“A Rosarno si sta giocando una partita importante contro la multinazionale della Coca e della Fanta ma anche contro la globalizzazione”
redazione | Il 05, Mar 2012
Continua Magarò: “Che pretende di etichettare tutto sotto un unico marchio e inglobare la produzione sotto un’unica egida”
“A Rosarno si sta giocando una partita importante contro la multinazionale della Coca e della Fanta ma anche contro la globalizzazione”
Continua Magarò: “Che pretende di etichettare tutto sotto un unico marchio e inglobare la produzione sotto un’unica egida”
COSENZA – A Rosarno si sta giocando una partita importante contro la multinazionale della Coca e della Fanta ma anche contro una globalizzazione stanca che pretende di etichettare tutto sotto un unico marchio e inglobare la produzione sotto un’unica egida. Già da qualche tempo Rosarno, rompendo il velo del disinteresse generalizzato e dell’indifferenza individuale, ci ha costretti, anche solo per un minuto, a riflettere sugli effetti collaterali di un’economia industrializzata e accentrata, portata alle estreme conseguenze. La rivolta dei migranti nel 2010 e lo sfruttamento della Cola Cola oggi, rappresentano i segnali diversi di un unico malessere – il predominio delle multinazionali e dell’economia – che ha finito, paradossalmente col mettere sullo stesso piano i raccoglitori di arance, mele, olive ecc. e i produttori; gli operai delle aziende di trasformazione e gli imprenditori. Per questo le vicende che stanno accadendo a Rosarno, necessitano dell’attenzione e dell’azione di ciascuno di noi perché sull’orizzonte della “guerra delle arance” c’è il futuro di tutti noi, ovvero la capacità di assicurarci una prospettiva di esistenza e appartenenza orgogliosa e fiera.
L’iniziativa promossa dalla Coldiretti martedì prossimo, proprio a Rosarno e il lavoro che l’associazione sta conducendo su tutto il territorio calabrese, merita la nostra attenzione e il nostro impegno che possono e devono tradursi in azioni quotidiane di acquisti consapevoli e informati. Più che come politici e amministratori, abbiamo un grande potere come consumatori: il potere di scegliere, la facoltà di orientare i mercati e soprattutto il diritto di acquistare cibi e prodotti sicuri e sani. Privilegiare le c.d. filiere corte della produzione agricola e della trasformazione dei prodotti significa dare una mano concreta ai nostri agricoltori. E’ un gesto di economia reale, perché i prodotti degli agricoltori calabresi costano meno, è una scelta di sicurezza e salubrità dei cibi ed è un gesto di solidarietà concreta nei confronti di chi ostinatamente sta cercando di salvaguardare la nostra agricoltura e un’economia che interessa interi territori.
Dietro le rivendicazioni nei confronti della Coca Cola vi è un’altra questione altrettanto importante: è la rivendicazione del valore del lavoro dal quale dipendono il rispetto delle regole e dei patti e il diritto alla contrattualizzazione dei rapporti, sia con i migranti sia con le multinazionali. E se alla fine le arance di Rosarno finiranno lo stesso nella Fanta avremo comunque vinto, se la multinazionale pagherà un prezzo equo e se nell’etichetta otterremo di poter indicare la provenienza calabrese degli agrumi.
REDAZIONE@APPRODONEWS.IT