“L’attenzione sui testimoni e collaboratori di giustizia, non può essere oggetto di iniziative estemporanee o propagandistiche”
redazione | Il 27, Set 2011
E’ quanto affermano i consiglieri regionali del Pd Maiolo e Censore
“L’attenzione sui testimoni e collaboratori di giustizia, non può essere oggetto di iniziative estemporanee o propagandistiche”
E’ quanto affermano i consiglieri regionali del Pd Maiolo e Censore
“La disciplina a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata è materia troppo importante per essere affrontata senza la prospettiva di raggiungere l’obiettivo. Non possiamo rischiare che le nostre leggi si pongano in contrasto con la normativa statale, ma, al contrario, serve un lavoro serio nella Commissione per superare l’improvvisazione e i limiti evidenti della proposta della Giunta regionale”.
E’ quanto hanno dichiarato i consiglieri regionali del Pd Bruno Censore e Mario Maiolo a margine della Commissione contro l’’ndrangheta in merito al progetto di legge proposto dalla Giunta regionale di modifica della L.R. n. 31 del 2008 a vantaggio dei testimoni di giustizia e collaboratori.
Secondo Censore e Maiolo “non è ammissibile che la proposta arrivi in Commissione sul presupposto, evidentemente, di essere frettolosamente approvata senza essere accompagnata da necessaria relazione e scheda finanziaria e con seri dubbi di costituzionalità. La relazione in Commissione dell’assessore alla cultura, pur se se articolata e ben motivata, non ha potuto e non poteva superare i limiti strutturali, che andavano integrati con una relazione di dettaglio che la Giunta avrebbe dovuto trasmettere al Consiglio. D’altra parte, è stata proprio la Commissione per la qualità e la fattibilità delle leggi, che fra l’altro il Presidente Scopelliti ha proposto di chiudere, ad evidenziare profili di incostituzionalità”.
I due esponenti del Pd concludono così: “L’attenzione sui testimoni e collaboratori di giustizia, soprattutto oggi, non può essere oggetto di iniziative estemporanee o propagandistiche. Occorre, invece, un lavoro programmatico che parta dallo stato di attuazione della legge 31 del 2008 per individuare il miglior intervento possibile, che vada ad integrare la legge stessa favorendo chi contribuisce, a proprio rischio, alla lotta contro l’’ndrangheta. Su questa impostazione, il contributo del Pd in Commissione non mancherà di essere costruttivo e propositivo”.