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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Processo “Cosa Mia”: tornano in libertà i Bruzzise

Processo “Cosa Mia”: tornano in libertà i Bruzzise

La Cassazione, accogliendo il ricorso dell’avvocato Antonino Napoli, ha disposto la loro immediata scarcerazione

Processo “Cosa Mia”: tornano in libertà i Bruzzise

La Cassazione, accogliendo il ricorso dell’avvocato Antonino Napoli, ha disposto la loro immediata scarcerazione

 

 

Sono ritornati in libertà Giovanni Bruzzise, Vincenzo Bruzzise, Vincenzo
Cambareri, Angela Carbone e Diego Rao condannati, dalla Corte di Assise di
Palmi, in quanto ritenuti responsabili di partecipazione ad un¹associazione
a delinquere di stampo mafioso denominata Cosca Bruzzise operante a
Barritteri di Seminara.
Il loro difensore, Avvocato Antonino Napoli, aveva richiesto alla Corte di
Assise di Palmi di dichiarare cessata la misura cautelare perché,
dall¹emissione del decreto che dispone il giudizio, era decorso il termine
massimo di fase del primo grado.
La Corte non condividendo le tesi del difensore aveva rigettato l’istanza
ritenendo che il termine non era decorso poiché bisognava aggiungere anche
quello relativo ai periodi in cui il processo era stato rinviato per
l¹astensione dei difensori e quello di sospensione per la ricusazione che
uno degli imputati, Domenico Gallico, aveva presentato nei confronti della
Corte.
Avverso il rigetto dell¹istanza l’avvocato Antonino Napoli aveva proposto
appello al Tribunale della Libertà di Reggio Calabria che lo aveva, a sua
volta, rigettato ritenendo che al termine massimo di fase bisognava
aggiungere gli ulteriori 6 mesi previsti dall¹art. 303 comma 1 lett. b),
numero 3 bis c.p.p. ed i periodi di sospensione per l’astensione delle
difese dalle udienze per adesione ad agitazione di categoria.
Il difensore dei Bruzzise non condividendo le argomentazioni del Tribunale
della Libertà ha proposto ricorso in Cassazione sostenendo che il termine
massimo di due anni non poteva essere superato né con l¹aggiunta dei 6 mesi
né con l’aggiunta dei periodi di rinvio del processo per la partecipazione
dei difensori all¹astensione e ciò in virtù di alcune recenti sentenze,
pronunciate dalla Cassazione a Sezioni Unite, secondo le quali l’astensione
dalle udienze, proclamata dalle associazioni di categoria, è un diritto,
quindi, e non semplicemente un legittimo impedimento partecipativo
determinando, pertanto, una sostanziale modifica del precedente orientamento
che non riteneva la predetta astensione assimilabile ad un legittimo
impedimento.
Relativamente all¹ulteriore periodo di 6 mesi il difensore ha evidenziato
che una recente sentenza della Cassazione, sempre a Sezioni Unite, aveva
escluso la possibilità di aggiungere ulteriori sei mesi al termine massimo
di fase di carcerazione preventiva.
Gli imputati del processo Cosa Mia, tutti recentemente condannati dalla
Corte di Assise di Palmi che oggi sono ritornati in libertà, sono Vincenzo
Bruzzise, condannato a 14 anni, Diego Rao, condannato a 10 anni, Giovanni
Bruzzise, condannato a 9 anni, Carmela Carbone, condannata a 9 anni, e
Vincenzo Cambareri, condannato a 7 anni e sei mesi tutti familiari
(fratello, figlio, moglie e generi) di Giuseppe Bruzzise, ritenuto il capo
della presunta cosca Bruzzise condannato all¹ergastolo per i fatti risalenti
alla faida di Palmi tra i Condello ed i Gallico.
Adesso gli imputati potranno attendere in libertà l¹esito del giudizio di
appello che sarà celebrato davanti alla Corte di Assise di Appello di Reggio
Calabria.