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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Ridotte le aree marine in cui si può cercare petrolio. Tirreno calabrese salvo, fascia interdetta sullo Ionio

Il ministro per lo Sviluppo Economico ha firmato il decreto di riordino delle zone aperte alla ricerca e coltivazione di idrocarburi: si passa da 255 a 139 mila chilometri quadrati, spostando le nuove attività verso aree lontane dalle coste. E cambia lo scenario anche per la Calabria

# Quarta Commissione: “Trivellazioni se intesa con Regioni”

Ridotte le aree marine in cui si può cercare petrolio. Tirreno calabrese salvo, fascia interdetta sullo Ionio

Il ministro per lo Sviluppo Economico ha firmato il decreto di riordino delle zone aperte alla ricerca e coltivazione di idrocarburi: si passa da 255 a 139 mila chilometri quadrati, spostando le nuove attività verso aree lontane dalle coste. E cambia lo scenario anche per la Calabria

 

 

Niente trivellazioni sul Tirreno calabrese e fascia di tutela in prossimità della costa anche sul litorale ionico. Sono le novità che emergono dal decreto di riordino delle zone marine aperte alla ricerca e coltivazione di idrocarburi, in coerenza con le norme di legge approvate dal Parlamento nell’ultimo anno e con la direzione indicata dalla Strategia Energetica Nazionale.

Il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha firmato un atto che determina un quasi dimezzamento delle aree complessivamente aperte alle attività offshore, che passano da 255 a 139 mila chilometri quadrati, spostando le nuove attività verso aree lontane dalle coste e comunque già interessate da ricerche di Paesi confinanti, nel rispetto dei vincoli ambientali e di sicurezza italiani ed europei.

In particolare, il decreto determina la chiusura a nuove attività delle aree tirreniche e di quelle entro le 12 miglia da tutte le coste e le aree protette, con la contestuale residua apertura di un’area marina nel mare delle Baleari, contigua ad aree di ricerca spagnole e francesi. «Con questo provvedimento – dichiara Zanonato – sosteniamo lo sviluppo delle risorse nazionali strategiche, concentrando le attività di ricerca e sviluppo di idrocarburi in poche aree marine a maggior potenziale e minor sensibilità ambientale. Il decreto – sottolinea infine il ministro – prevede l’impiego dei più elevati standard di sicurezza e di tecnologie di avanguardia nelle quali le aziende italiane detengono una posizione di leadership internazionale».

mappa trivellazioni