Rigassificatore: Bellofiore chiede il rinvio del comitato portuale
redazione | Il 19, Mar 2013
Per il sindaco di Gioia Tauro ci sono «apparenti incongruenze che impongono un approfondimento»
Rigassificatore: Bellofiore chiede il rinvio del comitato portuale
Per il sindaco di Gioia Tauro ci sono «apparenti incongruenze che impongono un approfondimento»
Il sindaco di Gioia Tauro Renato Bellofiore chiederà ufficialmente al Comitato Portuale il rinvio della discussione relativa alla richiesta di concessione demaniale per la realizzazione del pontile e di altre opere collegate al rigassificatore, in programma per il comitato portuale di domani.
«Dalla documentazione depositata presso L’Autorità Portuale ho potuto riscontrare – ha scritto Bellofiore – una serie di apparenti incongruenze e alcune presunte disapplicazioni della vigente normativa che – attesa l’importanza del progetto – impongono una attento approfondimento sull’intera procedura».
Gli argomenti principali che motivano la richiesta del primo cittadino sono la mancanza della valutazione ambientale strategica che serve a valutare gli effetti ambientali di piani, programmi ed opere alla luce di considerazioni di natura ambientale; l’assenza di un un programma di attività (assistito da idonee garanzie, anche di tipo fideiussorio) volto all’incremento dei traffici e alla produttività del porto; la carenza nel piano industriale, datato ottobre 2005, da parte della Lng di comprovata esperienza nel campo della commercializzazione del gas; la mancanza della certificazione antimafia e la contrarietà del comune di Gioia Tauro alla costruzione dell’opera.
«Nella zona interessata dalla realizzazione del terminale di rigassificazione – scrive Bellofiore riferendosi alla mancanza della Vas – insistono molti impianti a forte impatto ambientale e potenzialmente dannosi per la salute e l’ambiente circostante tanto da essere indesiderati da altri territori: ricordiamo il termo distruttore in fase di raddoppio, finalizzato allo smaltimento per combustione di tutti i rifiuti della Calabria; una Centrale Turbogas, una centrale a biomasse, un megadepuratore, due discariche per rifiuti già sature e un’altra in fase di nuova apertura e un elettrodotto ad alta tensione che attraversa il territorio. La normativa vigente – si legge ancora – prevede la VAS nel caso di realizzazione di impianti come quello oggetto di esame. L’assoluta mancanza di tale processo di valutazione, inficia tutta la procedura sin’oggi posta in essere».
Sull’assenza del programma delle attività il sindaco fa riferimento all’articolo 18 della legge 84/94 che prevede che i destinatari dell’atto concessorio presentino “all’atto della domanda, un programma di attività, assistito da idonee garanzie, anche di tipo fideiussorio, volto all’incremento dei traffici e alla produttività del porto”.
«Tali garanzie – argomenta Bellofiore – sono completamente assenti, oppure non siamo riusciti a trovarle, nella domanda presentata, non esiste alcuna fideiussione. Si consideri a tal proposito che una delle motivazioni principali addotte per sponsorizzare la realizzazione del rigassificatore è proprio la creazione di presunti nuovi posti di lavoro e l’incremento dei traffici portuali, ma poi, nonostante la normativa preveda espressamente che debbano essere presentate delle garanzie a corredo della richiesta di autorizzazione, queste mancano completamente, lasciando ipotizzare l’ennesima beffa per il territorio,sempre svenduto con la promessa di qualche posto di lavoro».
Sulla certificazione antimafia scaduta Bellofiore scrive: «La richiesta avanzata in tal senso dall’Autorità portuale è del 21 febbraio 2013. Considerato che la Prefettura di Roma ha 45 giorni di tempo per rispondere, appare inopportuno procedere all’avanzamento della procedura in assenza di alcuna certezza in merito».
Infine il primo cittadino si sofferma sul parere contrario del comune di Gioia Tauro e sul fatto che anche quello espresso in precedenza dalla commissione straordinaria è da intendersi negativo perchè vincolato a due prescrizioni non ottemperate dalla Lng. «La Commissione straordinaria – scrive in proposito Bellofiore – aveva vincolato il parere favorevole ad una preventiva (rispetto alla concessione e autorizzazione) valutazione di impatto ambientale dell’intera area che comprendesse tutti gli impianti impattanti in funzione (inceneritori, discariche, centrali turbogas, ecc…) e non invece di una valutazione relativa al solo rigassificatore. Inoltre – prosegue – la Commissione straordinaria aveva vincolato il parere anche a una preventiva garanzia fideiussoria per il risarcimento da eventuali danni ambientali e tecnici a persone, cose ed Enti, sia in fase di costruzione, che di conduzione dell’impianto. Non dimentichiamo – afferma ancora il sindaco – che tutte le presunte carenze progettuali e amministrative sopra evidenziate – oltreché e i rilievi accertati dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici, rappresentano una violazione oltreché della normativa nazionale anche di obblighi sanciti dal diritto comunitario».
Secondo il sindaco Bellofiore il rinvio «consentirà la richiesta di tutte le integrazioni progettuali e documentali mancanti nonché una migliore attività di conoscenza da parte degli Enti interessati e della cittadinanza».
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