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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 18 APRILE 2024

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Renzi attacca le banche: ‘Basta alibi, ora credito alle imprese’

Renzi attacca le banche: ‘Basta alibi, ora credito alle imprese’

Secondo l’Abi, c’è stato un boom dei mutui in quattro mesi +26,5%. Secondo l’associazione, c’è ‘qualche barlume di luce

Renzi attacca le banche: ‘Basta alibi, ora credito alle imprese’

Secondo l’Abi, c’è stato un boom dei mutui in quattro mesi +26,5%. Secondo l’associazione, c’è ‘qualche barlume di luce

 

 

(ANSA) “La crisi non è finita ma può essere vinta”, ha affermato Matteo Renzi, presidente del Consiglio, intervenendo alla cerimonia d’apertura di Pitti Uomo a Firenze. “Dopo l’innovazione portata da Mario Draghi e dal board della Bce – ha aggiunto – non ci sono più alibi per non dare credito alle imprese”, e quindi “lo chiediamo con forza agli istituti di credito”.

“Dobbiamo raccontare un Paese diverso, come succede con l’Expo. E’ giusto che ci sia una pulizia radicale, ma Expo è una gigantesca chance”, ha continuato Renzi. “Raccontiamo sempre che ci sono problemi, siamo i peggiori direttori commerciali di noi stessi”, ha detto il presidente del Consiglio, spiegando che se le aziende che hanno successo “avessero direttori commerciali come i politici italiani, sarebbero morte”.

Prima del suo discorso all’inaugurazione di Pitti Uomo, dopo una breve visita fuoriprogramma agli stand allestiti alla Fortezza da Basso, Renzi ha attraversato il centro per raggiungere Palazzo Vecchio, accompagnato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti e dal prefetto Luigi Varratta. Lungo il percorso saluti con i cittadini ed i turisti in coda per entrare al Duomo, insieme agli inviti a “non mollare”, e diverse richieste di selfie tra cui, anche quella di un ciclista che si era fermato, alle quali Renzi si è prestato come di consueto.

“Vabbè che in questa città non conto più niente, ma oggi pago io…”: così ha scherzato il presidente del Consiglio Matteo Renzi arrivato in piazza Signoria dove si è fermato al bar in cui abitualmente da sindaco di Firenze andava a prendere il caffè, insieme a prefetto Luigi Varratta e dove è stato raggiunto dalla moglie Agnese e dal sindaco Dario Nardella.

 

 

Continua la ripresa dei mutui casa. L’Abi segnala che nei primi 4 mesi dell’anno, le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni sono salite del 26,5% rispetto allo stesso periodo del 2013 quando registrarono un calo annuo del 14,7%. Secondo l’Abi il dato segnala che “qualche micro barlume di luce c’è”.

Dai dati di maggio, spiegano i tecnici dell’Abi, emergono “sia segnali di luce sia segnali di ombra che mostrano che probabilmente stiamo attraversando il punto di svolta dell’andamento economico”. Assistiamo insomma a “qualche elemento di inversione, mentre prima eravamo in totale assenza di luce” osservano ancora all’Abi. Nel periodo gennaio-aprile il campione di 83 banche preso in esame dall’Associazione bancaria, che rappresenta circa l’80% del mercato, ha registrato nuove erogazioni di mutui per 7,3 miliardi di euro (+26,5%), contro i 5,8 miliardi di euro dello stesso periodo di un anno fa (quando i nuovi mutui fecero segnare il calo del 14,7% rispetto a un anno prima).

La strada per un ritorno alla normalità nel settore delle erogazioni di mutui nel nostro paese è ancora molto lunga. Lo afferma il Codacons, commentando i dati Abi sulla crescita dei mutui nei primi 4 mesi dell’anno. ”Rispetto ai primi 4 mesi del 2013, si registra un incremento delle erogazioni pari ad 1,5 miliardi di euro, dai 5,8 miliardi di euro dello scorso anno ai 7,3 miliardi di quest’anno – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Un dato che non può rappresentare né un miracolo, né un segnale di luce, se rapportato alla pesantissima contrazione dei mutui elargiti nel nostro Paese”. Infatti, sottolinea Rienzi, ”in 6 anni le erogazioni da parte delle banche sono diminuite del 72%, passando dai 62,7 miliardi di euro del 2007 ai 17,6 miliardi del 2013”. E dunque ”ci sono in Italia 45,1 miliardi di euro di minori erogazioni concesse dagli istituti di credito che devono essere recuperati prima di poter parlare di un ritorno alla normalità”, conclude Rienzi.