Resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, due arresti Operazione della Polizia di Stato
Servizio nel centro cittadino particolarmente impegnativo quello di mercoledì scorso per le pattuglie della Squadra Volante che sono intervenute in due episodi, il primo nel tardo pomeriggio in Via Indipendenza ed il secondo poco prima di mezzanotte in Via XX Settembre, entrambi conclusisi con l’arresto di due persone responsabili dei reati di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni.
Il primo intervento è stato effettuato a seguito della segnalazione al 113, della presenza di ubriaco che minacciava altre persone con un coltello. Le pattuglie della Volante, giunte entro pochi minuti su Via Indipendenza, sulla base delle informazioni fornite dalla Sala Operativa, hanno rintracciato un uomo si era rifugiato in un bar. Su invito degli Agenti, l’uomo, palesemente ubriaco, usciva dal locale per essere sottoposto al controllo ma, con inusuale e brutale violenza, ha iniziato a sferrare calci e pugni, lanciando sputi e profferendo offese e minacce.
In questa difficile situazione i poliziotti sono riusciti a bloccare l’uomo sotto gli occhi di molti passanti che, nel mentre, si erano radunati su Via Indipendenza, in prossimità del luogo dell’accadimento.
Nell’occorso tre poliziotti, sono dovuti ricorrere al Pronto Soccorso, dove i medici hanno diagnosticato varie lesioni, contusioni e infrazioni multiple, con prognosi di venti giorni. Dalla ricostruzione dei fatti, è emerso che l’uomo, identificato per Rizzotto Luciano, catanzarese di 52 anni, aveva infastidito una donna che camminava su Via Indipendenza. Per sfuggire alle insistenti avances la donna cercava di entrare nella tabaccheria, ma veniva strattonata con violenza. Fortunatamente alcune persone intervenivano ed allontanavano il Rizzotto che reagiva brandendo un coltello estratto da una sua tasca e minacciando gli astanti. Coltello che i poliziotti hanno rinvenuto in un affranto sul muro di uno stabile adiacente al bar in cui il 52enne aveva cercato rifugio. Il coltello è stato sequestrato.
Il Rizzotto, gravato da numerosi precedenti di polizia per diversi reati, è stato tratto in arresto per i reati di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni e, su disposizione del P.M. di turno, sottoposto ai domiciliari in attesa del rito per direttissima. Inoltre, è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria per i reati di minacce, oltraggio a Pubblico Ufficiale e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.
Nel secondo intervento, poco prima di mezzanotte appena giunta alla Sala Operativa la segnalazione della presenza nei locali di un esercizio commerciale di uno straniero in stato di ebrezza e in atteggiamento minaccioso, una pattuglia ha rapidamente raggiunto Via XX Settembre, riconoscendo subito il soggetto, Atmoun Mohamed 28enne di nazionalità marocchina, che una settimana fa a notte inoltrata era stato sorpreso dagli Agenti all’interno di un’automobile in sosta nel cui abitacolo, erano occultati strumenti da punta e taglio e, per questo era stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.
Mercoledì, informato dai poliziotti che avrebbero proceduto alla perquisizione personale, lo straniero in palese stato di alterazione, repentinamente e con violenza li ha spintonati. Nella concitazione ha colpito con una testata uno degli operatori. Bloccato e perquisito, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico che è stato sequestrato. L’Agente colpito dalla violenza dell’uomo è dovuto ricorrere alla cure dei sanitari che hanno diagnosticato una lesione mandibolare con prognosi di cinque giorni.
Sussistendo la flagranza dei reati e, visti i precedenti di polizia, in particolare contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, Atmoun Mohamed è stato tratto in arresto e, su disposizione del P.M. di turno, è stato trattenuto nella camera di sicurezza della Questura. Nell’udienza con rito per direttissima di ieri, il Gudice ha convalidato l’arresto per i reati di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.