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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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Quasi come Gaber. Taurianova… “Grimaldi e Grimaldelli” "Voglio mettere il punto su quella che ho già definito come una carnevalata, anzi, la carnevalata, la carnevalata del secolo e mi sembra anche inutile specificare meglio di cosa sto parlando, tanto chi legge avrà già capito ma – solo per mera completezza – confermo che mi sto riferendo, ovviamente, alla visita del Principe di casa Grimaldi a Taurianova"

Quasi come Gaber. Taurianova… “Grimaldi e Grimaldelli” "Voglio mettere il punto su quella che ho già definito come una carnevalata, anzi, la carnevalata, la carnevalata del secolo e mi sembra anche inutile specificare meglio di cosa sto parlando, tanto chi legge avrà già capito ma – solo per mera completezza – confermo che mi sto riferendo, ovviamente, alla visita del Principe di casa Grimaldi a Taurianova"

Di Domenico Monteleone

“GRIMALDI E GRIMALDELLI”
Ehi, avete notato quanto chiasso fanno?
Avete notato come sono sgargianti il sindaco ed i suoi accoliti quando devono menare vanto di se stessi?
Come sono pacchiani!
Per cosa, poi?
Le luci si sono spente e – dopo tutto quello che si è fatto, detto e scritto – è giunto il momento di tirare veramente le somme.
Mi riferisco, ovviamente, alla più grande carnevalata mai orchestrata da un’amministrazione comunale a Taurianova.
Si, voglio mettere il punto su quella che ho già definito come una carnevalata, anzi, la carnevalata, la carnevalata del secolo e mi sembra anche inutile specificare meglio di cosa sto parlando, tanto chi legge avrà già capito ma – solo per mera completezza – confermo che mi sto riferendo, ovviamente, alla visita del Principe di casa Grimaldi a Taurianova.
Le note stampa diffuse parlano incredibilmente di grande successo, di “ali di folla”, di “migliaia di persone”, di “occasione per il riscatto” per Taurianova, di “emozione”, già, anche di emozione.
Come sono sgargianti gli amministratori di Taurianova quando devono autoesaltare le cose – anche le più trucide – che organizzano!
Ripeto: come sono chiassosi e pacchiani!
Un evento, non c’è dubbio, pompato e strombazzato senza eleganza, ma la domanda più giusta da porsi è la seguente: fu vera gloria?
Si, insomma, la realtà è quella che viene contrabbandata – dai tam tam degli amministratori attraverso i propri canali e le note stampa – o, invece, la realtà è quella ben diversa che è sotto gli occhi di tutti?
A noi pare lampante, in verità, che si è trattato di un evento che, nella migliore delle ipotesi, deve finire nel dimenticatoio ed essere archiviato per tutta la sua banalità e la sua inutilità ma che – ad un analisi più accurata – deve, più propriamente, essere additato per sempre al pubblico ludibrio e ciò per tanti motivi.
Ve ne indichiamo solo alcuni.
Il Feudo.
Ho già urlato che Taurianova ne esce con una “targa” apposta sui muri municipali, laddove si legge che Essa è nientepopodimeno che “feudo” della Famiglia Grimaldi.
Ho già spiegato perché è un assurdo, oltre che un obbrobrio, in termini giuridici oltre ad essere un insulto alla nostra intelligenza.
Sotto questo aspetto, non aggiungo altro.
Annuncio, piuttosto, che nelle prossime settimane organizzeremo una raccolta di mille firme mille per la immediata rimozione di quella lapide, simbolo di questa anacronistica e vergognosa sottomissione.
Si, so cosa state pensando ovvero che molti Taurianovesi non si possono esporre e ciò mi consta personalmente poiché so perfettamente che qualcuno è stato, perfino, redarguito per aver messo il proprio like sui Post contro il sindaco ed i suoi accoliti.
Si, molti non si possono esporre ma organizzare i gazebo per le firme contro questa Onta è qualcosa di assolutamente necessario perchè riguarda la Dignità di un Popolo e la Dignità prescinde dalle paure e dai nascondimenti.
Si, so bene che l’amministrazione – come ha fatto in altre occasioni (c’è bisogno che dica quali?) – farà di tutto per minimizzare la portata di questa Raccolta di Firme e cercherà di far passare l’idea che ci sono altri Problemi e, magari, la butterà sull’ironia.
Fantastico: proprio ‘sta gente che organizza queste carnevalate pseudofeudali avrà il coraggio di dirVi che ci sono altri problemi a Taurianova!
L’ironia, poi, l’ironia va detto qualcosa sull’ironia perchè – a leggere un comunicato postcarnevalata di Biasi – pare si una prerogativa che è appannaggio esclusivamente del sindaco e che l’ironia degli altri sia solo pessima merce da quattro soldi.
Insomma, se è lui a farla, va bene, se sono gli altri, no. Biasi-mevole pensiero, ovviamente.
Guardi sindaco, capisco che l’ironia dia fastidio e che lei cerchi di esorcizzarla ma le annuncio che è proprio attraverso l’ironia che una risata vi seppellirà, così come disse e predisse un insigne umorista.
Il chiasso che si è sentito attraverso i giornali, torniamo al chiasso fatto e che assomiglia molto allo starnazzare nelle aie.
Parliamone meglio.
Ali di Folla? Ma quali ali di folla, le fotografie descrivono in maniera impietosa che Taurianova ha giustamente disertata la carnevalata e neanche l’espediente di portare i bambini delle scuole può coprire l’assenza – direi: il rigetto – di massa con cui Taurianova ha reagito a questa sceneggiata.
Veniamo, però, al centro della imbarazzante vicenda e il centro è l’utilità di questa cosa qua.
Insomma, a cosa è servita?
Si è parlato di occasione storica.
Occasione?
Occasione di cosa?
A parte che – prima di Taurianova – questa carnevalata è stata messa in scena da una marea di altri paesi e paesini.
A parte questo, a parte, cioè, che non siamo manco i primi, a cosa è servita?
A cosa è servita?
A cosa è servito spendere parecchi soldini pubblici?
A cosa è servito prostrarsi davanti a quello che la stessa Amministrazione ha indicato implicitamente come Feudatario?
A cosa è servito tutto ciò?
Cosa importa ai Taurianovesi che hanno bisogno?
Cosa importa ai Taurianovesi che hanno difficoltà?
Cosa importa ai Taurianovesi che hanno un po’ di sale in zucca, di questo paffutello signore d’oltralpe e della sua sciocca visita?
Cosa Importa?
E, poi, quanti soldi abbiamo speso?
Come li abbiamo spesi?
Come mai nelle note stampa e nei Post sui social dell’amministrazione non si parla mai del pranzo offerto, peraltro a non si sa bene chi?
Chi ha pagato il Pranzo?
Quanto è costato?
Non è che, poi, ci troveremo tutto ciò nel Bilancio Comunale e paga Pantalone, come al solito?
Insomma, quanto è costata questa carnevalata?
E lo chiedo mentre mi auguro, sinceramente, che non abbia avuto costi per la collettività …
E non mi addentro, poi, su come, eventualmente, si potevano spendere questi soldi.
Ci sono, insomma, una serie di domande verso le quali “chiamo” l’amministrazione a rispondere e, ovviamente, so bene che non risponderanno così come hanno fatto e fanno in tante altre Occasioni e non sembra necessario fare cenno a qualcuna di queste occasioni poichè tutti conoscono tutto e tutti sanno tutto.
Rispondere?
L’Amministrazione del biasi-mevole sindaco e dei suoi accoliti non risponde praticamente mai (quando non le conviene, ovviamente) e c’è da domandarsi se questo silenzio su più temi e su più fronti sia legittimo e lecito.
A me sembra – a parte tutta la possibile ricostruzione in punto di diritto – che è proprio il chiasso che fanno quando vogliono menare vanto, è proprio il chiasso che fanno che mette in risalto ed evidenzia in tutta la sua imbarazzante chiarezza la irregolarità e l’anormalità del loro silenzio.
Ma come? Quando devono strombazzare e menare vanto intorno a cose futili e di nessunissima importanza, parlano tanto ed anche a vanvera e quando devono rispondere a cittadini o a questioni di rilievo stanno zitti e muti e scelgono immancabilmente il silenzio?
Tutto ciò non è un po’ imbarazzante e gretto?
Ecco, davanti a questa evidenza non credo ci sia altro da aggiungere se non sottolineare ancora una volta come la biasi-mevole amministrazione usi il silenzio come strumento di potere, uno strumento che – magicamente – cessa allorquando c’è da menare vanto, magari immotivatamente.
Magicamente cessa.
Ripeto anche qui che – qualora fosse finalmente tra i loro desiderata – sono disponibile a confrontarmi su questo come su tanti altri temi e, quando dico “tanti altri temi”, intendo tutti i temi possibili.
Attendo, insomma, come sempre.
La visita feudale, torniamo alla visita feudale.
Cosa ne rimane?
Ciò che ne rimane è, intanto, così come abbiamo visto tutti, che la realtà pubblicizzata è una realtà che non esiste, è una realtà inventata, un realtà che richiama i peggiori regimi che usavano la propaganda ed usavano – guarda un po’ – anche i bambini, per apparire diversi da quello che erano.
Altro che richiami ridondanti e fuori luogo ai tempi bui di Taurianova!
Ecco, parliamo di questo argomento che il sindaco sembra amare tanto: i tempi bui di Taurianova e lo strombazzato “riscatto” che i Taurianovesi devono perseguire.
Il Riscatto di Taurianova: ecco un altro luogo comune che il sindaco cerca di maneggiare retoricamente.
Si, ancora una volta – anche nel corso di questa carnevalata – si è prodotto nel refrain più usato e più insopportabile della storia della Calabria ovvero il ritornello per cui la nostra Regione deve riscattarsi.
Voglio dirlo una volta per tutte, anche se – nel mio piccolo – lo vado dicendo da decenni: la Calabria non ha niente da cui riscattarsi!
La cosa meravigliosamente ironica ed incredibile è che proprio questo sindaco parla di riscatto e ne parla proprio allorquando ha ucciso l’onore della nostra città – con tanto di lapide! – retrocedendola a Feudo.
Veramente da non credere, sembriamo su “Scherzi a Parte”.
Debbo spiegargli io, allora, che il riscatto è un istituto giuridico antichissimo in base al quale è prevista la liberazione da un obbligo assunto in precedenza, insomma, in alcuni tipi di contratti, il debitore può svincolarsi dall’impegno mediante il pagamento di un prezzo o il sacrificio di parte di un diritto a lui spettante.
Per traslato, più recentemente – ed in maniera meno tecnica – si intende l’affrancazione da una situazione di inferiorità o di sudditanza, ripeto: da una situazione di sudditanza.
Taurianova – e su questo siamo essere tutti d’accordo – non è e non deve essere in stato di sudditanza verso niente e verso nessuno.
Altro che feudo dei Grimaldi!
Che vergogna!
Tutta la Calabria, preciso ancora, non ha niente da cui riscattarsi perché non deve sentire inferiorità verso niente e verso nessuno e, dunque, non posso non osservare come il sindaco ripeta un ritornello vecchio, abusato e figlio di una profonda ignoranza in fatto di storia ed anche in punto di diritto.
Affermare che la Calabria si deve riscattare è dare sostegno e corroborare tutte quelle forze che, invece, hanno storicamente voluto e vogliono che la Calabria (ed il Sud in generale) non abbiamo mai a progredire.
Si, perché le parole sono importanti, le parole ti segnano, le parole ti delimitano, le parole ti ghettizzano, soprattutto quando le pronuncia improvvidamente un sindaco che dimostra di non sapere ciò che dovrebbe sapere e che non si avvede nemmeno dell’oltraggio portato alla nostra Città con quella targa infame.
La Calabria, insomma, non deve più ripetere, non deve mai più ripetersi che ha bisogno di riscattarsi.
Tutt’al più sono quelli che hanno fatto del male che devono riscattarsi, loro, singolarmente, uno per per uno, ma che c’entriamo noi come popolo, come entità collettiva, mica siamo noi che abbiamo commesso qualcosa di male.
Insomma, la collettività non deve riscattarsi per il male commesso da qualche singolo o da qualche gruppo di singoli delinquenti.
Correlativamente, vorrei, voglio, pretendo che le Autorità – tutte! – la smettano di parlare di riscatto che dovrebbe porre in essere la collettività, proprio perché la collettività dei Taurianovesi (e dei Calabresi tutti) onesti e per bene non ha nulla da cui riscattarsi.
È bene, insomma, che – quando si anela il riscatto – si parli in prima persona, per se stessi e non per gli altri ed invitiamo il sindaco ad astenersi in futuro da tale contegno.
Ed è incredibile davvero, ripeto, che – fermo quanto sopra – si invochi il riscatto proprio mentre si celebra scioccamente la retrocessione a feudo.
Mi domando, però, quanti degli amministratori attuali comprenderanno questo ragionamento e mi sovviene, così, ben chiara l’idea del baratro in cui sta precipitando Taurianova, altro che riscatto brandito davanti al proprio agognato Feudatario.
La verità è che nessuno – se non l’amministrazione – a Taurianova ha bisogno di reali, di altezze serenissime, di principi di Monaco e di Grimaldi di sorta.
No, Taurianova non ha bisogno di “reali”, perché di “reali” ha solo tantissimi problemi che questa biasi-mevole amministrazione – lontano dal risolverli – cerca solo di annacquare e dissimulare in una brodoglia di sollazzi e di stravaganti diversivi (camuffati da eventi) propagandati come epocali ma che, in realtà, sono ascrivibili alla categoria delle carnevalate inutili e imbarazzanti.
Eventi e carnevalate come quella con il principe di casa Grimaldi che, come in un effetto boomerang, diventano – fortunatamente e magicamente – veri e propri Grimaldelli utili, molto utili, per aprire la scatola delle menzogne confezionate da questa amministrazione e utili, molto utili, per svelarne tutta la scarsità in tema di contenuti e, infine, utili, molto utili, a mostrarne il vero modestissimo livello.
Il principe, alla fine della fiera, è tornato a Monaco carico di leccornie e speriamo – dal profondo del cuore – che non sia mai più invitato per carnevalate di questo genere.
Il re, invece – re solo metaforicamente, s’intende – è nudo e, ovviamente, mi dicono non essere un bel vedere.
Sine cura et sine die.