Rende, Miceli e reddito minimo: “Cattiva propaganda Bozzo” Continua il consigliere comunale M5s: "Mero adempimento burocratico spacciato per piano di contrasto alla povertà comunale"
Rende (COSENZA) – “L’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Rende ha disposto un piano di contrasto alla povertà e all’Inclusione Sociale per poter garantire un reddito minimo alle famiglie del territorio che versano in condizioni economiche disagiate”. Arriva tardi l’assessore Ida Bozzo a
propagandare il progetto nazionale di Sostegno per l’inclusione attiva (Sia) che partirà domani in tutta Italia e non solo a Rende. Peccato però che dal comunicato stampa inviato dall’architetta si evinca che il progetto in questione sia stato escogitato e sarà finanziato dal Comune di Rende mentre altro non è che un maldestro tentativo del governo Renzi di copiare il reddito di cittadinanza riciclando, di fatto, la social card del 2012.
Bene chiarire la questione visto che da Roma a Rende la cattiva propaganda della vecchia politica la fa da padrona. Importante precisare che in questo progetto il Comune di Rende non c’entra niente, men che mai la sua pretesa lotta alla povertà, visto che il provvedimento è governativo e riguarda tutta l’Italia. Tanto è vero che sarà l’Inps, e non il Comune di Rende, a valutare i requisiti dei richiedenti proprio a voler dimostrare che l’amministrazione Manna non avrà alcun potere decisionale in tutta la
questione. L’architetta avrebbe fatto meglio a propagandare il progetto nazionale spiegandone limiti e opportunità, senza prolungarsi in inutili ghirigori sull’efficace azione del governo Manna al contrasto della povertà. Fino ad ora abbiamo assistito a normali adempimenti burocratici, a volte anche discutibili, e mai a nessuna genuina iniziativa comunale a favore del welfare.
E avrebbe fatto meglio a propagandarlo prima perché secondo il decreto i Comuni raccolgono le domande, ma possono farlo anche i Consorzi o enti equivalenti, e entro scadenze determinate devono inviare all’INPS le domande ricevute secondo l’ordine cronologico pervenute; dato che i fondi a livello nazionale sono bloccati Regione per Regione, è probabile quindi che il fattore tempo, ovvero l’ordine di presentazione delle domande, sia importante per accedere allo strumento prima dell’esaurimento dei fondi per la nostra Regione.
Come Movimento 5 Stelle continuiamo a scontrarci contro un esecutivo privo d’idee concrete buono solo a gettare fumo negli occhi dei cittadini rendesi. Dopotutto Manna, nel solco della tanto decantata continuità amministrativa, non poteva che eguagliare se non eccellere nei peggiori difetti dei suoi predecessori.