Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Quanto sono attendibili le commissioni d’esame?

Quanto sono attendibili le commissioni d’esame?

Editoriale di Antonio Giangrande

Quanto sono attendibili le commissioni d’esame?

Editoriale di Antonio Giangrande

 

 

Ogni anno a dicembre c’è un evento che stravolge la vita di molte persone.
Il Natale? No! L’esame di avvocato che si svolge presso ogni Corte di
Appello ed affrontato da decine di migliaia di candidati illusi.

La domanda sorge spontanea: c’è da fidarsi delle commissioni dei concorsi
pubblici o degli esami di Stato?

«Dai dati emersi da uno studio effettuato: per nulla!». Così opina Antonio
Giangrande, lo scrittore, saggista e sociologo storico, che su tema ha
scritto un libro “CONCORSOPOLI ED ESAMOPOLI. L’Italia dei concorsi e degli
esami pubblici truccati” tratto dalla collana editoriale “L’ITALIA DEL
TRUCCO, L’ITALIA CHE SIAMO”.

E proprio dalle tracce delle prove di esame che si inizia. Appunto.
Sbagliano anche le tracce della Maturità. “Le parole sono importanti”,
urlava Nanni Moretti nel film Palombella Rossa alla giornalista che, senza
successo, provava a intervistarlo. E’ proprio dalla commissione dell’esame
di giornalismo partiamo e dalle tracce da queste predisposte. Giusto per
saggiare la sua preparazione. La commissione è quella ad avere elaborato le
tracce d’esame. In particolare due magistrati (scelti dalla corte d’appello
di Roma) e cinque giornalisti professionisti. Ne dà conto il sito de
l’Espresso, che pubblica sia i documenti originali consegnati ai candidati,
sia la versione degli stessi per come appare sul sito dell’Ordine, cioè con
le correzioni (a penna) degli errori. Ossia: “Il pubblico ministero deciderà
se convalidare o meno il fermo”. Uno strafalcione: compito che spetta al
giudice delle indagini preliminari. Seguono altre inesattezze come il
cognome del pm (che passa da Galese a Galesi) e una citazione del regista
Carlo Lizzani, in cui “stacco la chiave” diventa “stacco la spina”.

Sarà per questo che Indro Montanelli decise di non affrontare l’esame e
Milena Gabanelli di non riaffrontarlo? Sarà per questo che Paolo Mieli è
stato bocciato? E che dire di Aldo Busi il cui compito respinto era
considerato un capolavoro e ricercato a suon di moneta? È in buona compagnia
la signora Gabanelli & Company. Infatti si racconta che anche Alberto
Moravia fu bocciato all’esame da giornalista professionista. Poco male. Sono
le eccezioni che confermano la regola. Non sono gli esami giudicate da
siffatte commissioni che possono attribuire patenti di eccellenza. Se non è
la meritocrazia ha fare leva in Italia, sono i mediocri allora a giudicare.
Ed a un lettore poco importa sapere se chi scrive ha superato o meno l’esame
di giornalismo. Peccato che per esercitare una professione bisogna
abilitarsi ed anche se eccelsi non è facile che i mediocri intendano
l’eccellenza. L’esperienza e il buon senso, come sempre, sono le qualità
fondamentali che nessuno (pochi) può trasmettere o sa insegnare. Del resto,
si dice che anche Giuseppe Verdi fu bocciato al Conservatorio e che
Benedetto Croce e Gabriele D’Annunzio non si erano mai laureati.

Che dire delle Commissioni di esame di avvocato. Parliamo della sessione
2012. Potremmo parlarne per le sessioni passate, ma anche per quelle future:
tanto in questa Italia le cose nefaste sono destinate a durare in eterno.

A Lecce sarebbero solo 440 su 1258 i compiti ritenuti validi. Questo il
responso della Commissione di Catania, presieduta dall’Avvocato Antonio
Vitale, addetta alla correzione degli elaborati. Più di cento scritti
finiscono sul tavolo della Procura della Repubblica con l’accusa di plagio,
per poi, magari, scoprire che è tutta una bufala. Copioni a parte, sarebbe,
comunque, il 65% a non superare l’esame: troppi per definirli asini, tenuto
conto che, per esperienza personale, so che alla fase di correzione non si
dedicano oltre i 5 minuti, rispetto ai 15/20 minuti occorrenti. Troppo pochi
per esprimere giudizi fondati. Oltretutto l’arbitrio non si motiva nemmeno
rilasciando i compiti corretti immacolati.

Prescindendo dalla caccia mirata alle streghe, c’è forse di più?

Eppure c’è chi queste commissioni li sputtana. TAR Lecce: esame forense,
parti estratte da un sito? Legittimo se presenti in un codice commentato. È
illegittimo l’annullamento dell’elaborato dell’esame di abilitazione forense
per essere alcune parti estratte da un sito, se tali parti sono presenti
all’interno di un codice commentato. (Tribunale Amministrativo Regionale per
la Puglia – Lecce – Sezione Prima, Ordinanza 19 settembre 2013, n. 465).

E’ lo stesso Tar Catania che bacchetta la Commissione d’esame di Avvocato
della stessa città Esame di avvocato…Copiare non sempre fa rima con
annullare – TAR CATANIA ordinanza n. 1300/2010. Esame avvocato: Qualora in
sede di correzione dell’elaborato si accerta che il lavoro sia in tutto o in
parte copiato da altro elaborato o da qualche manuale, per condurre
all’annullamento della prova, deve essere esatto e rigoroso. Tale principio
di diritto è desumibile dall’ordinanza in rassegna n. 1300/2010 del TAR
Catania che ha accolto l’istanza cautelare connessa al ricorso principale
avanzata avverso la mancata ammissione del ricorrente alla prova orale
dell’esame di avvocato. In particolare, per il Tar etneo “il ricorso appare
fondato, in quanto la Commissione si è limitata ad affermare apoditticamente
che il compito di diritto penale della ricorrente conteneva “ampi passi del
tutto identici all’elaborato di penale contenuto” in altra busta recante il
n. 459 senza alcuna specificazione, anche sul compito, che consenta di
appurare che questa presunta “identità” vada oltre la semplice preparazione
sui medesimi testi, o la consultazione dei medesimi codici”. Per il TAR
siciliano, inoltre, “l’elaborato di penale del candidato contraddistinto dal
n. 459 era stato corretto da una diversa sottocommissione durante la seduta
del 19 marzo 2010, e tale elaborato non risulta essere stato parimenti
annullato”.

E a sua volta è la stessa Commissione d’esame di Avvocato di Lecce ad essere
sgamata. Esami di avvocato. Il Tar di Salerno accoglie i ricorsi dei
bocciati. I ricorsi accolti sono già decine, più di trenta soltanto nella
seduta di giovedì 24 ottobre 2013, presentati da aspiranti avvocati bocciati
alle ultime prove scritte da un giudizio che il Tar ha ritenuto illegittimo
in quanto non indica i criteri sui cui si è fondato. Il Tribunale
amministrativo sta quindi accogliendo le domande cautelari, rinviando al
maggio del 2014 il giudizio di merito ma indicando, per sanare il vizio, una
nuova procedura da affidare a una commissione diversa da quella di Lecce che
ha deciso le bocciature. Il numero dei bocciati, reso noto lo scorso giugno
2013, fu altissimo. Soltanto 366 candidati, su un totale di 1.125, passarono
le forche caudine dello scritto e furono ammessi alle prove orali. Una
percentuale del 32,53: quasi 17 punti in meno del 49,16 registrato alla
sessione dell’anno precedente. Numeri, questi ultimi, in linea con una media
che, poco più o poco meno, si è attestata negli ultimi anni sull’ammissione
della metà dei partecipanti. Nel 2012, invece, la ghigliottina è caduta sul
64,09 per cento degli esaminandi. In numeri assoluti i bocciati furono 721,
a cui vanno aggiunti i 38 compiti (3,38 per cento) annullati per
irregolarità come il rinvenimento di svolgimenti uguali. Adesso una parte di
quelle persone ha visto accogliere dal Tar i propri ricorsi. I criteri usati
dai commissari per l’attribuzione del punteggio, hanno spiegato i giudici,
«non si rinvengono né nei criteri generali fissati dalla Commissione
centrale né nelle ulteriori determinazioni di recepimento e di
specificazione della Sottocommissione locale». La valutazione, quindi, «deve
ritenersi l’illegittima».

Che ne sarà di tutti coloro che quel ricorso non lo hanno presentato.
Riproveranno l’esame e, forse, saranno più fortunati. Anche perché vatti a
fidare dei Tar.

Ci si deve chiedere: se il sistema permette da sempre questo stato di cose
con il libero arbitrio in tema di stroncature dei candidati, come mai solo
il Tar di Salerno, su decine di istituzioni simili, vi ha posto rimedio?

Esami di Stato: forche caudine, giochi di prestigio o giochi di azzardo?
Certo non attestazione di merito.

Sicuramente nell’affrontare l’esame di Stato di giornalismo sarei stato
bocciato per aver, questo articolo, superato le 45 righe da 60 caratteri,
ciascuna per un totale di 2.700 battute, compresi gli spazi. Così come
previsto dalle norme.

Certamente, però, si leggerà qualcosa che proprio i giornalisti
professionisti preferiscono non dire: tutte le commissioni di esame sono
inaffidabili, proprio perché sono i mediocri a giudicare, in quanto in
Italia sono i mediocri a vincere ed a fare carriera!

Antonio Giangrande, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia