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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Reggio, Nesci (M5s) su primario Cardiochirurgia Queste le sue parole: "Modificare l'avviso pubblico per il conferimento dell'incarico"

Reggio, Nesci (M5s) su primario Cardiochirurgia Queste le sue parole: "Modificare l'avviso pubblico per il conferimento dell'incarico"
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«Va modificato l’avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di primario della cardiochirurgia di Reggio Calabria. È inammissibile la distribuzione dei punti assegnabili per il curriculum e il colloquio, rispettivamente 40 e 60, che privilegia la discrezionalità della commissione a discapito dell’effettiva professionalità dei candidati». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, che in proposito ha presentato un’interrogazione rivolta ai ministri della Salute e dell’Economia, chiedendo urgenti iniziative per garantire che il primario della cardiochirurgia di Reggio Calabria «sia individuato con i migliori criteri oggettivi meritocratici e di trasparenza». Nell’interrogazione è ripercorsa la storia del reparto, mai attivato dal 2012, nonostante un danno erariale da 40 milioni e il perdurante esborso a vuoto di 152.000 euro al mese per le attrezzature in leasing. «Abbiamo già presentato – precisa la parlamentare M5s – due esposti sulla mancata apertura della cardiochirurgia reggina, vicenda in cui si intrecciano possibili interessi personali, la brama di potere dell’Università di Catanzaro, il silenzio tombale del governatore Mario Oliverio e della finta opposizione in consiglio regionale, l’indebita ingerenza del commissario e sub-commissario alla sanità, nominati illegittimamente dal Consiglio dei ministri, oltre alla pavidità del vertice dell’azienda ospedaliera reggina. Nell’immobilismo del governo, la magistratura ordinaria e contabile impediscano ulteriori ritardi. Purtroppo, finora si registrano soltanto assurdità amministrative, per cui risulta complicatissimo fare un concorso normale, con criteri normali e in tempi normali». «Gli attuali punteggi assegnabili – conclude Nesci – ricalcano pedissequamente quelli dell’analogo avviso indetto in primavera dall’ospedale Niguarda di Milano, altrettanto sbagliati. Ci auguriamo che i nostri moniti non vengano ancora colpevolmente ignorati».