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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Reggio, la Chiesa di San Giorgio festeggia 80 anni Stasera una messa presieduta da Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova

Reggio, la Chiesa di San Giorgio festeggia 80 anni Stasera una messa presieduta da Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova
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di Caterina Sorbara

Stasera alle ore 18.30 S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova celebrerà  presso la Chiesa di San Giorgio la Santa Messa in occasione degli ottanta anni dell’inaugurazione del Tempio, l’Associazione Culturale Anassilaos e l’Associazione Culturale Ulysses – d’intesa con la stessa Parrocchia di San Giorgio e con il Patrocinio del Comune di Reggio Calabria e dell’ Assessorato alla Cultura della Provincia – dedicano una mostra sul tema “La Città si racconta -Il tempio della Vittoria – Chiesa di San Giorgio al Corso”, curata da Chiara Corazziere, Giacomo Marcianò, Manuela Quattrone e  Claudio Sergi,  che sarà inaugurata domani, alle ore 19,15 presso lo stesso Tempio con gli interventi  e i saluti di Don Antonio Santoro, Parroco della Chiesa di San Giorgio al Corso, della Prof.ssa Marisa Cagliostro, Vice Presidente Associazione Ulysses, del  Dott. Stefano Iorfida, Presidente Associazione Anassilaos, del Dott. Francesco Arillotta, Storico, componente della Deputazione di  Storia Patria per la Calabria. All’evento è stato  concesso uno speciale  annullo filatelico. Uno stand di Poste Italiane sarà presente alla cerimonia celebrativa e al pubblico che parteciperà alla manifestazione sarà  donata la cartolina realizzata per l’occasione che potrà, così,  ricevere   l’annullo celebrativo. Il Tempio di San Giorgio della Vittoria – questa l’esatta denominazione della Chiesa che si legge nei documenti e che assume oggi un significato particolare alla luce del Centenario della Prima Guerra Mondiale (1915)  – fu fortemente voluto dall’allora parroco Demetrio Moscato, poi Arcivescovo di Salerno, cappellano militare nella Grande Guerra e Medaglia d’Argento al Valor Militare, che già nel 1923 lanciava l’idea dell’edificazione di un tempio dedicato ai Caduti della Grande Guerra, facendo soprattutto appello alla Provincia perché donasse il terreno di sua proprietà antistante la piccola Chiesa di San Giorgio sul quale sorgeva, fino al 1783, anno del funesto terremoto che sconvolse la Calabria, la Chiesa di Santa Maria della Vittoria innalzata a ricordo della Battaglia di Lepanto (1571)  e in memoria dei Reggini che vi avevano perduto la vita. Il 30 maggio del 1924 veniva costituito il Comitato esecutivo “pro Tempio della Vittoria in memoria dei gloriosi Caduti di tutta la Provincia di Reggio Calabria” al quale Vittorio Emanuele III conferì il suo il Patronato Nel 1926 veniva presentato al Presidente della Provincia Reytani un primo progetto realizzato da Camillo Autore. Superando non poche  difficoltà burocratiche, amministrative ed economiche alla fine il Tempio fu edificato, consacrato il 23 maggio 1935 dal Vescovo Moscato e inaugurato qualche giorno dopo, il 26 maggio, dall’allora  Principe Ereditario Umberto di Savoia, nel corso di una manifestazione che vide la partecipazione dello stesso Arcivescovo di Reggio Carmelo Puja e di Mons. Demetrio Moscato. Il Tempio prese il posto della vecchia Chiesa di “San Giorgio intra moenia”. Edificato dall’ A.C.E. (Anonima Costruzioni Edilizie) su progetto di Camillo Autore – con l’ing. M. Mazzucato come Direttore dei Lavori e come elaboratore della grande massa dei particolari e Giulio Ferrari quale Direttore dell’A.C.E. –  la veste architettonica dell’edificio – come si rileva dalla mostra – è fondata principalmente sui movimenti delle masse e delle coperture, che raggiungono notevoli altezze, dai l0 metri della gronda ai 13 metri della navata centrale fino ai 27 metri del vertice della cupola. L’ intero edificio è composto da più organismi strutturali distinti ed accostati fra loro in una complessa articolazione di volumi, dai quali origina l’architettura del Tempio, costituito da una navata centrale fiancheggiata da una serie di cappelle laterali, dal Santuario, dominato e coronato dalla cupola, dal Presbiterio delimitato dall’Abside a pianta semicircolare. Il Tempio, nel corso degli anni,  è stato oggetto di diversi interventi di restauro: dalla sistemazione di due nuove campane, nell’anno 1956, alla trasformazione dell’Altare e del Presbiterio negli anni dal 1968 al 1974, alla realizzazione della recinzione della scalinata, nell’anno 1980, su progetto redatto dall’Arch. Renato Laganà, al rifacimento del tetto.  Nel 1996 si procedeva al restauro totale interno della Chiesa, degli arredi e delle vetrate artistiche su progetto redatto dall’ Arch. Rocco Suraci.  Inoltre sono stati restaurati il Crocefisso con il nuovo basamento, su progetto dell’ Ing. Michelangelo Tibaldi e la statua della Madonna Immacolata a cura del Prof. Renato Amodeo. Da Mons. Demetrio Moscato (1888-1968) a Don Antonio Santoro, che attualmente regge la Parrocchia,  sono stati numerosi i parroci che si sono susseguiti alla guida del Tempio: il canonico Mons. Francesco Morabito; Mons. Giuseppe Agostino (1928-2014), poi Vescovo di Crotone e Arcivescovo di Cosenza-Bisignano; Mons. Andrea Cassone (1929-2010), poi Arcivescovo di Rossano Cariati; Mons. Antonino Denisi, Parroco dal  1990 al 1991 ed eminente storico. A Reggio furono ben quattro le chiese dedicate a San Giorgio Martire, Patrono della Città, il cui culto fu particolarmente rinvigorito allorquando Papa Alessandro VII, il 10 giugno del 1658, volle fare dono alla Città di una reliquia (un frusto di tibia) che  fu portato a Reggio dalla flotta pontificia  guidata dal nipote del pontefice, ammiraglio Giovanni Bichi. Tale reliquia andò poi dispersa  nel terremoto del 1783. La denominazione della Parrocchia non fu sempre la stessa. Il nome più antico sembra quello di San Giorgio de Gulpheriis, forse in memoria di qualche famiglia Gulferio che l’aveva fondata. Fu poi denominata “San Giorgio intra moenia” per distinguerla dall’altra “San Giorgio intra moenia”. Dal XV secolo al 1783 essa era ubicata  al Largo Amalfitano, in un edificio modesto che fu abbattuto e non più ricostruito dopo il 1783, anno del terremoto. Fino al 1797 la Parrocchia ebbe sede provvisoria  nella chiesa di San Francesco di Paola alle carceri. In tale anno alla parrocchia fu assegnata un’altra chiesa, già sede della soppressa parrocchia di Santa Maria di Pesdoglioso, sulla via principale della città, unita all’antico monastero  di Santa Maria della Vittoria, poi orfanotrofio provinciale. La chiesa sul Corso ebbe  una sommaria sistemazione soltanto nel 1883 grazie al  concorso de Comune, dei fedeli e del parroco Vincenzo Salazar su progetto dell’architetto  Francesco Neto Dell’Acqua. Distrutta nel 1908 la chiesa, la Parrocchia ebbe sede provvisoria in una baracca fatta costruire a Reggio Campi dal parroco Rocco Zagari.  Più tardi Mons. Emilio Cottafavi, delegato pontificio, volle costruirla nella sua precedente ubicazione in legno e muratura. L’edificio venne demolito nel 1933 per fare spazio all’erigendo Tempio della Vittoria e la parrocchia da quell’anno al 1935 (26 maggio) ebbe sede provvisoria nella Chiesa di San Giuseppe al Corso.