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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Roma si apre alle nozze e alle adozioni gay

Editoriale di Caterina Sorbara

Roma si apre alle nozze e alle adozioni gay

Editoriale di Caterina Sorbara

 

 

E’ di qualche giorno fa, la notizia dell’apertura del sindaco di Roma, Ignazio Marino, ai matrimoni e alle adozioni gay. Presto a Roma ci sarà il registro delle unioni civili. Notizia che ha scatenato un mare di critiche da parte della Diocesi di Roma.
Prima del sindaco Marino, a Milano Anita Sonego, consigliera comunale della Giunta Pisapia e, Presidente della Commissione Pari Opportunità, aveva già fatto istituire il registro per le coppie di fatto. Anche in questo caso c’erano state un mare di polemiche, ma nel dibattito che aveva anticipato il voto la Solego aveva indossato una maglietta dove c’era scritto: “Love
is a human right”. L’amore è un diritto umano. Il suo intervento era stato applaudito. Il registro garantisce pari dignità tra i cittadini, anche a chi ha un orientamento sessuale diverso, come stabilisce l’articolo 2 della Costituzione. Vale per gli omosessuali e anche per gli etero che vogliono sposarsi. Dà la possibilità di vedere riconosciuti i diritti di una persona nel suo mondo di relazioni, nelle storie d’amore. E’ un cambiamento simbolico, che ha però una sua valenza, come dire: sono felice
e voglio che questa felicità sia condivisa. Io amo e a testa alta. Il registro consente di entrare nelle graduatorie per le case in affitto destinate alle famiglie meno abbienti. A parte una cosa importantissima, come avere notizie del proprio compagno/compagna se si ammala e va in ospedale. Non dimentichiamo che lo scrittore Pier Vittorio Tondelli è morto senza poter riabbracciare il suo compagno. Personalmente considero l’istituzione del registro un gesto di grande civiltà, una
cosa che tutti i comuni italiani dovrebbero avere. Sono cattolica e frequento la Chiesa, ma credo fortementye che Dio è Amore, Amore immenso, senza fine. Suo figlio Gesù, ha predicato l’amore universale, si è circondato dei più umili, alcuni dei suoi discepoli erano semplici pescatori. Non dimentichiamo, il bellissimo episodio della Maddalena. Gesù non ha mai cacciato nessuno e nessuno ha il diritto di giudicare nessuno. Chi giudica è marcio dentro, vede sporco, perché è lui ad essere sporco. Le nostre comunità e purtroppo anche le nostre scuole, sono piene di sepolcri imbiancati. Tutti hanno il diritto di esprimersi, di amare e, nessuno deve giudicare nessuno. Alla fine sarà Dio ha giudicarci tutti, solo Lui ha questo diritto.
Non dobbiamo dimenticare che il grande Sant’Agostino diceva: “Ama e fa ciò che vuoi”. Per quanto riguarda l’altro annoso problema della violenza omofoba, va da se che si può risolvere con il cambiamento culturale che deve “partire” dalla politica (e mi sembra che si sta muovendo) dalla scuola e da tutte le agenzie educative. Piccoli gesti, piccole cose rivolte all’accettazione dell’altro. Basta poco in fondo, basta partire dall’art. 3 della nostra Costituzione e il resto verrà da sé. In fondo è la diversità che fa bello il mondo.