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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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“In Italia vi è una evidente emergenza carceri”

“In Italia vi è una evidente emergenza carceri”

Una lettera-appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano scritta da Giuseppe Colazzo

di DANILO LORIA

“In Italia vi è una evidente emergenza carceri”

Una lettera-appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano scritta da Giuseppe Colazzo

 

 

CINQUEFRONDI (RC) – Pamela Iamundo, giovane cinquefrondese, impe­gnata da tempo nella lotta per i diritti dei dete­nuti, mette in evidenza una lettera di Giuseppe Colazzo, il quale si rivolge al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per esortare un suo intervento nella “questioni carceri”. La missiva potrà essere sottoscritta aderendo ad alcuni gruppi sul social network Facebook:

“Emer­genza car­ceri” e “Arti­colo 27″. Sovraffollamento, carenza di organico e di fondi, sono gravi i problemi che attanagliano la realtà carceraria calabrese.

Per rimanere nel nostro territorio la casa circondariale di Palmi evidenzia numerose problematiche: l’edificio è del 1979 e da allora non sono state fatte ristrutturazioni sostanziali ma solo manutenzione ordinaria. Le celle sono singole o multiple. Le celle singole sono grandi circa 8 mq e ospitano 1, al massimo 2 persone. Le celle multiple sono grandi circa 25 mq e ospitano, grazie ai letti a castello, 6 persone nell’Alta Sicurezza, fino ad 8 – 9 persone nella media sicurezza. Per la maggior parte sono celle multiple. I bagni sono in un vano separato dal resto della cella ma non hanno l’acqua calda e la doccia.

Nella missiva indirizzata al presidente Napolitano viene sottolineato come “le car­ceri dovreb­bero essere dei luo­ghi di deten­zione in cui scon­tare una pena, sono diven­tate delle disca­ri­che sociali, luo­ghi di atroci sof­fe­ renze, emar­gi­na­zione e spesso luo­ghi di morte”. Vengolo elencati dei dati estremamente allarmanti “solo in que­sto anno i decessi in car­cere sono stati cen­to­cin­quan­ta­quat­tro di cui cin­quan­ta­tre sui­cidi, senza ricordare i morti per malattia come quella di Gra­ziano Scialpi, che è stato defi­nito “simu­la­tore” ma che muore dopo pochi mesi dalla scar­ce­ra­zione per un tumore incu­ra­bile solo perchè scoperto tardi”. La lettera prosegue “la legge “svuota car­ceri” si è rive­lata un flop tanto che il pro­blema del sovraf­fol­ la­mento è restato pres­so­chè inva­riato; il per­so­nale di poli­zia peni­ten­zia­ria, se e quando verrà assunto, non sarà suf­fi­ciente a coprire le neces­sità dei nuovi padi­glioni o delle nuove car­ceri”. Si critica aspramente alcune leggi dello stato come la legge Bossi-Fini, la Fini-Giovanardi e la cosid­detta ex-Cirielli che, anche con reati “minori” si finisce in carcere provocando il sovraffollamento. Nella lettera si ricorda che “in Ita­lia esi­ stono circa qua­ranta strut­ture peni­ten­zia­rie sparse su tutto il ter­ri­to­ rio nazio­nale già costruite ma mai uti­liz­zate, come quelle di Benevento e Arghillà a Reggio Calabria”. Infine la missiva si conclude con un appello a presidente Napolitano “speriamo che questa urgenza possa tra­dursi in qual­cosa di con­creto per­ché se è vero, come disse Vol­taire, che il grado di civiltà di una nazione si misura dalle pro­prie car­ceri, noi dovremmo ver­go­gnarci di vivere in un Paese tanto incivile”.

redazione@approdonews.it