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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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“L’antica Gioia segreta – Il bacino del Petrace”

“L’antica Gioia segreta – Il bacino del Petrace”

Edito il nuovo libro dell’architetto gioiese Piervalentino Marino

di MARIA TERESA BAGALA’

“L’antica Gioia segreta – Il bacino del Petrace”

Edito il nuovo libro dell’architetto gioiese Piervalentino Marino

 

di Maria Teresa Bagalà

 

 

GIOIA TAURO (RC) – E’ uscito in questi giorni il nuovo libro del giovane architetto gioiese Piervalentino Marino dal titolo “L’ANTICA GIOIA SEGRETA – IL BACINO DEL PETRACE”.

Il testo, edito dalla Casa Editrice “Città del Sole”, è dedicato alla città dell’ autore, appunto Gioia Tauro, in particolar modo al nobile quartiere “Piano delle Fosse”, definito come uno “scrigno dai tesori antichi” e alla valorizzazione del Fiume Petrace, che per le sue caratteristiche “tanto lavoro potrebbe dare ai giovani della città”.
“La Gioia Segreta…”, infatti, presenta un’ elaborazione di un Piano di Recupero Urbano dell’ antico borgo della città, chiamato “Piano delle Fosse”. Esso, come spiega il Marino, “dopo l’epoca greca e romana è stato il primo nucleo abitativo, formato su una collinetta a 30m sopra il livello del mare. La sua evoluzione urbana, formata in quattro secoli diversi, un tempo era racchiusa uniformemente da cinta muraria con torri d’avvistamento semicircolari di epoca spagnola; oggi alcune torri e mura si conservano in buono stato.
Il borgo presenta anche palazzi storici e nobiliari, il monumento del Caporale Barone e molti vicoletti ed ingressi secondari. Ma la cosa molto bella, anche se poco conosciuta, è la “GIOIA SOTTERRANEA”, cioè il sottosuolo del borgo che presenta cunicoli e stanze sotterrane. Una vera città sotterranea usata molto durante il periodo delle invasioni. Questi cunicoli un tempo erano tutti collegati in rete, ma molti adesso non sono più accessibili. La nostra proposta è quella di un vero piano per il recupero di questo borgo per riportarlo tutto agli antichi splendori di un tempo, mettere in sicurezza e riaprire questo patrimonio sotterraneo di cuniculi e stanze”.
“… Il Bacino del Petrace” , invece, descrive la fiumara che divide i comuni di Palmi e Gioia Tauro. “Questo luogo – sempre secondo l’autore del libro – , oltre ad avere un carattere mitologico, presenta pure la presenza di una fauna di rilievo che con l’andare degli anni è andata trascurata e degradata e di cui abbiamo elaborato un intervento di conservazione delle specie e di messa in sicurezza degli argini fluviali.
Esso è formato da sette affluenti di cui tre maggiori, come Calabro, Marro e Duverso, partono dalle pendici d’Aspromonte per poi a valle confluire in un unicum e prendere il nome di Petrace. Oltre che ad avere un’importanza mitologica derivante da il “Mito di Oreste” che si purificò dopo l’uccisione della madre e del fratello, presenta anche un’importanza faunistica con la presenza di due specie come: Martin Pescatore e Falco di Palude. Un tempo tutta la valle era pulita, i nostri nonni andavano persino a lavarvi la lana. Oggi questa valle risulta essere molto degradata per la presenza di impianti di inerte e folta vegetazione espansa. Il nostro studio ha elaborato una proposta progettuale di recupero del bacino idrografico, con a (capo fila) la messa in sicurezza degli argini fluviali, la conservazione della fauna, interventi con ambiti territoriali ed infrastrutturali per le due città di Gioia e Palmi”.
Una profonda e quindi elaborata ricerca è stata quella che l’architetto Marino ha svolto per il suo libro, una ricerca atta a poter comprendere l’habitat gioiese pur con le sue contraddizioni, dinamiche e problemi.