Referendum trivelle, Fdi-An critica Partito Democratico Criticata la mancanza di chiarezza sulla questione
Domenica prossima si vota per un referendum che costa al popolo italiano
300 milioni di euro. A prendere una posizione politica sul quesito
referendario di domenica prossima, sono i dirigenti regionali di Fratelli
d’Italia Massimo Ripepi, Cesare Materasso e Ernesto Rapani. Rileviamo ed
evidenziamo ai calabresi, che nel comitato promotore figuravano, vedasi
conferenza alla Camera dei Deputati indetta a suo tempo, anche i
rappresentanti delle assemblee legislative di 9 regioni italiane:
Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e
Veneto. Tra queste anche la nostra Regione Calabria, per volere del suo
Governatore Mario Oliverio, figurava tra gli Enti promotori del Referendum.
Ora invece parte del PD e il Governo centrale caldeggiano l’astensionismo.
Il presidente Oliverio, quindi, da che si trovava tra i fautori del
referendum ora invece interviene solo nella giornata di ieri, a soli tre
giorni dal voto, per annunciare il suo SI – denunciano i tre dirigenti
regionali del partito di Giorgia Meloni. Rimangono in silenzio, invece,
altri componenti illustri del PD, il Presidente Nicola Irto, il Sindaco di
Reggio Calabria Falcomatà, tutti allineati alla posizione di Matteo Renzi,
che insiste in un ingiustificato astensionismo, assolutamente non
rispettoso della consultazione ammessa e dei costi che la stessa comporta
per il popolo italiano. Ci saremmo aspettati un impegno elettorale sul
referendum molto più imponente da parte degli esponenti regionali del PD,
visto che lo stesso presidente Oliverio si era confrontato anche con altri
governatori meridionali in particolare con quello della Puglia, Emiliano,
per recitare il ruolo di difensore delle coste meridionali, con prese di
posizione nette che preludevano a un impegno massiccio nella campagna
referendaria. Ripepi, Materasso e Rapani di Fratelli d’Italia, evidenziano
l’attenzione dei calabresi su tali importanti sfumature politiche dove
emerge “l’imbarazzo” politico del PD regionale e dei suoi uomini delle
istituzioni. Una posizione non lineare del PD calabrese, divisa tra chi
sostiene il SI e chi invece tace completamente, che alimentano una forte
confusione politica su di un argomento di assoluta semplicità. Una
confusione, dunque, imbarazzante – proseguono i dirigenti di Fratelli
d’Italia- che sa di sapore di astensionismo, per un referendum che lo
stesso Oliverio aveva caldeggiato. Eppure il territorio calabrese è
interessato direttamente dalla problematica di cui al quesito referendario,
con piattaforme proprio a largo delle nostre coste che andrebbero tutelate
insieme a tutto il nostro ecosistema marino calabrese. La posizione di
Fratelli d’Italia, invece, risulta essere coerente e netta da sempre in
difesa dei calabresi e del nostro territorio.
Invitiamo ad andare a votare tutti i calabresi e a votare per il SI per
dire basta ad un prosieguo di inquinamento del nostro mare, del nostro
ambiente e del nostro eco sistema. Le piattaforme di trivellazione a largo
delle coste calabresi- proseguono i dirigenti regionali di FdI Ripepi,
Materasso e Rapani mettono a rischio le vere ricchezze della nostra terra
mare, ambiente pulito, turismo e pesca, pertanto, invitiamo tutti i
calabresi a recarsi al voto domenica 17 aprile e di scegliere convintamente
la strada del SI, al fine di tutelare il nostro habitat dal prosieguo di
concessioni che danneggiano il nostro ecosistema marino e poi anche per non
sprecare denaro pubblico per un quesito referendario varato e ora per cui è
giusto andare a votare.