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“EHI!”, spettacolo di immagini ad alta tensione poetica

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Al Teatro Due Roma – teatro stabile d’essai, dal 5 al 13 ottobre, un progetto di Ivan Franek per 3 attori, 35 burattini e 365 bolle di sapone

“EHI!”, spettacolo di immagini ad alta tensione poetica

Al Teatro Due Roma – teatro stabile d’essai, dal 5 al 13 ottobre, un progetto di Ivan Franek per 3 attori, 35 burattini e 365 bolle di sapone

 

 

Dal genio di Jean-Pierre Lescot nasce il talento e l’amore per il teatro di figura di Ivan Franek, in scena al Teatro Due di Roma con “EHI!” spettacolo ad alta tensione poetica che aprirà la stagione 2013/14 a partire da venerdì 5 ottobre e in programmazione fino a domenica 13 tutte le sere alle ore 20.30 (pausa il lunedì). Tutte le domeniche lo spettacolo inizierà invece alle ore 18.

“EHI!” è uno spettacolo di burattini, marionette ed attori che insieme attraversano il tempo e lo spazio ricostruendo immagini surreali della nostra insolita vita. EHI! nasce infatti dal bisogno profondo di ritrovare uno sguardo naif, fantastico e poetico sul mondo attuale, mettendo in luce la bellezza delle cose che ci circondano e a cui non diamo peso vivendo alla velocità frenetica di tutti i giorni.
Lo spettacolo usa una lingua universale che parla ad un pubblico da 0 a 200 anni, quella delle emozioni, dei respiri e degli sguardi raccontando situazioni che anche attraverso la lunga strada dell’umanità non sono mai cambiate.

Marionette e burattini si muovono usando i sistemi di manipolazione tradizionali, ma anche tecniche multiple per rendere la loro mobilità più vera. Le marionette sono costruite con materiali diversi come carta, legno, cuoio e tessuto che mettono in evidenza la loro forza e fragilità allo stesso tempo.
La grandezza dei burattini cambia a seconda delle scene per permettere l’effetto ottico cinematografico di piani diversi (come primi piani e piani larghi in paesaggi). In una scena un burattino può essere moltiplicato per trasmettere prima l’emozione di un grande primo piano poi un piano largo con il protagonista perduto in un paesaggio.

Franek attore poliedrico oggi votato al grande schermo, muove i primi passi alla Scuola Superiore di Teatro e Marionette di Praga per poi spostarsi a Parigi dove avverrà l’incontro col maestro Lescot con cui condividerà 10 anni della sua vita. E’ a Parigi che impara a costruire e manipolare marionette e burattini di tutti i tipi e forme e dove apprende i nuovi linguaggi cui il teatro di figura si sta aprendo. Ed è a Parigi che assimila quello stile e quella poesia inconfondibili, ancorati all’immaginario popolare ma anche intrisi dell’universo onirico del racconto, della favola; stile e poetica che Franek ha poi fatto suoi rielaborandoli mantenendo le indiscutibili maestranze acquisite.

CREDITI
Ideazione, testo e regia IVAN FRANEK
Interpreti IVAN FRANEK, GIULIA DE CANIO, VALERIA BIANCHI
Scenografia AURORA BUZZETTI e IVAN FRANEK
Costumi SABRINA BERETTA
Burattini artigianali ANDREA TROVATO, IVAN FRANEK, JULIEN LAMBERT, GIULIA DE CANIO
Costruzione Castolet MASSIMO TRONCANETTI, ALESSANDRA SOLIMENE, IVAN FRANEK, AURORA BUZZETTI
Foto OLIMPIA NIGRIS
Una produzione FATTORE K.
Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Lazio – Assessorato Cultura, Arte e Sport.

IVAN FRANEK
Franek nasce a Pilsen (Repubblica Ceca) nel 1965. Da ragazzino sogna di fare il calciatore, a 15 anni fa parte della selezione nazionale del suo paese. In quegli anni suo fratello maggiore inizia a lavorare con un gruppo teatrale della sua città, lui inizia a frequentarlo e si appassiona alla recitazione. Una volta ammesso alla Scuola Superiore di Teatro e Marionette di Praga, per quattro anni studia recitazione, poesia, ballo, canto, storia del teatro, scultura e lavora soprattutto con le marionette. Nel 1989 dopo aver finito la scuola di teatro si trasferisce in Francia con l’intenzione di fermarsi solo un anno, ma l’incontro con Jean-Pierre Lescot, direttore del Théatre d’ombres et de marionnettes, lo induce a rimanere per molto di più, entrando nella compagnia come costruttore di burattini. La collaborazione con Lescot prosegue per dieci anni. Nel 1996 viene contattato per il film tv Si Je t’oublie Sarajevo di Arnaud Selignac, da allora alterna teatro a televisione. Nella sua carriera la televisione sarà sempre molto importante, spostandosi di continuo tra Francia (Le cri, 2006) e Italia (Cuore di donna, Crimini – Il bambino e la befana, Codice Aurora, Quo Vadis, Baby?), e sarà proprio nella nostra nazione che avrà ruoli sempre più corposi. Ma la prima buona occasione cinematografica è nel 2000 quando è stato scelto da Coline Serreau per il ruolo di Touki in Chaos, accanto a Vincent Lindon e Catherine Frot. Un altro film diretto da Hiner Saleem: Vodka Lemon (2003), poi l’incontro con Silvio Soldini in Brucio nel vento (2003), pellicola tratta dal romanzo “Ieri” di Agota Kristof, dove Franek è il protagonista. Seguono Les Marins perdus (2003) di Claire Devers con la defunta Marie Trintignant e Audrey Tautou, e due film italiani Sulla mia pelle (2003) di Valerio Jalongo, dove è il protagonista, e Il silenzio dell’allodola di David Ballerini. Nel 2004 Olivier Marchal lo inserisce in 36 Quai des Orfèvres con Daniel Auteuil, Gérard Depardieu e la nostra Valeria Golino; nel 2005 Stefano Mordini lo fa recitare in Provincia meccanica con Stefano Accorsi e Valentina Cervi; nel 2006 quando cade nella trappola della truffatrice Giovanna Mezzogiorno in Notturno bus di Davide Marengo e nel 2010, In carne e ossa. Ivan è stato scoperto da Silvio Soldini, cattura rapidamente l’attenzione del pubblico in ogni inquadratura ed è uno dei pochi bravi interpreti stranieri che recitano perfettamente nella nostra lingua.