Quando un piccione muore… Taurianova piange la sua dipartita!
Potevamo non (ri)occuparci ancora di volatili? Specialmente dopo il conferimento del premio “Araba fenice” che questa Redazione ha ricevuto, un uccello di fuoco per “penne d’oro” e quindi, sempre più solidali in modo rafforzativo con gli uccelli (di ogni specie). Ma mentre l’araba fenice è tranquilla perché risorge sempre dalle proprie ceneri (o dall’acqua se non c’è fuoco in altre mitologie), ci sono uccelli meno fortunati che questa città dimentica. Un’amministrazione politica degna dei bisogni dei più deboli deve incondizionatamente occuparsi della parte emarginata, degli ultimi in una società.
Questa rubrica è molto solidale con i piccioni morti, ma soprattutto come è stato scritto in precedenza, si è battuta per una degna sepoltura di quei due piccioni che giacciono oramai da moltissimi giorni nel centro città, a due passi da Piazza Italia e il sagrato della chiesa antica del rosario. Da un po’ di giorni, chiedendo in giro, ma senza fortuna (o quasi), non si sa che fine abbia fatto uno dei piccioni che stava accovacciato sul marciapiede (riproponiamo la foto per chiunque avesse notizie e magari ce le comunicasse), anche se qualcuno, ma a Taurianona vige sempre l’omertà, abbia visto un tipo con un andamento tra un sommergibile arenato e un ottovolante, con abito “incravattato” e con qualcosa in mano, dalla descrizione sembrerebbe l’assessore “al ceppo” Luigi Mamone, ma non essendo certi, non possiamo accusare nessuno.
L’altro piccione, quello che cambia posizione come se si stesse rivoltando dalla tomba (immaginaria), brama con occhi spiritati uno spicciolo di dignità affinché venga rimosso da quel luogo, dal quale prova tanta vergogna in quanto perennemente osservato dai passanti. Da qualche turista (sia della “vaianeda” che delle zucchine sott’olio), ma che non si augura a nessuno una fine del genere. Immaginate, quando qualcuno (magari si perde nella Piana), e viene a prendere un gelato o farsi una passeggiata si ritrova davanti uno spettacolo spettrale del genere. Vorreste voi essere guardati così senza pudore mentre la vostra carcassa giace in mezzo alla strada? Mettetevi nei panni del piccione e poi poggiate una mano sulla vostra coscienza (ho detto coscienza, non pancia). Cari amministratori di Taurianova “(s)cambia”, è un dovere morale prima ancora che igienico. Infatti, nessuno, ad esempio, ce l’ha con quei poveri topi che camminano liberamente in alcune vie della città, è un loro diritto e questa città qualsiasi sia stato il colore politico che l’ha amministrata, ha sempre garantito libertà di movimento e di azione ai topi presenti in città, c’è sempre stato un accordo tacito tra le amministrazioni e la tribù dei topi.
Sicuramente questa nuova amministrazione targata Gastone Paperone Scionti ha dato una ventata di freschezza alla città, un’aria nuova che parte dallo Zomaro e finisce alla Tonnara di Palmi. Molte volte, noti anche i volti di chi la compone, si va dalla sottomarino del basso ventre di Mamone al salvagente di bordo di Pino Obama Falleti (che è il deus ex “moto”), alla “grande bellezza” di Raffaele Loprete e alla….no! Alla Ferraro ho promesso, non scrivo nulla, mi dispiace (per ora). Per una volta, ma solo per questa volta, visto che questo sindaco è impegnato a pubblicare grandi eventi e progettualità che stanno arrivando a Taurianova, come strade, con dei progetti MiBACT e vista la loro mole e importanza, ci scommetto che presto questo sindaco si prenderà i meriti, giustamente, di aver portato l’acqua in tutte le case e udite, anche l’energia elettrica e potete accendere la luce con degli oggetti miracolosi che prendono il nome di lampadine, basta candele di cera. Scionti non scherza, sta facendo passi da gigante.
Visto che nessuno mi ascolta, ero indeciso se rivolgermi alla parrocchia di San Giuseppe, dato che è la seconda volta che lancio questo appello di rimozione dei “piccioni metropolitani”, o all’unico amministratore con delega all’invisibilità, il vicesindaco. Mi rivolgo a te cara “Maestro Yoda” Patrizio, tu che hai il dono dell’invisibilità, si dice che stavi dietro alla processione della Madonna del Carmine, ma che nessuno ti ha visto, riesci a svanire nell’aria come un palloncino perso nel buio pesto del cielo, potresti donare (gratuitamente) un po’ della tua dote e far sparire quei poveri piccioni? L’umanità te ne sarà grata, e anche Totò e Peppino! E, se qualora dovesse ancora perdurare questa situazione incresciosa, proverò a rivolgermi al nuovo assessore di pancia con delega ai falò da spiaggia Caridi “il freddo” perché “Santo Roccu” è impegnato per la cura dei suoi capelli come nido per piccioni (vivi).