Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

“I segreti del Baltico, vergogna dell’umanità”

“I segreti del Baltico, vergogna dell’umanità”

| Il 06, Apr 2013

Editoriale di Maurizio Compagnone

“I segreti del Baltico, vergogna dell’umanità”

Editoriale di Maurizio Compagnone

 

 

La Costituzione degli Stati dovrebbe tutelare i propri cittadini, ma dinanzi allo strapotere delle superpotenze, si inchinano e lasciano passare.
Quello che è accaduto nel Mar Baltico, è di una gravità inaudita, i governanti svedesi erano a conoscenza delle tonnellate di scorie radioattive e gas letali affondati a largo delle isole di Gotland e Bornholm e non hanno fatto nulla per impedirlo.
Nel 1992 la Russia si trovò ad affrontare un grave problema, nelle basi militari dell’Ex Unione Sovietica erano stoccate enormi quantità di agenti chimici altamente tossici, ogni porto celava fusti ad alta pericolosità.
La giovane Russia nata dallo sfaldamento dell’ex Unione Sovietica nel 1989 non aveva le risorse necessarie per mettere in sicurezza l’enorme arsenale chimico ereditato.
L’economia russa attraversava una tremenda recessione e i tagli apportati alle forze armate non permettevano soluzioni, si scelse la via più semplice anche se la più pericolosa, affondare tutto l’arsenale nel Mar Baltico infischiandosene delle proteste degli ambientalisti svedesi venuti nel frattempo a conoscenza dello scempio che si apprestava a perpetrare la Forza armata russa.
Il grave atto delinquenziale è esploso in tutta la sua veemenza, i tumori tra gli abitanti delle due isole sono cresciuti con percentuali bulgare, sono aumentati considerevolmente i tumori ai polmoni e alla pelle, tipici dall’esposizione all’iprite, liquido incolore con un leggero odore.
I fusti affondati a causa della corrosione sta rilasciando lentamente il suo mortale contenuto, quanto potranno ancora reggere i fusti alla pressione del mare? Siamo coscienti del pericolo celato dal Mar Baltico?
Le due isole non sono state scelte a caso, ambe due presentano una depressione che avrebbero potuto nascondere da occhi indiscreti le circa 400 mila tonnellate di agenti chimici. Nel bacino è stato sprofondato di tutto l’iprite, l’adamsite, il fosgene, il tabun, cianuro e acidi.
I russi non solo i soli ad aver scelto la strada più semplice per far scomparire gli agenti chimici, prima di loro gli inglesi nel 1945 affondarono fusti di di tabun e fosfogene, altrettanto hanno fatto gli americani nel 1946, rei di aver affondato 42 navi tedesche cariche di fusti di agenti chimici.
Il Baltico per la sua conformazione è stato usato per nuovi scarichi ad inizio degli anni 50 dalle forze armate sovietiche e dalla Germania dell’Est.
Il problema si cerca di sotterrarlo come è stato fatto con i fusti. La UE preoccupata del silenzio delle autorità svedesi ha finanziato le esplorazioni del Baltico per valutare il pericolo che corre l’ecosistema e le strategie da prendere.
Non si può continuare ad aspettare, i bidoni sotto il mare continuano a corrodersi e a rilasciare pericolose sostanze e se non si interviene presto diventa difficile recuperarli. Gli scienziati si interrogano ma sembra che più che prendere una decisione si nascondono dietro i se e i ma.
Nessuno però ci racconta che oltre ai fusti, il Mar Baltico è la tomba di un imprecisato numero di bombe di aereo inesplose, mine, ecc. ecc. appartenenti alla seconda guerra mondiale, immaginiamo che cosa accadrebbe se solo una di esse dovesse esplodere, si innescherebbe una reazione a catena che stravolgerebbe il Mar Baltico.
E intanto mentre gli scienziati tirano l’acqua agli stati di riferimento, i governi tacciono e gli abitanti del Baltico continuano ad ammalarsi e morire.
“Il valore della vita non vale nulla quando in gioco sono gli interessi degli Stati” – Maurizio Compagnone.
Maurizio Compagnone, Segretario Organizzativo dei Popolari Glocalizzati