“Caro Speranza, sicuro di essere «il sindaco di tutti»?”
redazione | Il 11, Apr 2013
Mimmo Gianturco (Casa poud) scrive una lettera al sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza
“Caro Speranza, sicuro di essere «il sindaco di tutti»?”
Mimmo Gianturco (Casa poud) scrive una lettera al sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza
Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio signor sindaco,
non intendo rubarle tempo prezioso, ma credo di chiedere legittimamente la Sua attenzione, non pretendendola a mio nome, quanto a nome della cittadinanza intera.
Da qualche giorno mi soffermo a pensare ad alcune stranezze che avvengono a Lamezia Terme, la nostra bellissima città.
Nello specifico, alcuni giorni fa, un gruppo di ragazze e ragazzi under 25 per intenderci, mi hanno posto un semplice quesito al quale, però, non ho saputo rispondere, per cui ho pensato di rivolgere direttamente a Lei la domanda: “Gianni Speranza è realmente ‘il Sindaco di tutti’ così come si è più volte definito?”
E nel chiedere mi facevano notare alcune particolarità sperimentate in prima persona.
In data 13 agosto 2010, con regolare richiesta come da protocollo n. 55405, questi ragazzi richiedevano all’amministrazione comunale l’assegnazione dello spazio di proprietà comunale denominato Ex Macello sito in via Indipendenza, per svolgere e creare all’interno della struttura attività e spazi sociali di vario genere. Tra queste: assistenza gratuita a ragazze madri, un circolo ricreativo per giovani e anziani, una biblioteca / libreria, una sala per convegni e per cineforum, corsi gratuiti di alfabetizzazione, di italiano, di inglese, di fotografia, di informatica e, ancora, consulenza fiscale gratuita, consulenza legale gratuita, sala mostre, uno sportello anti-usura, un osservatorio sui reati ambientali, una sala musicale insonorizzata. Insomma, un punto di riferimento e di ritrovo per tutto il quartiere. Nel progetto, tra l’altro, era prevista anche la creazione di una ludoteca, con iniziative di educazione ambientale ed alla legalità, corsi di recupero scolastico, disegno e pittura.
Questi ragazzi, come si evince anche dalla documentazione protocollata, erano disposti a farsi totalmente carico di eventuali opere murarie, di ristrutturazione e bonifica e di tutti quei lavori necessari per rendere idoneo lo stabile per le finalità sopra indicate, senza gravare sulle casse comunali.
E, non ricevendo nessuna risposta, prima in data 25 novembre 2010 (protocollo n. 81101), poi, passati cinque mesi ed otto dalla prima richiesta, in data 12 aprile 2011 (protocollo n. 19837), chiedevano a Lei e all’ufficio competente spiegazioni in merito alla richiesta formulata molti mesi prima e rimasta evidentemente inascoltata.
In data 1 maggio 2011 questi ragazzi si sono recati presso la struttura. Risultato della ricognizione: a nove mesi dalla richiesta, lo stesso degrado e lo stesso stato di abbandono assoluto.
È per questa ragione che, nella stessa giornata, essendo l’accesso alla struttura libero, hanno messo in atto gratuitamente un’opera di bonifica dell’intera area. Hanno deciso, in breve, di occupare simbolicamente questo spazio ormai abbandonato da diverso tempo per dargli uno scopo, un’utilità.
Ed ecco che, dopo sette giorni di duro lavoro, una mattina i Vigili Urbani e la Polizia di Stato, hanno provveduto, senza indugi, a sgomberarli.
Ebbene, quelli di cui parlo sono persone che si spendono quotidianamente in attività sociali, che cercano di risolvere, con l’azione e le proprie scarse risorse economiche, i problemi di molte famiglie lametine e della comunità nella sua interezza. Sono ragazze e ragazzi della città di Lamezia Terme, cittadini anch’essi quindi. Sono aderenti al movimento CasaPound Italia, che mi onoro di rappresentare.
E che, quando qualche giorno fa hanno appreso dalla stampa che, il sindaco di quella stessa città in cui la loro gratuita attività sociale era stata trattata come un abuso da fermare con la forza, si era messo a difendere un’occupazione (abusiva anch’essa ovviamente) nel centro storico del quartiere Nicastro, hanno cominciato a porsi le domande che le riassumevo nell’incipit: lei è veramente il sindaco di tutti o ci sono cittadini di serie b? Com’è possibile che un sindaco legittimi chi commette il reato di occupazione abusiva d’immobili (art.633 c.p.- art. 639 bis c.p), non solo difendendo la fattispecie in questione, ma anche recandosi volentieri in visita alla struttura occupata da più di quattro mesi? E, soprattutto, ritiene normale che gli sgomberi, e quindi la legge, non siano evidentemente uguali per tutti? Non sarà che si tratta di sgomberi a sfondo politico e che, dunque, i cittadini di serie b, per chi comanda questa città, esistono davvero? Per non parlare poi dell’ignavia da Lei dimostrata durante la nostra occupazione a scopo abitativo effettuata nell’estate del 2010 nel quartiere Savutano.
Si badi, questi ragazzi non stanno chiedendo lo sgombero del Lsoa Ex Palestra. Siamo lontani anni luce dalle manie repressive di chi dice di combattere un sistema politico dal quale poi, però, accetta ben volentieri la protezione, la legittimazione ed a cui chiede sostegno per “fermare CasaPound”. Noi non siamo reazionari come chi per combatterci politicamente pensa di usare i decreti governativi di scioglimento forzato.
I ragazzi di cui le parlavo stanno ‘solo’ perdendo la fiducia nelle istituzioni, in questa democrazia, nella giustizia e nella sua amministrazione comunale, ed a questo dovrà pur dare risposta. Per cui trovi dieci minuti per rispondere anche di persona a questi ragazzi, affinché possano ritrovare quel minimo di fiducia ascoltando le sue parole guardandola negli occhi.
Due o tre cose, infatti, dovrà pur consentirmi di pretenderle: che il nostro sindaco sia realmente di tutti i lametini, che non vi siano favoritismi e che non si alimenti la retorica di chi divide i giovani tra buoni e cattivi.
Cordialmente,
Mimmo Gianturco
CasaPound Italia