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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Reddito di dignità, per Nucera soddisfazione e rammarico "Rammarico, perché in Calabria il Consiglio regionale avrebbe potuto segnare un primato in questo terreno. La mia proposta sul reddito minimo, infatti, persino approvata all’unanimità dalla terza Commissione, risale ad un anno or sono, ma incredibilmente non accede in Aula"

Reddito di dignità, per Nucera soddisfazione e rammarico "Rammarico, perché in Calabria il Consiglio regionale avrebbe potuto segnare un primato in questo terreno. La mia proposta sul reddito minimo, infatti, persino approvata all’unanimità dalla terza Commissione, risale ad un anno or sono, ma incredibilmente non accede in Aula"
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“Esprimo soddisfazione mista a rammarico”. Lo sostiene il capogruppo de “La Sinistra” in Consiglio regionale Giovanni Nucera in riferimento al ‘reddito di dignità’ approvato dal Consiglio regionale pugliese, “contenente – spiega – misure di contrasto alla povertà ed in favore dell’inclusione sociale”.

Aggiunge Nucera: “Rammarico, perché in Calabria il Consiglio regionale avrebbe potuto segnare un primato in questo terreno. La mia proposta sul reddito minimo, infatti, persino approvata all’unanimità dalla terza Commissione, risale ad un anno or sono, ma incredibilmente non accede in Aula. Giunti a questo punto, con un’economia che accenna appena a risalire nel Paese e con un aumento preoccupante della povertà, specie nelle aree più svantaggiate del Mezzogiorno, chiedo che in Calabria non si resti sempre indietro anche quando si tratta di dare risposte ai ceti sociali meno abbienti”.

“Ho spiegato in più occasioni – sottolinea  l’esponente politico –  i tratti salienti della proposta sul reddito minimo; ora si passi finalmente il Rubicone così che si possa dire ‘alea iacta est’. Oppure – conclude Giovanni Nucera – si dica a chiare lettere e pubblicamente perché si vuole impedire alla Calabria di avvantaggiarsi di un provvedimento legislativo che potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno per famiglie indigenti, disoccupati, e uomini e donne senza prospettive”.