione che viene condivisa in toto dal Gip Manuela Morrone. La Verità vince sempre,ha commentato la Russo.