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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Reggina, pari con beffa

In pieno recupero un dubbio rigore permette all’Ascoli di pareggiare

Reggina, pari con beffa

In pieno recupero un dubbio rigore permette all’Ascoli di pareggiare

 

ASCOLI (4-4-2): Guarna;  Ciofani (50′ Soncin), Peccarisi, Giovannini (55′ Boniperti), Faisca;  Gazzola, Di Donato (68′ Parfait), Pederzoli, Tamburini; Papa Waigo, Romeo. A disposizione: Maurantonio, Vitiello, Marchionni, Pasqualini. All. Castori

REGGINA (3-5-2): P.Marino; Adejo, Emerson, A.Marino; D’Alessandro, N.Viola, Castiglia (74′ Barillà), Missiroli,Rizzato; Campagnacci (78′ De Rose), Bonazzoli (dal 68′ Ceravolo). A disposizione: Kovacsik, Cosenza, Colombo, A.Viola. All.Breda.

NOTE: Ammoniti: Bonazzoli, D’Alessandro, Soncin, Di Donato, Boniperti, Adejo, Barillà, De Rose.. Espulsi: Boniperti, Barillà.

MARCATORI: 3′ Peccarisi (A, aut), 94′ Papa Waigo (A).

Provate a pensare alla cosa più noiosa che ci sia: se non lo conoscete, probabilmente il turno infrasettimanale della Serie B è tra quelle… E invece Ascoli e Reggina dimostrano il contrario, giocando 90 minuti a ritmi alti, con cuore grinta e un finale vietato ai deboli di cuore. Di sicuro non si sono visti i 12 punti di differenza che separavano le due squadre prima di stasera, e che tuttora le dividono, visto che finisce in pareggio, 1 a 1. Sensazioni strane per l’Ascoli, che non ha ancora vinto una partita in casa, e magari oggi si aspettava i 3 punti, ma per come è maturato il pareggio probabilmente nessuno è scontento, anzi… Reggina che invece accarezza il massimo risultato col minimo sforzo per 89 minuti, salvo essere poi beffata al quarto di recupero con un rigore. E oltre al danno, la beffa: probabilmente non c’era. Ma facciamo un po’ d’ordine, e ricostruiamo un match in cui si è visto di tutto: autogol, espulsioni, tiri, rigori, grandi giocate… Insomma, i pochi paganti al Del Duca si sono proprio divertiti!

SINTESI PRIMO TEMPO – Pronti via, e vantaggio della Reggina: autogol di Peccarisi su un cross innocuo di Campagnacci. Reggina che neanche ci sperava, e che quindi si chiude sperando di portare a casa la pelle. Atteggiamento che produce due effetti: da una parte l’Ascoli prende gradualmente coraggio, arrivando dalle parti di Marino con i colpi di testa ravvicinati di Peccarisi; dall’altra però riesce a ripartire velocemente in contropiede, e in un’occasione in particolare rischia addirittura il raddoppio, con Campagnacci che al 25’ vola verso la porta e calcia a colpo sicuro, ma Guarna chiude bene in corner col piede. Da qui in poi però e solo Ascoli, che nell’ultimo quarto d’ora arriva a un vero e proprio assedio, producendo due occasioni da gol con due colpi di testa di Papa Waigo, che non riesce a bucare la porta avversaria. Si va così negli spogliatoi, dopo un tempo piacevole.
SINTESI SECONDO TEMPO – I veri fuochi d’artificio li riserva la ripresa, che è un monologo bianconero. Due infatti sono i tiri della Reggina in 40 minuti, con Piola al 10’ e con Missiroli al 36’! In mezzo solo Ascoli, che incitato dalla folla e trascinato da uno strepitoso Papa Waigo, chiude alle corde gli amaranto, e produce un’incredibile mole di gioco intorno all’area avversaria, che regge l’urto soprattutto grazie ad una prova strepitosa di Emerson, degna dei migliori Samuel e Thiago Silva. Le occasioni per gli ascolani sono numerose, su tutte spiccano un colpo di testa di Papa Waigo, che non è abile a deviare con decisione il pallone in porta, un altro colpo di testa di Soncin, che non salta abbastanza per poterla schiacciare, e un’incornata di Faisca sul primo palo, che vede una risposta strepitosa tutto istinto di Marino. Cambi su cambi, attaccanti per difensori nell’Ascoli, che diventa a trazione stra-offensiva. Peccato che uno di questi sia Boniperti, nipote del ben più celebre, che sul più bello, al 39’, si fa espellere per doppia ammonizione. Finita qua, Ascoli demoralizzato? No, perché la Reggina vuole la beffa, e cerca di fare il secondo gol attaccando solo ora, a 5 dal termine, sfruttando la superiorità: ma Rizzato e Barillà non sfruttano le occasioni, e si sa, nel calcio vige una regola beffarda: gol sbagliato, gol…subito! Proprio così: l’arbitro detta 4 di recupero, 3 passano in fretta, ma all’ultimo una palla in area carambola su un giocatore, probabilmente sul volto. Con certezza però viene fischiato il rigore, che Papa Waigo, coronando una gran prestazione, non sbaglia. 1 a 1, pareggio scoppiettante: per fortuna che c’è stato il turno infrasettimanale di Serie B!
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