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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Reggio, demolite le baracche nell’ex Polveriera Un mondo di mondi: "Lo sgombero di una baraccopoli si può ancora tradurre in migliori opportunità per le famiglie in esclusione abitativa"

Reggio, demolite le baracche nell’ex Polveriera Un mondo di mondi: "Lo sgombero di una baraccopoli si può ancora tradurre in migliori opportunità per le famiglie in esclusione abitativa"
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Ieri ruspe e forze dell’ordine sono intervenute nel ghetto dell’ex Polveriera per demolire altre baracche, ma ciò è avvenuto soltanto  in seguito all’assegnazione  di alloggi  in equa dislocazione alle famiglie residenti.

In questo modo il Comune, con il supporto delle associazioni,  ha continuato l’intervento di effettivo superamento del ghetto dell’ex Polveriera, all’insegna del dialogo, dopo un inizio  di segno opposto nel mese di aprile.

Fino ad oggi quindi, il percorso di demolizione della baraccopoli, a differenza di quanto sta avvenendo altrove, si sta realizzando mettendo al primo posto le famiglie ed il loro diritto fondamentale alla casa e all’inclusione sociale.

Una modalità molto diversa rispetto a quella applicata  in altre città, dove si opera la  demolizione dei ghetti  e lo sgombero forzato delle persone più fragili, non offrendo loro alcuna sistemazione abitativa e quindi costringendole a trovare rifugio in altri ghetti.

Mettere al primo posto le persone significa anche affrontare tutte le difficoltà relative al rapporto esistente tra le famiglie storicamente ghettizzate e le istituzioniche nel tempo  hanno   favorito la  ghettizzazione.  Nel caso dell’ex Polveriera di Ciccarello, la baraccopoli insiste da  circa  60 anni.   Un periodo tanto lungo di emarginazione abitativa segna in modo netto il rapporto conflittuale tra gli esclusi e le istituzioni escludenti. Tuttavia gli operatori del Comune hanno  scelto il dialogo  e hanno continuato su questa strada con il supporto delle  associazioni. Pur dovendo affrontare  diverse difficoltà, ha prevalso la consapevolezza che non può esserci altra via all’inclusione sociale, dovendo partire dalla devastante  condizione di emarginazione costituita dal ghetto.

Per favorire l’inclusione sociale, le assegnazioni degli alloggi sono state realizzate secondo  il principio, richiesto dalle famiglie,  dell’equa dislocazione abitativa in diversi quartieri della città e considerando le esigenze contingenti dei nuclei. Questa modalità di assegnazione, pur tra  diverse problematicità,   sta producendo i  primi risultati positivi che saranno più evidenti a lungo termine.

È auspicabile che la strada intrapresa   sia percorsa  fino alla fine del progetto,  non ancora concluso. Infatti, dei  32  nuclei familiari che abitavano nel ghetto,  ad oggi  14 hanno lasciato la baraccopoli e sono stati trasferiti in immobili confiscati alla ‘ndrangheta; due nuclei  hanno già ricevuto  il decreto di assegnazione dell’alloggio e, conclusi i lavori di ristrutturazione, dovrebbero lasciare il ghetto.

Restano ancora 16 nuclei familiari  in attesa di un’assegnazione.

Metá del progetto resta pertanto da completare.

In questa fase il Comune è impegnato nel recupero  e nel rendere abitabili 16 alloggi necessari in equa dislocazione ma  ritiene di  riuscire a concludere tutta l’operazione nell’arco di due mesi.

Molto probabilmente saranno   necessari  anche alloggi erp e non soltanto alloggi confiscati.

L’associazione  Un Mondo Di Mondi continuerà a supportare il metodo fino ad oggi adottato,   sollecitando l’azione di delocalizzazione delle famiglie, attraverso il dialogo.  Questa rimane l’unica scelta sensata, in opposizione alla violenza su persone senza reali alternative.

A. Giacomo Marino – Cristina Delfino – Direttivo Associazione “Un Mondo di Mondi”