“L’ammalato col cappello in mano mentre Sarica sistema le poltrone”
redazione | Il 20, Ago 2014
Il segretario generale del Sulpi Giuseppe Gentile punta il dito
“L’ammalato col cappello in mano mentre Sarica sistema le poltrone”
Il segretario generale del Sulpi Giuseppe Gentile punta il dito
Riceviamo e pubblichiamo:
La campagna elettorale è iniziata da un pezzo e Renzi si è dichiarato d’accordo sul voto del 12 Ottobre per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria, quindi bisogna affrettarsi, il tempo è breve e deve bastare a posizionare le pedine giuste per non fare brutte figure. La politica in questo breve lasso di tempo deve tentarle tutte, accontentare a prescindere e riempire i contenitori di consenso. Il SULPI crede ancora nella politica libera, pur cosciente della scarsa libertà dei cittadini. Tuttavia questo deve essere il percorso per rilanciare la Calabria e dare un futuro al popolo dei calabresi onesti. Calabresi che rivendicano, oggi più di ieri, col cappello in mano quel diritto a curarsi nella propria terra. Si vola continuamente per raggiungere i centri nazionali dei tumori e, in quello di Milano sono state scoperte nuove tipologie di tumori letali provenienti dalla Calabria. Calabria senza governo e senza Commissario alla sanità dove le ASP si sentono libere di agire per sistemare i propri dirigenti noncuranti del ruolo fondamentale assegnato dall’art. 32 della Carta Costituzionale.
Per dare il senso di cosa accade nell’ASP di Reggio Calabria, e, in particolare nella Piana di Gioia Tauro, riportiamo alcuni fatti emblematici di un sistema fallimentare persino nell’emergenza.
Al pronto soccorso di Gioia Tauro, una paziente affetta da disfunzione renale con difficoltà respiratoria da imminente edema polmonare doveva essere trasferita in urgenza all’emodialisi di Palmi e, anziché procedere celermente con l’ambulanza di Gioia Tauro ferma in postazione, viene attivata quella di Taurianova;
Un bimbo affetto da trauma cranico doveva essere trasferito da Gioia Tauro a Polistena ma non viene utilizza l’ambulanza di Gioia Tauro ferma in postazione e si attende ben 5 ore per quella di Taurianova impegnata in altro trasferimento a Locri;
Un cittadino politraumatizzato (si era ribaltato col trattore), rimaneva al pronto soccorso di Gioia Tauro dalle 6 alle 16,00 (10 ore) in attesa di essere trasferito in Neurochirurgia a Reggio Calabria. Nonostante l’ambulanza di Gioia Tauro fosse ferma in postazione, si attende il rientro di quella di Taurianova impegnata dalle 8,30 alle 15,30 in altri trasferimenti da Polistena per Reggio Calabria;
Un infartuato di 42 anni doveva essere trasferito in urgenza in cardiochirurgia a Germaneto (CZ). La Centrale Operativa del 118, attiva subito l’ambulanza della PET di Taurianova (non idonea per emergenza e lunghi percorsi), sostenendo che non ci sono altre ambulanze disponibili. L’autista di turno informa la centrale che deve fare rifornimento di carburante prima di partire ma, nel tentativo di rifornirsi al distributore abilitato, dopo ben 3 tentativi la carta non funziona e quindi si avvia verso Polistena per effettuare un’ulteriore tentativo al distributore di Polistena ma, fallisce anche quest’ultimo. Viene avvisata la centrale dell’accaduto ed il trasferimento viene effettuato dalla Postazione di Polistena ferma in postazione da oltre 30 minuti;
Un neonato è stato trasferito in estrema urgenza dal Nido di Polistena alla Chirurgia Pediatrica di Cosenza. Anche per tale trasferimento è stata utilizzata l’ambulanza di Taurianova che non è abilitata per tali trasferimenti (oltre alla vetustà del mezzo non esiste la possibilità di fissare in sicurezza la culla del neonato).
Questi fatti, che potremmo definire di “mala emergenza” si sono verificati negli ultimi mesi e sono soltanto quelli maggiormente rappresentativi di una realtà lontana dai protocolli operativi di tutela e sicurezza dell’ammalato critico e degli operatori delle Postazioni di Emergenza Territoriale.
Reggio Calabria, Locri, Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia, Corigliano, San Giovanni in Fiore e gli ospedali siciliani come quello di San Cataldo, sono le mete abituali affrontate dalla vecchia e inaffidabile ambulanza di Taurianova. Imbarcarsi in questi lunghi viaggi con un mezzo vetusto pronto a tirare le cuoia, è veramente da incoscienti. In verità non è servito a nulla il dispositivo a firma del Direttore della Centrale Operativa Prot. 767/C.O. del 14.06.2013, dove si dispone l’utilizzo dell’ambulanza di Taurianova per coprire soltanto il territorio della Piana e favorire, nella programmazione dei trasporti a lungo raggio e nelle ore notturne, le ambulanze in convenzione. Questo ordine viene considerato carta straccia , tant’è che l’ambulanza di Taurianova ogni 2 mesi percorre 50.000 Km. e deve effettuare il cambio gomme e il tagliando completo (sic!).
Forse il Commissario Straordinario dovrebbe interessarsi di più e meglio dell’ammalato e un po’ meno delle poltrone da assegnare in assenza di un governo regionale e di un riferimento al ramo legittimato ad agire.
REGIONE CALABRIA
IL SEGRETARIO GENERALE S.U.L.P.I.
Giuseppe Gentile