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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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Processo all’ex assessore Masella, sentito Loiero

Processo all’ex assessore Masella, sentito Loiero

| Il 18, Mag 2012

“Non sapevo che la persona da assumere nella struttura regionale fosse la moglie”

Processo all’ex assessore Masella, sentito Loiero

“Non sapevo che la persona da assumere nella struttura regionale fosse la moglie”

 

 

(ANSA) – CATANZARO – L’ex presidente della Regione, Agazio Loiero, è stato sentito stamane in qualità di testimone nel processo che vede imputato l’ex assessore regionale al Lavoro, Egidio Masella, accusato di tentato abuso d’ufficio. Masella, che fu assessore regionale in quota Rifondazione Comunista, propose l’assunzione di sua moglie nella struttura regionale speciale che all’epoca dei fatti lui dirigeva. Nel corso della sua deposizione Loiero ha affermato che lui non sapeva che la persona proposta per l’assunzione nella struttura regionale speciale fosse la moglie di Masella. L’ex presidente della Regione, inoltre, rispondendo alle domande di accusa e difesa, ha affermato che il provvedimento era legittimo ma non opportuno. Il processo è poi proseguito con la deposizione di altri testimoni. L’inchiesta nei confronti di Masella fu avviata nell’agosto del 2005 quando l’allora assessore regionale propose di assegnare a sua moglie, l’avvocato Lucia Apreda, il posto di responsabile amministrativo della struttura speciale da lui diretta. L’assegnazione fu poi revocata dall’allora presidente Loiero, venuto a conoscenza solo da una serie di articoli di stampa dell’identità della persona proposta dall’assessore. Masella rassegnò le dimissioni all’indomani della comunicazione del presidente Loiero di volerlo sfiduciare. Al processo si è giunti dopo un lungo iter che aveva già portato, nel luglio del 2007, al proscioglimento di Masella. Successivamente la Procura di Catanzaro propose ricorso in appello ed i giudici di secondo grado, a loro volta, inviarono gli atti alla Corte di Cassazione. Successivamente la Suprema Corte trasmise gli atti al tribunale di Catanzaro che, dopo cinque anni, dispose il rinvio a giudizio.

redazione@approdonews.it