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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Reggio Calabria candidata a Capitale Italiana della Cultura 2027: torna a riunirsi a Palazzo San Giorgio il tavolo operativo Insieme al sindaco Falcomatà presenti rappresentanti di Camera di Commercio, del Museo Archeologico nazionale, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, della Consulta Politiche Sociali e Culturali, del Museo Frangipane, del Museo Diocesano, Accademia delle Belle Arti, Confindustria, Planetario Pythagoras, Fondazione Piccolo Museo San Paolo

Reggio Calabria candidata a Capitale Italiana della Cultura 2027: torna a riunirsi a Palazzo San Giorgio il tavolo operativo Insieme al sindaco Falcomatà presenti rappresentanti di Camera di Commercio, del Museo Archeologico nazionale, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, della Consulta Politiche Sociali e Culturali, del Museo Frangipane, del Museo Diocesano, Accademia delle Belle Arti, Confindustria, Planetario Pythagoras, Fondazione Piccolo Museo San Paolo

| Il 02, Set 2024

Si è svolto a palazzo San Giorgio il secondo incontro del tavolo promotore per la candidatura di Reggio Calabria Capitale italiana della Cultura 2027. Insieme al sindaco Giuseppe Falcomatà, che ha introdotto la riunione facendo il punto sulle attività finora svolte, hanno preso parte ed hanno offerto il loro contributo i rappresentanti della Camera di Commercio, del Museo Archeologico nazionale, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, della Consulta Politiche Sociali e Culturali, del Museo Frangipane, del Museo Diocesano, Accademia delle Belle Arti, Confindustria, Planetario Pythagoras, Fondazione Piccolo Museo San Paolo, oltre naturalmente a rappresentanti del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Sviscerato per l’occasione il tema portante della candidatura ossia Reggio Calabria al centro del Mediterraneo che pone la città dello Stretto come baricentro culturale di contaminazione tra culture. È questo un aspetto fondante dell’identità reggina con le stratificazioni storiche che affondano le radici nella tradizione magno greca e che proiettano Reggio in un orizzonte inclusivo, accogliente, basato sulla promozione di una cultura di pace, di dialogo, di solidarietà e integrazione tra i popoli del Mediterraneo.
Una riunione operativa per tracciare un percorso che possa vedere la candidatura di Reggio come una tra quelle che arriveranno fino al traguardo. Reggio Capitale della Cultura punta a valorizzare la fitta rete museale cittadina, la collaborazione tra le istituzioni e le realtà associative, i luoghi di interesse culturale, i monumenti e i simboli identitari della comunità, gli spazi e i beni comuni dove si realizzano eventi, spettacoli, incontri, ma anche la cultura intesa in senso enogastronomico, con la valorizzazione delle produzioni tradizionali che costituiscono una ricchezza identitaria e un motivo di interesse anche in senso turistico. Da valorizzare inoltre il complesso dei Festival già realizzati, la collaborazione con altri Enti e la prosecuzione degli eventi storicizzati cui si affiancherà un programma ad hoc che tenga conto delle specificità e delle tante eccellenze territoriali.
Come ha chiarito Falcomatà: «E’ un esercizio che ci vede protagonisti e che servirà in ogni caso a fare rete e programmare lo sviluppo della proposta culturale e la valorizzazione del nostro territorio, delle nostre eccellenze, delle peculiarità, in maniera più possibile integrata e condivisa. La proposta individua la nostra città come una sorta di baricentro, non solo geografico, nel cuore del Mediterraneo, crocevia di culture e tradizioni, usi e costumi – ha aggiunto il sindaco – partendo da una storia di contaminazioni culturali, che da sempre caratterizzano il nostro territorio, e che si proietta nel presente e nel futuro, attraverso i concetti di inclusione, solidarietà ed accoglienza che appartengono alla nostra comunità. Puntiamo quindi ad esaltare la nostra identità in chiave culturale, valorizzando quanto di meglio abbiamo e programmando nuovi obiettivi, con il fine di creare ulteriori condizioni di sviluppo non solo in senso strettamente culturale, ma anche turistico, commerciale ed occupazionale. Rispetto a tutti ai tanti focolai di guerra disseminati nel mondo vogliamo riportare al centro dell’attenzione la cultura del rispetto dell’altro, della pace, dell’incontro, in una terra in cui, anche attraverso la cultura, tutto questo è possibile».