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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Reggio Calabria e Taurianova accomunati da uno stesso destino?

Reggio Calabria e Taurianova accomunati da uno stesso destino?

Commissione d’accesso, ore decisive nei palazzi del potere di Roma

di MENOTTI

Reggio Calabria e Taurianova accomunati da uno stesso destino?

Commissione d’accesso, ore decisive nei palazzi del potere di Roma

 

di Menotti

 

 

Uno strano destino accomuna Reggio Calabria e Taurianova. Nei prossimi giorni il Consiglio dei ministri dovrà decidere sulla relazione inviata dal prefetto Piscitelli sullo scioglimento o meno, del Comune più importante della provincia reggina. La dichiarazione del ministro Cancellieri sulla stampa locale la dice lunga sulla battaglia politica che si sta giocando, Reggio Calabria non è un comune normale è la città del governatore della Calabria Peppe Scopelliti. Una città governata dallo stesso presidente della Regione per lunghi anni.

Sciogliere Reggio Calabria, in questo momento, da parte del ministro dell’Interno, significa avere le spalle politicamente coperte. Scopelliti non è un politico qualsiasi, il governatore oggi è l’emblema del potere del Pdl in Calabria, anzi del centrodestra calabrese. In queste ore il governatore sta vendendo cara la pelle mettendo in gioco tutto il suo peso politico.

Le voci che provengono dalla capitale lanciano l’idea di una scomposizione del quadro politico nazionale oltre che calabrese. Il Patto dei moderati lanciato da Casini, Fini, Montezemolo, una nutrita pattuglia del Pdl con la benedizione di Berlusconi ed una meno nutrita pattuglia del Pd, con l’intento di candidare a premier Mario Monti ed i suoi tecnici (al di là delle smentite a giorni alternati del presidente del Consiglio dei ministri), nei fatti stravolgerà il quadro delle alleanze degli ultimi anni.

Il vecchio centrodestra, inteso come Pdl + Lega Nord non esiste più. Il centrosinistra formato da Pd, Sel e Psi nei fatti non è altro che un rassemblement della sinistra riformista, Renzi permettendo. Idv e la sinistra comunista (Pdci e Prc) solo testimonianza, mentre il movimento di Peppe Grillo rimane una protesta momentanea.

Questo quadro politico rafforza il presidente Scopelliti per almeno due ragioni:

A) L’asse Scopelliti – Udc calabrese una garanzia in termini elettorali per i politici del patto dei moderati

B) Il ministro Cancellieri (in quota Udc) una garanzia.

Puoi mai infatti, prendere una decisione di scioglimento del comune di Reggio Calabria a pochi mesi del voto politico? E la dichiarazione del ministro Cancellieri va nella direzione di giustificare il non scioglimento del Comune.

Cancellieri: “In un Comune capoluogo di provincia dove i cittadini si sono espressi, con un’Amministrazione in carica da poco tempo. Certamente non sarà facile”. Continua il ministro dell’Interno: “Una decisione che crea tensione a Roma”. La risposta di Bersani da Lamezia Terme non si è fatta attendere: “In Calabria siamo di fronte a situazioni inaccettabili perchè la democrazia va messa su basi di legalità”. Dunque ci troviamo di fronte a due ragionamenti politici diversi. In tutto questo le carte dei segugi della Commissione d’accesso non hanno nessun valore? Perchè due pesi e due misure con gli altri comuni sciolti per infiltrazioni mafiose? Non si è mai visto che un ministro dell’Interno prenda carta e penna per parlare di vicende interna al suo ministero, la logica vuole che il silenzio andasse verso lo scioglimento del Consiglio comunale, parlarne equivale a trovare delle giustificazioni?

Ancora il ministro dell’Interno: “Una decisione che crea tensione a Roma”. Chiarisce senza volerlo che oggi su Reggio Calabria non si può discutere sulle carte investigative? Nel nome della politica ci sono comuni di serie A e serie B. Reggio non è Roccaforte del Greco. Nei comuni come il paesino dello Jonio nessuno ci ha pensato due volte per scioglierlo.

Taurianova alla luce di queste considerazioni merita una riflessione approfondita.

Fanno ancora discutere le parole forti utilizzate dall’onorevole Tassone sulla presenza asfissiante della criminalità a Taurianova ed in particolare sul coprifuoco notturno che vige nella nostra cittadina. Certo nessuno mette in discussone la presenza della ‘ndrangheta a Taurianova, ma va fatta una precisazione per amore della verità, la nostra cittadina non va paragonata ad alcuni comuni della piana di Gioia Tauro, dove il fenomeno mafioso si respira in ogni angolo della città.

Diciamo che l’unico omicidio di un certo peso a Taurianova è stato quello del povero Tony Battaglia, il barista ucciso nel suo locale da un minorenne, ma va anche detto che la polizia diretta dal dott. Ludovico ha risolto il caso in meno di 5 ore. E’ bisogna dar merito agli uomini del commissariato locale per la tempestività nel prendere in mano l’indagine e portarla a compimento in pochissimo tempo, in una realtà investigativa difficile.

Dunque questa città soffre di un male che accomuna tutto il bel paese, la presenza della microcriminalità che nell’ultimo anno e mezzo ha fatto diversi danni a Taurianova. Noi come quotidiano online abbiamo chiesto a più riprese la convocazione di un Consiglio comunale straordinario su questo punto, per individuare insieme agli apparati investigativi delle possibili soluzioni. Militarizzare le scuole e le vie cittadine per scoprire chi imbratta i muri o rompe le scrivanie o brucia le macchine non è assolutamente una soluzione praticabile. Giace nei cassetti dei palazzi della politica una proposta di videosorveglianza, mettere delle telecamere può essere una soluzione, tanti casi di questo genere sono stati risolti grazie all’occhio elettronico. Il resto lo devono fare i cittadini denunciando qualsiasi sospetto alle forze dell’ordine. D’altronde se un cittadino viene fatto oggetto di un attentato un sospetto lo deve avere! Se ad un imprenditore gli bruciano il locale o gli mettono una bomba, un sospetto lo deve pur avere! Va anche detto che il sindaco Romeo e la politica in generale non ha nessuna responsabilità sui fatti addebitati alla microcriminalità. La commissione d’accesso deve individuare se esiste o no la ‘ndrangheta nei palazzi comunali. Accertarla con nome e cognome e con gli affari fatti, altrimenti rimane il dubbio come è successo nello scioglimento precedente, dove nessuno dei citati dal decreto ha avuto un avviso di garanzia e tanto meno la Corte dei Conti ha preso provvedimenti. Il limite di quel provvedimento sta proprio in questa considerazione, le indagini devono accertare la responsabilità personale e non quella oggettiva.

La Commissione d’accesso nominata dal prefetto è la miglior garanzia di imparzialità per l’alto senso dello Stato e di garanzia per ogni singolo cittadino. Ecco chiediamo a loro di verificare le responsabilità personali e in questo caso, come si dice in gergo, “ci vogliono le prove”. Dunque buon lavoro.

Ma tornando alla politica in movimento, se da Roma non arriva il decreto di scioglimento per Reggio Calabria non si capisce perché Taurianova debba avere timori? D’altronde nella città della Piana, tra lo scioglimento precedente di Romeo e la sua rielezione, l’Amministrazione del sindaco Udc ha gestito la miseria (basta riascoltare la conferenza stampa dei Commissari antimafia all’indomani del voto ammistrativo: “Per i prossimi 2 anni e mezzo ci sono solo i soldi per pagare gli stipendi ed i mutui correnti”). Dunque il sindaco Romeo non ha avuto secondo i commissari antimafia la possibilità di incidere sulla macchina comunale non avendo la disponibilità economica.

Roma e la politica, in ogni caso camminano secondo una valutazione politica. Attendere per capire!