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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Quindici arresti per la faida di Soverato

Quindici arresti per la faida di Soverato

Si tratta di componenti della cosca Sia, Procopio, Tripodi. Tra di loro mandanti ed esecutori del caso di “lupara bianca” di Giuseppe Todaro, scomparso a dicembre 2009. In manette anche un carabiniere

Quindici arresti per la faida di Soverato. Indagato ex vicesindaco

Si tratta di componenti della cosca Sia, Procopio, Tripodi. Tra di loro mandanti ed esecutori del caso di “lupara bianca” di Giuseppe Todaro, scomparso a dicembre 2009. In manette anche un carabiniere

 

 

(ANSA) – CATANZARO – Un’operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato è in corso per l’esecuzione di 15 misure cautelari nei confronti di presunti affiliati alla cosca di ‘ndrangheta Sia-Procopio-Tripodi operante nell’area ionica soveratese. Tra gli arrestati vi sarebbero anche mandanti ed esecutori del caso di “lupara bianca” di Giuseppe Todaro, avvenuto nel 2009 e che avrebbe dato il via alla faida cosiddetta “mafia dei boschi”, nel corso della quale ci sono stati numerosi omicidi. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, sequestro di persona, occultamento di cadavere, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini, che si sono avvalse anche della collaborazione del Ros, sono cominciate il 22 dicembre 2009 dopo la scomparsa per ”lupara bianca” di Giuseppe Todaro, presunto affiliato alla cosca Gallace-Novella, rivale di quella dei Sia-Procopio-Tripodi. Le indagini, oltre a ricostruire le fasi della scomparsa e della successiva soppressione di Todaro, hanno portato gli investigatori a delineare compiti e ruoli degli indagati nell’ambito del locale di ‘ndrangheta di Soverato, attivo sin dal 2002 nei comuni di Soverato, Davoli, San Sostene, Montepaone e Montauro.

IN MANETTE ANCHE UN CARABINIERE

C’é anche un carabiniere tra le persone arrestate stamani nell’ambito dell’operazione condotta dai suoi colleghi del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato contro presunti affiliati alla cosca Sia – Procopio – Tripodi operante nell’area ionica soveratese. E’ quanto si è appreso in ambienti investigativi. Il militare, che era ancora in servizio, è accusato di associazione mafiosa. Non è stato ancora specificato dove prestasse servizio. L’operazione, coordinata dalla Dda di Catanzaro, ha colpito una delle cosche coinvolte da anni in quella che viene chiamata “faida dei boschi”, uno scontro che vede contrapposte famiglie di ‘ndrangheta che operano nella zona al confine tra le province di Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia e che negli ultimi tre anni ha provocato una ventina di morti. La faida, nata per gli interessi sui lavori boschivi, si e’ trasformata col passare degli anni in una vera e propria guerra di mafia per il predominio sul territorio, sugli appalti pubblici, degli insediamenti turistici e della realizzazione di impianti di energia alternativa.

INDAGATO EX VICESINDACO DI SOVERATO

L’ex vicesindaco di Soverato, Teodoro Sinopoli, è indagato in stato di libertà per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Catanzaro che stamani ha portato a 12 arresti e a tre obblighi di dimora nei confronti di presunti affiliati alla cosca Sia-Procopio-Tripodi. La Dda aveva anche chiesto l’arresto di Sinopoli ma il gip l’ha rigettato. L’ex vicesindaco è accusato di avere affidato ad una ditta riconducibile, secondo gli inquirenti, ad uno dei boss del soveratese lavori per opere pubbliche e fornitura di materiale edile. Il gip ha invece disposto la custodia cautelare in carcere per il brigadiere dei carabinieri Vincenzo Alcaro, in servizio al reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro. I pm gli hanno contestato il concorso esterno, ma il gip ha emesso l’ordinanza nei suoi confronti per associazione mafiosa. In particolare il sottufficiale avrebbe fornito ai componenti dell’associazione mafiosa informazioni sulle operazioni di servizio che venivano svolte dai suoi colleghi nei confronti della stessa cosca. L’inchiesta condotta dai carabinieri del Comando provinciale e della Compagnia di Soverato e a cui ha collaborato anche il Ros ha ricostruito i contrasti interni sorti tra gli schieramenti una volta uniti dei Sia e dei Todaro, sostenuti rispettivamente dalla cosche Vallelunga e Novella da un lato e Gallace dall’altro. Divisione che ha portato a una vera e propria guerra di mafia con decine di omicidi commessi tra il 2009 e il 2011. L’inchiesta ha anche fatto luce sull’omicidio di Giuseppe Todaro vittima di un caso di “lupara bianca”. I particolari dell’operazione sono stati illustrati dal procuratore della Repubblica Vincenzo Antonio Lombardo, dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, dal comandante provinciale dei carabinieri Salvatore Sgroj, dal comandante del Reparto operativo Giorgio Naselli e dal comandante della Compagnia di Soverato Emanuele Leuzzi.

redazione@approdonews.it