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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Rais bombarda Bengasi, abbattuto un jet. Tripoli:’Non e’ vero’, Al Jazira: ‘Assedio’

Rais bombarda Bengasi, abbattuto un jet. Tripoli:’Non e’ vero’, Al Jazira: ‘Assedio’

Probabile un raid dopo il summit in programma a Parigi

Rais bombarda Bengasi, abbattuto un jet. Tripoli:’Non e’ vero’, Al Jazira: ‘Assedio’

Probabile un raid dopo il summit in programma a Parigi

 

 

ROMA – Le forze di Gheddafi sono entrate a Bengasi, dove stamani si erano udite forti esplosioni. Abbattuto un aereo. La tv Al Jazira riferisce di intensi attacchi. Tripoli: non è vero. L’ambasciatore francese alle Nazioni Unite Gerard Araud ha detto che un intervento militare contro la Libia potrebbe scattare già oggi dopo il summit in programma a Parigi tra Ue, Unione Africana, Lega Araba e Stati Uniti. A Misurata 25 i morti. Il ministro degli Esteri Franco Frattini annuncia l’uso di jet italiani se Tripoli violerà la ‘no fly zone’. Messe a disposizioni sette basi aeree nel nostro Paese. Per Gheddafi la risoluzione dell’Onu è ‘sfacciato colonialismo’.AL JAZIRA, FORZE GHEDDAFI ENTRATE A BENGASI – Le forze di Gheddafi sono entrate alla periferia ovest di Bengasi, dove si sta combattento intensamente, secondo quanto afferma l’emittente Al Jazira, citando il suo inviato.Un aereo è stato colpito e abbattuto su Bengasi: lo afferma l’inviato di Al Jazira International Tony Birtley, in collegamento in diretta dalla città in mano ai ribelli, dove si sta combattendo alla periferia occidentale. L’aereo, che era passato su Bengasi diverse volte, è stato visto sorvolare un’ultima volta con il reattore destro in fiamme e poi schiantarsi al suolo in una palla di fuoco. Una colonna di fumo nero si alza dal punto dello schianto. Non è ancora chiaro come l’aereo sia stato abbattuto né se lo schianto a terra abbia provocato vittime.Al Jazira riferisce che l’esercito di Gheddafi attacca Bengasi dalla costa e da sud. La tv panaraba ha anche mostrato le immagini dell’aereo delle forze governative abbattuto nel cielo della città. L’aeroplano, probabilmente un Mig-23, prende fuoco in volo e precipita a terra, provocando una nuvola di fumo. Si vede chiaramente anche il pilota che si lancia all’esterno prima dell’impatto, a poche decine di metri da terra.Il centro di Bengasi è bersaglio di un intenso bombardamento di artiglieria, dice l’emittente Al Jazira, che cita un suo inviato. Granate d’artiglieria, dice l’emittente, sono esplosi anche nella centrale Gamal Abdel Nasser Street.Ma il portavoce del governo libico ha detto che non c’è “alcun attacco” contro Bengasi.GOVERNO, ESERCITO ATTACCATO DA RIBELLI A BENGASI – Il governo libico ha detto che le sue forze armate sono sotto attacco a ovest di Bengasi e hanno risposto per autodifesa. Lo riferisce Al Jazira. “Le bande di Al Qaida hanno attaccato le unità delle forze armate libiche ferme a ovest di Bengasi”, si legge in una dichiarazione riportata dall’agenzia ufficiale Jana. La dichiarazione accusa i ribelli di usare “un elicottero e un aereo da combattimento per bombardare le forze armate libiche, in flagrante violazione della no-fly zone imposta dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite”.IERI L’ULTIMATUM A GHEDDAFI, I RAID SONO PRONTIdi Marco Brancaccia Gheddafi annuncia a sorpresa la sospensione dell’offensiva contro gli insorti, ma i raid contro il regime di Tripoli sono ormai pronti: Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e alcuni Paesi arabi stasera hanno lanciato un ultimatum al leader libico chiedendo la fine ”immediata” di ”tutti gli attacchi” contro la popolazione e di fermare l’avanzata contro Bengasi e altre citta’ in mano ai ribelli. Il bluff del Colonnello alla comunita’ internazionale non ha retto a lungo. Poche ore dopo aver annunciato di voler scatenare ”l’inferno” su Bengasi, la citta’ insorta in armi contro il suo ultraquarantennale regime esattamente un mese prima, il rais libico ha ordinato un cessate il fuoco quando i caccia francesi e britannici, assieme a quelli americani, italiani e di qualche Paese arabo, stavano gia’ scaldando i motori dopo aver ottenuto il via libera ieri sera dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per imporre una no-fly zone rafforzata. ”La Libia non ha paura”, ha detto questa mattina con la consueta sprezzante arroganza il secondogenito del Colonnello, Saif al Islam, annunciando l’invio a Bengasi dei reparti anti-terrorismo per disarmare i ribelli. Un messaggio all’Occidente per ribadire che gli insorti sono ”terroristi legati ad Al Qaida”, come suo padre ha ripetuto in ogni discorso pubblico dall’inizio della rivolta. E lo stesso Gheddafi e’ tornato a minacciare nuovamente la comunita’ internazionale promettendo di ”trasformare in un inferno la vita” di chi attacchera’ la Libia. Poco dopo, il Colonnello ha affidato al suo ministro degli Esteri, il fedelissimo Mussa Kusa, l’ultima carta a sorpreso: l’annuncio di una ”tregua immediata per difendere la popolazione civile, in linea con la risoluzione delle Nazioni Unite”. ”Gheddafi sara’ giudicato dai fatti e non dalle parole”, e’ stata la risposta del premier britannico David Cameron. ”E’ un altro bluff”, ha commentato invece il capo militare degli insorti, Khalifa Heftir, secondo il quale ”Gheddafi e la sua famiglia sono dei bugiardi”. E per smascherare la ‘bugia’ non si e’ dovuto attendere molto. Mentre Mussa Kusa annunciava la tregua, infatti, le truppe lealiste riversavano una pioggia di fuoco su Misurata, ultima roccaforte dei ribelli nell’ovest del Paese, a circa 200 chilometri da Tripoli. L’attacco – secondo testimoni e fonti degli insorti – e’ andato avanti per ore, a colpi di artiglieria pesante. Dopo le bombe, i lealisti hanno tentato di entrare in città con ”circa 25 carri armati”, secondo fonti dei ribelli. Lo stato maggiore degli insorti ha lanciato un appello in serata alle proprie forze a concentrarsi nella cittadina di Al Magrun, a circa 50 chilometri da Bengasi, ”per bloccare l’avanzata” dei governativi. Il governo libico, che ieri annunciava di aver riconquistato Misurata, ha negato che oggi ci sia stata un’operazione militare contro la citta’ portuale di circa 400 mila abitanti sul golfo della Sirte. ”Siamo alle porte di Bengasi ma non intendiamo entrare in citta’, l’esercito non ha sparato un solo colpo da quando e’ in vigore la tregua”, ha detto il vice ministro degli Esteri, Khaled Kaaim, in una conferenza stampa. Ma fonti ospedaliere lo smentiscono e parlano di ”almeno 25 morti tra i civili, tra cui alcuni bambini”. Secondo fonti dei ribelli, inoltre, le truppe governative sarebbero intenzionate ad utilizzare ‘scudi umani’ nel caso di raid aerei della coalizione dei volenterosi. Per la Francia, che ha spinto piu’ di ogni altro Paese per far passare la risoluzione contro il regime di Tripoli, la minaccia sul terreno resta, nonostante l’annuncio della tregua. E il presidente Nicolas Sarkozy ha convocato per domani a Parigi una conferenza sulla Libia con Ue, Unione africana e Lega araba, cui sara’ presente anche il segretario di stato Usa Hillary Clinton. Ci sara’ anche la il segretario generale dell’Onu, Ban ki-moon. La riunione servira’ a definire la strategia militare da adottare per frenare le violenze sulla popolazione civile, nell’ambito della risoluzione approvata ieri al Palazzo di vetro. La Nato, invocata dall’Italia ma poco gradita alla Francia, accelera intanto i piani militari mentre il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, annuncia che l’Italia partecipera’ alle operazioni mettendo a disposizione mezzi e basi militari. La risoluzione 1973 ha dato il via libera ai militari ma ha anche permesso di bloccare da subito i voli commerciali da e per la Libia, consentendo al contempo di inasprire le sanzioni economiche. Chiusi anche i rubinetti della Noc, la compagnia petrolifera libica, che detiene i maggiori giacimenti di greggio dell’Africa. Niente petrolio dunque per Cina, Russia e India – il rais aveva minacciato due settimane fa di sostituire le compagnie occidentali operanti in Libia, Italia compresa, con quelle di Paesi piu’ in sintonia col suo regime – come sperava il Colonnello per continuare a finanziare la sua guerra privata per mantenere il potere conquistato con un colpo di stato incruento il primo settembre del 1969. GHEDDAFI: RISOLUZIONE ONU E’ PALESE COLONIALISMO – Non ci sono giustificazioni per la risoluzione Onu contro la Libia. Lo ha detto Muammar Gheddafi all’emittente televisiva araba Al Jazira. ”E’ una palese forma di colonialismo”, ha aggiunto il colonnello. FORTI ESPLOSIONI A BENGASI, JET SORVOLA CITTA’ – Forti esplosioni si sono udite questa mattina a Bengasi, in Libia. Almeno un jet da combattimento sorvola la citta’ controllata dagli insorti. Secondo alcuni testimoni, residenti nella citta’ di Bengasi, le milizie fedeli a Gheddafi avrebbero attaccato la roccaforte dei ribelli. La Libia aveva dichiarato ieri un ‘cessate il fuoco’ unilaterale dopo la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ma secondo gli Stati Uniti Tripoli non starebbe rispettando la tregua. Un jet da combattimento ha sorvolato Bengasi, ha riferito inoltre un corrispondente della Reuters, aggiungendo che le esplosioni sono state talmente forti da far tremare un edificio. Secondo la France Press, i bombardamenti aerei avrebbero colpito l’area a sud-ovest di Bengasi.