“Riparte il futuro”: grandi cifre e tanto impegno per combattere la corruzione
redazione | Il 13, Lug 2013
Ha trovato grandi adesioni la campagna sociale lanciata da Libera e dal Gruppo Abele
di CLAUDIA CANNATA’
“Riparte il futuro”: grandi cifre e tanto impegno per combattere la corruzione
Ha trovato grandi adesioni la campagna sociale lanciata da Libera e dal Gruppo Abele
di Caludia Cannatà
Lo scorso gennaio, durante la campagna elettorale per le elezioni politiche che si sono svolte il 24 e 25 febbraio, Libera e il Gruppo Abele hanno lanciato “Riparte il futuro”, una campagna sociale per contrastare il fenomeno della corruzione.
“La corruzione è uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza. […] Si tratta di un fenomeno dilagante, fra le cause della disoccupazione, della crisi economica, dei disservizi del settore pubblico, degli sprechi e delle ineguaglianze sociali, che danneggia le istituzioni e la vita quotidiana delle persone”.
Sulla base di questa premessa, la petizione si rivolgeva parallelamente ai cittadini e ai politici, chiedendo ai primi di firmare per stimolare l’adesione dei secondi ai quali, invece, si chiedeva di assumere quattro impegni di trasparenza e un impegno di responsabilità finalizzato ad ottenere la modifica del 416 ter, l’articolo del Codice Penale che regola il voto di scambio politico-mafioso.
La raccolta delle firme si è svolta esclusivamente online e, ad oggi, si contano le adesioni di più di 270 mila cittadini e 379 parlamentari di tutte le forze politiche denominati “braccialetti bianchi” dal simbolo che indossano a testimonianza della presa di coscienza e della promessa sottoscritta.
Una campagna il cui già indiscutibile successo sul versante della partecipazione non soltanto numerica potrà essere ulteriormente confermato tra qualche giorno anche sul piano legislativo. Il testo di riforma approvato all’unanimità dalla Commissione Giustizia, infatti, sarà in aula per il primo voto alla Camera a partire dal prossimo lunedì 15 luglio.
A questo punto, quindi, la speranza di riuscire a portare a casa il risultato finale è tanta in chi ha organizzato la campagna e in tutti coloro che l’hanno seguita e sostenuta. Ma allo stesso tempo si respira anche aria di preoccupazione per eventuali modifiche al testo che potrebbero rivelarsi addirittura peggiorative rispetto alla situazione attuale e preoccupazione anche per il voto di quei parlamentari che non hanno manifestato il loro consenso alla campagna in questione.
Per questo motivo, è ancora possibile firmare la petizione su www.riparteilfuturo.it, un sito che comunque vada l’imminente voto alla Camera rimarrà attivo nella convinzione di non poter mollare perché consapevoli del fatto che la legge da sola non basta ad estirpare un male radicato nella cultura del nostro Paese. C’è bisogno, infatti, di proseguire lungo un percorso di educazione utile a combattere quel sentimento di depenalizzazione morale degli atti di corruzione così tanto diffuso nella società attuale.