Reggio, delibera consiglio comunale su antifascismo Diniego di spazi pubblici comunali che richiamano all’ideologia, ai linguaggi della simbologia fascista, alla discriminazione razziale, etnica religiosa
Secondo punto all’ordine del giorno dello scorso consiglio comunale, l’atto di indirizzo che nega la concessione di spazi comunali pubblici “alle organizzazioni e alle associazioni che direttamente si richiamano all’ideologia, ai linguaggi e rituali fascisti, alla sua simbologia e alla discriminazione razziale, etnica, religiosa e sessuale, in base alla verifica delle previsioni dei rispettivi statuti”.
Il relatore dell’iniziativa consiliare, il Presidente della Commissione Statuto e Regolamenti Demetrio Martino ha introdotto la proposta, che: «prende atto dell’intensificarsi in Italia del fenomeno dei razzismi, della xenofobia, del sessismo, al fine di preservare la piena attuazione dei principi e dei valori della Costituzione nell’ambito delle iniziative pubbliche che interessano la comunità locale» al fine di scongiurare: «la creazione sul territorio di relazioni e reti di complicità e un pericolo spirito di emulazione soprattutto in settori della popolazione giovanile».
Andando a verificare il corpo del deliberato del consiglio comunale, approvato con i soli voti della maggioranza, le domande per la concessione di spazi ed aree pubbliche dovranno contenere la specifica dichiarazione con la quale il richiedente attesti di essere a conoscenza e impegnarsi a rispettare la XII disposizione transitoria della Costituzione («è vietata la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista»), l’articolo 3 della Costituzione, la “legge Scelba” n. 654 del ’52 e successive disposizioni di omogeneo contenuto ( legge n.654/75 e 122/93 – legge Mancino) che inibiscono la propaganda, l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.