“C’ero una volta”, il primo romanzo della giovane rossanese Maria Assunta Galluzzo
Set 02, 2013 - redazione
Sulla scia di Sophie Kinsella l’autrice attinge ampiamente dalla propria biografia
“C’ero una volta”, il primo romanzo della giovane rossanese Maria Assunta Galluzzo
Sulla scia di Sophie Kinsella l’autrice attinge ampiamente dalla propria biografia
“C’ero una volta …” (edito da Fazi Editore) è il primo lavoro letterario della giovane rossanese Maria Assunta Galluzzo, avvocato d’affari, da anni professionalmente impegnata in un rinomato studio internazionale della capitale. 37 anni, è allieva della Scuola di scrittura creativa “Omero”, nei cui laboratori è nato il suo romanzo. Dietro lo pseudonimo di Lulù Librandi, la scrittrice racconta di una giovane donna che si sveglia in una clinica romana, senza ricordarsi chi è, e perché è lì. Terrorizzata, ma anche divertita dalla situazione, Lulù non può che affidarsi al bel dottore che fa entrare nella stanza uno a uno persone in grado di risvegliare i suoi ricordi. Scopriamo così che Lulù viene da un paesino calabrese, ha studiato legge alla Luiss di Roma, ha fatto uno stage presso la prestigiosa WorldPhone e ora lavora presso uno studio internazionale di avvocati; che ama le borse firmate, i vestiti scollati sulla schiena, i tacchi alti, la vita mondana; che ha amiche poco affidabili e un capo che la protegge e un uomo di cui è follemente innamorata. Sulla scia di Sophie Kinsella (ma anche, come scopriamo dalla nostra intervista, su quelle di Niccolò Ammaniti e Quentin Tarantino) l’autrice attinge ampiamente dalla propria biografia, offre un pregevole esempio di chick lit in salsa calabroromana.