“Renato Bellofiore è stato un Re permaloso”
redazione | Il 30, Lug 2014
E’ questa l’accusa principale mossa da Rosario Schiavone nei confronti dell’ex Sindaco di Gioia Tauro
“Renato Bellofiore è stato un Re permaloso”
E’ questa l’accusa principale mossa da Rosario Schiavone nei confronti dell’ex Sindaco di Gioia Tauro
Riceviamo e pubblichiamo
Bisognerebbe avere più rispetto per la sofferenza della gente, per il disagio di
una comunità, per il futuro negato ad un popolo. Bisognerebbe avere la forza di assumersi
sempre le proprie responsabilità.
Ci verrebbe davvero da ridere, se i risvolti non fossero così drammatici, il cervo
che dice cornuto al bue. Alla fine va a finire che responsabile della presenza e
del malfunzionamento degli ecomostri è la nostra amministrazione, che è durata un
anno e mezzo.
A Gioia Tauro negli anni in cui il Consiglio Comunale votava a favore dell’ampliamento
del Depuratore e dell’insediamento del Termovalorizzatore, c’era un solo uomo ad
opporsi con forza, a difendere l’ambiente a lottare con denuncie in procura ed esposti,
con scioperi e con manifestazioni, un grande amante del mare e della navigazione,
un grande uomo scomparso da poco, Franco Costa, ed io sono orgoglioso di essere stato
al suo fianco, in prima linea durante quelle battaglie, e fiero di aver militato
insieme a tanti amici in quel partito, anche esso, per una maledettissima coincidenza
della vita, troppo prematuramente scomparso, che è stato Alleanza Nazionale. Eravamo
noi ‘l’azione verde’ sul territorio mentre Aldo Alessio era Sindaco e Renato Bellofiore
era uno sconosciuto.
Ci verrebbe veramente da ridere, se non fosse che stiamo parlando di tragedie.
Aldo Alessio, è stato il sindaco dell’inverno gioiese, del periodo più freddo e buio
per la nostra città, quando c’era il coprifuoco per le strade ed i posti di blocco
in entrata ed uscita dalla città, dalla sua amministrazione abbiamo ereditato il
megadepuratore consortile e l’inceneritore, ecomostri che hanno irreversibilmente
compromesso la nostra naturale vocazione turistica. Meno posti di lavoro più posti
di blocco, così si può sintetizzare la sua stagione politica, e non parliamo di porto!
Renato Bellofiore, è stato eletto sindaco per una manciata di voti, e si è sentito
proclamare Re, un Re permaloso, che mal sopporta le critiche e le contraddizioni.
In meno di una consiliatura è riuscito ad attraversare l’intero arco costituzionale
da destra a sinistra passando per il centro, a riprova, dell’evidente opportunismo
politico su cui si impernia la sua “ideologia (?)”. Da lui non erediteremo nulla
se non macerie, (Lido Gerace, Biblioteca Comunale) e degrado.
Gioia Tauro è una città senza una guida, senza una coscienza civica, di popolo è
una città divisa, lacerata ed offesa, dalla storia, dal suo presente, dalla giustizia,
dalle istituzioni, offesa dalle dinamiche perverse che l’hanno relegata ad essere
il bagno di servizio del Paese.
Ed anche oggi, che è al centro di un crocevia internazionale, che una operazione
internazionale di disarmo, le Nazioni Unite, hanno individuato nel nostro scalo il
miglior sito, e poco importa perché oramai tardiva la questione se l’unico o l’unico
disponibile, come punto strategico per effettuare la più importante operazione di
disarmo degli ultimi anni, la politica locale ancora una volta si è fatta trovare
impreparata, spiazzata, distratta dalle beghe condominiali, pettegola, infantile,
incapace di creare sinergie, relazioni, contatti, offrendo al mondo intero la sua
immagine peggiore, quella di una comunità allo sbando, divisa nella lotta e nella
rivendicazione, senza identità come l’istituzione che male la rappresenta.
C’era da interloquire con Il premier e con i ministri, ma non abbiamo avuto fiato,
adesso facciamo la voce grossa insieme ai Sindaci della piana.
Io non ho paura delle armi chimiche Siriane, mi spaventa di più essere rappresentato
da questa amministrazione acrobata, ballerina, che salta da un partito a quello opposto
come se nulla fosse, da una poltrona ad un’altra senza soluzione di continuità, mi
spaventa di più avere un Sindaco equilibrista appeso ad un sottilissimo filo di maggioranza,
che non rappresenta più nessuno se non se stesso.
Gioia Tauro non ha bisogno di falsi profeti, ne ha già avuti troppi. C’è viceversa
bisogno di una nuova coscienza civica, collettiva, di popolo. Questa città deve ritrovare
coesione sociale e condivisione degli obbiettivi, deve essere capace prima di mobilitarsi
per potersi poi autodeterminare.
Ma non ci può e non ci potrà essere coesione sociale se non c’è una memoria condivisa,
non ci può e non ci potrà essere coscienza di popolo se non c’è una storia condivisa,
la verità è presupposto indefettibile della coesione e della mobilitazione.
Fino a quando, sarà consentito a chiunque, politico, magistrato, giornalista, cialtrone,
fannullone o farabutto, fino a quando permetteremo ancora che gente mediocre senza
passato e senza futuro, con un presente fatto di nulla, possa continuare ad infangare
la memoria della nostra città, di strumentalizzarne sadicamente i drammatici trascorsi,
saremo destinati per sempre a perdere ogni battaglia che sia sull’ambiente, che sia
sulla sanità, che sia sul porto.
A nulla potranno servire le dichiarazioni di guerra di Sindaci senza esercito, di
Sindaci sempre in crisi di maggioranza, perché non basta indossare una fascia per
rappresentare degnamente una comunità, perché è inutile avere la legittimità se non
si ha anche la legittimazione, perché a nulla serve fare gli autoritari se non si
è prima persone autorevoli.
Gioia Tauro 4 marzo 2014
Rosario Schiavone
(Ex Vice Sindaco Gioia Tauro)