Regione Calabria, l’opposizione chiede la convocazione di un consiglio regionale straordinario
redazione | Il 04, Mag 2020
“Abbiamo depositato la richiesta per la convocazione di un Consiglio Regionale straordinario e immediato che abbia all’ordine del giorno i seguenti punti:
1. Ordinanza del Presidente della Regione N. 37 del 29 aprile 2020 (con annessi Allegati tecnici e scientifici);
2. Attività e iniziative finalizzate a preparare e implementare cosiddetta “Fase 2” emergenza Covid-19;
3. Presentazione e discussione Linee Programmatiche Presidente della Giunta Regionale”.
È quanto dichiarano i Capigruppo consiliari regionali di minoranza (Bevacqua, Callipo, Aieta e Pitaro) in un comunicato congiunto, nel cui prosieguo si legge:
“Riteniamo urgente e non più procrastinabile aprire, nella sede deputata del massimo organo legislativo calabrese, una discussione franca e chiara sulle problematiche legate all’emergenza sanitaria e sulla “Fase 2” in avvio. Crediamo che i calabresi siano stanchi delle continue e ripetute polemiche fra le parti politiche e istituzionali e si aspettino da chi oggi governa la Regione risposte concrete dinanzi alle drammatiche quotidiane difficoltà.
Non è ulteriormente rinviabile, pertanto, l’esplicitazione da parte della Presidente Santelli di quelle linee programmatiche che lo Statuto le impone di presentare all’Assemblea.
A ciò si unisce la necessità di discutere in relazione a un ‘Ordinanza (la cosiddetta “apri bar e ristoranti) che non può continuare a rimanere senza dibattitto, anche alla luce del grave conflitto istituzionale apertosi con il Governo nazionale. In particolare, riteniamo essenziale comprendere se e in che misura l’Atto dell’Esecutivo regionale sia stato supportato e condiviso dal comitato tecnico-scientifico appositamente costituito e preposto.
Riavviare in sicurezza la Calabria; sostenere famiglie e imprese in una fase che si presenta come ancora più delicata della prima; predisporre un piano che sappia cogliere nelle difficoltà della crisi le opportunità per una ripartenza che non sia semplicemente un ritorno a ciò che c’era prima, ma abbia il coraggio di pensare, progettare e pretendere quella Calabria migliore che i calabresi meritano. Il consiglio Regionale ha il dovere di farsi interprete di queste indicazioni e ha il diritto di discuterne senza ulteriori indugi”.