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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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“Traversa ha dieci giorni per decidere”

“Traversa ha dieci giorni per decidere”

Doppio incarico: Luigi Ciambrone (Fli) esorta il sindaco di Catanzaro a scegliere se continuare ad amministrare il comune oppure mantenere la carica di parlamentare

“Traversa ha dieci giorni per decidere”

Doppio incarico: Luigi Ciambrone (Fli) esorta il sindaco di Catanzaro a scegliere se continuare ad amministrare il comune oppure mantenere la carica di parlamentare

 

Riceviamo e pubblichiamo: 

Desideriamo ritornare sulla Sentenza n. 277 del 21 ottobre 2011 in cui, com’è noto ed abbiamo già scritto, i giudici costituzionali ritengono diversamente che il sistema vada ricondotto ad una “razionalità intrinseca” altrimenti lesa, nel cui contesto va evidenziato “il naturale carattere bilaterale dell’ineleggibilità”, il quale inevitabilmente “finisce con il tutelare, attraverso il divieto a candidarsi in determinate condizioni, non solo la carica per la quale l’elezione è disposta, ma anche la carica il cui esercizio è ritenuto incompatibile con la candidatura in questione”. Per rilevare che il Sindaco On.Le Michele TRAVERSA ha solo dieci dieci giorni di tempo per decidere, a far data dalla sentenza della Consulta, pena la decadenza automatica dalla carica di primo cittadino. Sulla tematica, dopo la nostra analisi e già pubblicata nei giorni addietro, sono intervenuti anche Autorevoli pareri di Giuristi che vogliamo riportare. «Adesso il parlamentare-amministratore – sottolinea Fabio SAITTA, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Messina – avrà dieci giorni di tempo per optare per uno dei due incarichi, altrimenti decadrà probabilmente da quello più recente». Anche per l’amministrativista Stefano PALAZZOLO, «essendo quella della Corte Costituzionale una sentenza “additiva”, si attua immediatamente. Consiglierei, per una questione di cautela, di optare subito tra sindaco o la carica parlamentare». La decisione della Consulta ha tuttavia valore per tutti quei parlamentari divenuti sindaci di grandi città e che dovranno dunque scegliere quale dei due incarichi mantenere. Non è solo Stancanelli (Sindaco di Catania e che ha dato origine al ricorso del cittadino-elettore) a essere primo cittadino di un municipio che conta oltre 20 mila anime. Ci sarebbero, infatti, altri 6 deputati e 5 senatori che ricoprono contemporaneamente anche la carica di sindaco di un Comune con oltre 20mila abitanti. A Palazzo Madama – secondo un elenco ufficioso – sarebbero Vincenzo Nespoli, sindaco di Afragola, Antonio Azzollini, sindaco di Molfetta, Gianvittore Vaccari, sindaco di Feltre (Belluno) e Giuseppe Firrarello, sindaco di Bronte (Catania). Alla Camera – dove invece i dati sono forniti dalla Giunta per le elezioni – i primi cittadini di paesi con oltre 20mila abitanti sono Adriano Paroli (Brescia), Giulio Marini (Viterbo), Nicolò Cristaldi (Mazara del Vallo), Marco Zacchera (Verbania), Michele Traversa (Catanzaro), Luciano Dussin, sindaco di Castelfranco Veneto.

Sono invece 97, in tutto, i parlamentari che attualmente ricoprono un doppio incarico. Esattamente, sugli scranni di Montecitorio e di Palazzo Madama ci sono 44 Consiglieri comunali/provinciali, 34 Sindaci, 13 Presidenti/vicepresidenti di Provincia, 3 vicesindaci e 3 assessori.
In ultima analisi la Consulta ha sancito un principio più generale: STOP ai doppi incarichi! 

Luigi CIAMBRONE (Fli)

redazione@approdonews.it