Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Veleni in Calabria, Candido (Radicali): “L’Europa ci condanna per quella che è diventata una vera peste ecologica”

Veleni in Calabria, Candido (Radicali): “L’Europa ci condanna per quella che è diventata una vera peste ecologica”

Lo scorso 3 giugno la Commissione Europea ha chiesto alla Corte di Giustizia di condannare l’Italia a versare somme stratosferiche per le infrazioni riguardanti le discariche abusive di rifiuti pericolosi

Veleni in Calabria, Candido (Radicali): “L’Europa ci condanna per quella che è diventata una vera peste ecologica”

Lo scorso 3 giugno la Commissione Europea ha chiesto alla Corte di Giustizia di condannare l’Italia a versare somme stratosferiche per le infrazioni riguardanti le discariche abusive di rifiuti pericolosi

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

La  denuncia riguarda oltre 200 discariche abusive disseminate in tutte le
regioni italiane che reiteratamente violano le direttive europee a
salvaguardia della vita e della salute dei cittadini e tra cui, ovviamente,
c’é la Calabria.

Dopo una legislatura regionale iniziata male con gli arresti per voto di
scambio di consiglieri regionali e finita anche peggio tra rimborsopoli e
dimissioni anticipate per la condanna in primo grado di Scopelliti, e dopo
che lo scorso mese di febbraio le città della Calabria sono state
letteralmente sommerse dai rifiuti per la chiusura della discarica di
Pianopoli, unica ancora attiva per poco nella regione, la partitocrazia
calabrese sembra non curarsene e – dopo aver modificato unilateralmente la
legge elettorale a pochi mesi dal voto introducendo tra l’altro uno
sbarramento al 15% – si prepara adesso per la corsa alla riconquista delle
poltrone in Consiglio regionale, quasi come se il fallimento di tutto il
sistema non fosse dipeso da loro.

Dopo oltre 17 ani di emergenza rifiuti che – come ha sottolineato lo stesso
assessore Pugliano – “hanno fatto comodo a tutti” per spendere senza
controlli enormi capitali, ma senza risolvere i problemi e dopo quattro
anni e mezzo di amministrazione Scopelliti che hanno addirittura aggravato
la situazione, la Calabria è oggi una regione martoriata dalle discariche
abusive, da quelle non a norma che continuano a rilasciare percolato, da
depuratori mal funzionanti spesso “fatti solo per fare progetti” e da siti
inquinati d’interesse nazionale (SIN) come quello di Crotone che non
interessano più a nessuno e dove la gente continua a morire per i veleni
industriali e politici disseminati nei suoli e nelle acque. Le bonifiche
sono rimaste un miraggio.

Una vera e propria “peste ecologica” alimentata dal virus partitocratico
che, come Radicali, stiamo minuziosamente documentando in un libro dossier:
continue e decennali violazioni del diritto italiano e comunitario che
espongono i cittadini a rischi enormi per la salute, come dimostrano le
vicende crotonesi.

Come per le carceri inumane e degradanti per le quali cerchiamo ora di
graduare la tortura in corso, e come pure per l’irragionevole durata dei
processi per la quale l’Italia è pure condannata da oltre trentanni, la
mancanza di legalità e la deroga continua della norma, perpetuata con il
mantenimento dell’emergenza, anche per i veleni e per i rifiuti disseminati
sui territori si assiste a comportamenti pubblici, non solo dello Stato,
irresponsabili che mettono a rischio fondamentali diritti umani.

Anche per la Calabria, come per l’Ilva di Taranto e come per la Lucania
avvelenata, il problema – come troppo spesso in solitudine ricorda Marco
Pannella – è che in uno Paese come l’Italia, dove le regole democratiche
sono ormai diventate carta straccia, queste denunce rischiano di restare
nel silenzio “se – attraverso il ricorso alle giurisdizioni italiane e
internazionali che Partito Radicale e Radicali italiani stanno organizzando
in modo massiccio – “i responsabili dello sfascio continuano a rimanere
sconosciuti oltre che impuniti, facendo pagare il conto ai cittadini e
abitanti del territorio, sin d’ora ipotecando la vita e la sopravvivenza
stessa delle future generazioni degli esseri viventi”.

Giuseppe Candido