“Regina Pacis” di San Foca (Melendugno): l’ecomostro è ancora lì
Chi percorre il litorale tra San Foca e Torre dell’Orso sulla costa del territorio di Melendugno non può notare la presenza ingombrante di quell’ecomostro considerato da tanti come un “lager” in rovina, il famigerato Regina Pacis che di “pacis” ha solo il nome. È noto anche che nel corso degli anni dalla dismissione del Centro di Permanenza Temporanea per migranti, si siano susseguite una serie d’ipotesi sulla sua destinazione ed in particolare quella di un mega resort di lusso, anche se noi dello “Sportello dei Diritti” abbiamo più volte rilanciato l’appello affinchè venisse definitivamente abbattuto per cancellare quella saracinesca che chiude la visuale sul mare in un tratto di costa ameno, ma anche il ricordo di quel luogo di tanta sofferenza e dolore. Nei giorni scorsi, alcuni turisti ci hanno chiesto il perché della permanenza di quell’edificio fatiscente e pericoloso che tutt’oggi si staglia innanzi al Mar Adriatico senza un apparente motivo, come dimostrano le fotografie inoltrateci. Ed allora, vista l’inerzia delle amministrazioni e dei privati coinvolti, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non resta che rilanciare quell’appello affinchè una volta per tutte si faccia tornare fruibile alla collettività, dopo decenni e decenni, quella porzione di litorale salentino e far rimuovere per sempre quell’ecomostro che tanto dolore e tragedie umane ci ricorda con la sua sola inesorabile ed orribile presenza.